(Fwd) N.E. Balcani #637 - Serbia-Montenegro



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N.E. BALCANI #637 - SERBIA/MONTENEGRO
13 marzo 2003


LE MAFIE PIU' POTENTI, TRA ZEMUN E SURCIN
di E. B. - ("Blic" [Belgrado], 3 febbraio 2003)

Una mappa dei gruppi della criminalità organizzata a Belgrado: un 
groviglio di omicidi e regolamenti dei conti

Secondo informazioni in possesso della polizia, e che verso la metà 
dell'anno scorso sono state rese pubbliche dai media, a Belgrado 
esistono svariati clan mafiosi che agiscono in tutta la Jugoslavia. 
Il ministro degli interni Dusan Mihajlovic, così come diversi alti 
funzionari della polizia, hanno confermato pubblicamente a più 
riprese che è stata tracciata la mappa di tutte le "compagnie" che si 
occupano di criminalità organizzata in Serbia, nonché degli affari in 
cui sono specializzate. Secondo tali dati, nella capitale jugoslava 
esistono 13 gruppi di criminalità organizzata e la posizione di 
leadership spetta a quelli di Surcin e di Zemun.

Il clan di Surcin, secondo le informazioni menzionate, è la più 
potente organizzazione mafiosa dedita direttamente al contrabbando di 
eroina e cocaina, mentre le sue origini sono legate al furto di 
automobili e al contrabbando di benzina e sigarette. Del clan di 
Surcin facevano parte gli ormai defunti Zoran Sijan, che passava per 
il capo di questo gruppo, nonché Zvonko Plecic Pleca, che un anno e 
mezzo fa è stato ucciso da Andrija Draskovic.

Si presume che questo clan sia stato organizzato all'inizio del 1990 
quando ha avviato un'attività di furto e rivendita di automobili, che 
in alcuni casi venivano addirittura riconsegnate ai proprietari a 
fronte di un riscatto. Quando gli uomini del clan hanno accumulato in 
tal modo il capitale iniziale, hanno organizzato il contrabbando di 
benzina e di sigarette. Ai tempi delle sanzioni queste attività hanno 
consentito loro di arricchirsi.

La polizia dispone di dati secondo cui gli uomini di Surcin, insieme 
al principale gruppo di Zemun, hanno preso parte a molti regolamenti 
dei conti e liquidazioni nel sottobosco serbo. Si afferma che gli 
scontri più furibondi siano stati quelli con il clan di Miljakovac e 
il suo capo Zoran Uskokovic Skoleta, scontri durante i quali da 
entrambe le parti sono stati registrati numerosi morti e feriti. Nel 
frattempo Uskokovic è stato ucciso e una delle autorità del gruppo di 
Miljakovac, che viene ancora rispettata nel mondo criminale ed è 
stata messa in collegamento con l'uccisione di Zeljko Raznjatovic 
Arkan, ora si trova all'estero. Si tratta di una persona, a quanto si 
afferma, vicina anche ad Andrija Draskovic, il quale sta scontando 
una pena per l'omicidio di Zvonko Plecic, nonché al gruppo di 
Bezanijski. I dati operativi dicono che questa persona si è occupata 
soprattutto del traffico di droga e che non le fossero estranei 
nemmeno i furti d'auto e la loro restituzione dietro riscatto. Si 
sospetta che in qualità di consigliere e organizzatore del gruppo di 
Uskokovic abbia partecipato ad alcuni omicidi.

Il clan di Zemun è quello che ha più membri e il suo business 
principale è il traffico di droga, nel quale in passato ha 
collaborato con il gruppo di Surcin. I dati operativi indicano che a 
Belgrado, Novi Sad, Zrenjanin nonché in altre grandi città della 
Serbia, organizzavano una catena di vendita di eroina all'ingrosso 
sulla strada. Gli uomini di Zemun negli ultimi anni si sono scontrati 
con molti gruppi e singole personalità del mondo criminale e si 
sospetta che abbiano liquidato svariati personaggi. Si dice che 
fossero in conflitto con l'oramai defunto Uskokovic, nonché con i 
fratelli Fiskal di Pozarevac, anch'essi uccisi.

Secondo i dati della polizia, il gruppo di Zemun ha cominciato a 
dedicarsi a un nuovo business alla fine del 2000: i sequestri di 
persona a fronte di enormi riscatti. Per questi delitti sono state 
emesse contro di loro anche incriminazioni e sono in corso dei 
procedimenti processuali. Finora contro i membri di questo clan sono 
state emesse più di 100 incriminazioni per svariati delitti. In 
totale una decina di loro sono stati condannati, il più delle volte a 
pene temporanee, mentre nel registro del ministero degli interni la 
maggior parte dei membri del gruppo viene indicata come 
"incensurata". Si dice che cerchino sempre di avere informazioni 
sulla polizia, i tribunali e i politici e che abbiano loro uomini, 
lautamente pagati, all'interno di tali istituzioni.

Il clan di Novi Beograd è composto da 12 membri permanenti. Hanno un 
capo e alcuni di loro si trovano all'estero al fine di sfuggire alla 
responsabilità per i crimini commessi. La polizia ha incluso 
nell'elenco dei loro crimini gli omicidi di Goran Sibinovic, Sinisa 
Micic, Milan Vukmanovic, Nikola Banda, Nikola Petrovic, nonché 
svariati tentativi di omicidio e ferimenti.

Questo gruppo è da anni in guerra con gli uomini di Stevan 
Jezdimirovic, che non è più tra i vivi, al fine di ottenere il 
controllo sul territorio di Novi Beograd. Negli scontri entrambe le 
parti hanno subito molte vittime. Oltre agli omicidi, ai ferimenti e 
alle violenze, questo gruppo si occupa anche di brigantaggio, 
ricatti, minacce, furti d'auto e traffico di droga.

Il clan di Bezanijski è anch'esso uno dei gruppi più forti. In questo 
momento, oltre al capo, il gruppo è composto da altri cinque membri. 
Vengono accusati di avere ucciso Adilj Ramadanov e di avere cercato 
di effettuare altri omicidi, tra i quali anche quello di un 
poliziotto. Sono in conflitto con le altre bande. Petar Milosevic e 
Radoslav Trlajic, che facevano parte di questo gruppo, sono stati 
uccisi, mentre a questo clan vengono attribuiti atti di brigantaggio, 
ricatti, furti d'auto, ma la sua attività principale rimane quella 
del traffico di droga.

Il clan di Vozdovac, a quanto è noto alla polizia, si è "calmato", ma 
è solo un trucco per i nemici. Continua a essere attivo, nonostante 
la maggior parte dei suoi membri sia rimasta vittima di regolamenti 
dei conti con bande concorrenti. Uno dei capi del clan era Goran 
Vukovic, che è salito ai vertici della criminalità serba quando a 
Francoforte ha ucciso Ljubomir Magas, noto come Ljuba Zemunac. 
Vukovic è stato ucciso verso la metà degli anni '90 nel centro di 
Belgrado.

I violenti regolamenti dei conti con il clan di Vozdovac sono 
cominciati già nel 1992, quando in una stanza dell'albergo Hajat è 
stato liquidato Aleksandar Knezevic Knele. Questo omicidio è stato 
preceduto dalle morti non chiarite di Branislav Matic Beli e di 
Djordje Bozovic Giska. Nel regolamento di conti con una delle bande 
di Belgrado è stato ucciso anche Bojan Banovic, mentre in circostanze 
mai chiarite è stato liquidato un altro membro del gruppo di 
Vozdovac: Zoran Dimitrov Kuca.

La maggior parte dei membri del clan Zvezdara è incensurata, sebbene 
abbiano tutti dei nutriti dossier presso la polizia. Secondo 
quest'ultima, i capi del gruppo si circondano di scorte di cui spesso 
fanno parte uomini della polizia o ex membri del Ministero degli 
Interni serbo.

Contro il capo del clan di Zvezdara sono state emesse a più riprese 
incriminazioni per tentato omicidio e lesioni personali gravi, ma 
finora nessuno del gruppo è stato condannato. Sredoje Sljukic Sljuka, 
ucciso l'anno scorso a Novi Beograd, era ritenuto uno dei capi del 
clan.

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