L`obiezione di coscienza in Bosnia Herzegovina



Cari amici,
vi trasmetto per conoscenza un interessante documento/progetto di alcuni
obiettori di coscienza che operano in Bosnia..Ciao
Roberto Minervino


L`obiezione di coscienza in Bosnia Herzegovina

Il diritto all`obiezione di coscienza rappresenta uno dei fondamentali
diritti umani, come afferma la Dichiarazione Universale dei Diritti
dell`Uomo del 1948, articolo 18.
Secondo la legge sulla difesa, in Bosnia Herzegovina il diritto
all`obiezione di coscienza e' regolato dagli articoli 81 e 94 secondo i
quali l`obiezione di coscienza è permessa a tutti coloro che per motivi
etici o religiosi non siano disposti a svolgere il servizio militare nelle
forze armate.
Una recluta che vuole svolgere il servizio civile, secondo la legge della
Federazione della BiH, deve presentare domanda entro tre mesi dalla visita
di leva.
Per quanto riguarda la Republica Srpska della BiH, il tempo concesso dalle
autorità per presentare questa domanda e' ancora piu limitato: solo due
settimane dopo la visita.
La commissione per servizio civile ha il dovere di risolvere il caso entro
tre mesi dopo che l`obiettore ha fatto la domanda.

Ma in Bosnia Herzegovina si incontrano molti problemi nell`applicazione di
questo diritto fondamentale.

Per esempio:

 La legge sull`obiezione di coscienza in realtà non viene
applicata in maniera omogenea sull`intero teritorio della BiH.
 La grande maggioranza della popolazione non ha la minima
conoscienza del proprio diritto al servizio civile.
 Il servizio civile impegna il cittadino bosniaco il doppio del
tempo richiesto per il servizio militare.
 La commissione per l`obiezione di coscienza esiste solo sulla
carta: in realtà questo organismo non si è mai riunito, così che quei pochi
che hanno cercato di rivendicare questo diritto non sono mai stati ascoltati
e sono stati trattati con arroganza e disprezzo.

Sicuramente il problema più grave rimane la scarsissima conoscienza che le
persone (specialmente le reclute) hanno dei propri diritti. Le persone non
sanno niente dell´esistenza del diritto all`obiezione di coscienza e del
fatto che tale diritto e' regolato (anche se male) dalle leggi. Le ragioni
di questo problema si annidano nel totale ostruzionismo delle istituzioni
che non intendono avvisare i giovani abili alla leva dei loro diritti.
Infatti la società bosniaca odierna affronta un persistente stato di "guerra
fredda" tra istituzioni civili e militari divise. Sulla carta esistono due
eserciti, uno per la Federazione e uno per la repubblica Srpska, ma in
realtà nella Federazione, così come le istituzioni, anche le armate sono
divise secondo un principio di maggioranza: la comunità maggioritaria su un
territorio detiene anche il controllo effettivo delle forze armate presenti
su quel territorio.
I partiti nazionalisti, protagonisti e beneficiari della divisione delle
istituzioni e delle comunità, continuano infatti ad alimentare la paura
dell`aggressione da parte del nemico, reale o fittizio. Si capisce perchè un
tema come l`obiezione di coscienza si presenti come una spina nel fianco
della politica conflittuale degli opposti nazionalismi.
Negare la guerra significa superare il recente passato di violenza e,
sopprattutto, significa creare le condizioni per una reale pacificazione.


Presentazione del progetto

Intendiamo realizzare un progetto che aiuti la società civile a costruire
autonomamente una reale cultura della pace.

I nostri principali obiettivi sono:

 Informare la popolazione riguardo i problemi elencati e riguardo
la neccesità di risolverli. Rendere di dominio comune i problemi e formare
la massa critica.
 Dare precise informazioni alle reclute sul diritto all`obiezione
di coscienza: che cos`è e come fare per rivendicarlo e per metterlo in
pratica.

La carovana

L`idea principale per realizzare il nostro progetto è quella di
organizzare una carovana composta da attivisti per la pace e da artisti
provenienti da tutta la BiH. Compiremo un viaggio attraverso i mille confini
interni della BiH e visiteremo dieci città. Organizzeremo un programma
pensato per avvicinare la gente alla storia dell`obiezione di coscienza e
del servizio civile, e per trasmettere il nostro messaggio antimilitarista e
pacifista.
La carovana sara composta da 25 persone e 6 macchine che passerano per le
città bosniache. Il programma prevede: uno stand con materiale informativo
(volantini, magliete, libri.), azioni «food not bombs», workshop nelle
scuole, contatti con le radio locali, mostre colletive e concerti.
La carovana partira'  il 22 aprile da Trebinje (in Repubblica Srpska) e si
concluderà a Sarajevo il 15 giugno (giorno dell'obiezione di coscienza) con
una grande manifestazione a cui prenderanno parte tutte le organizzazioni e
gli individui attivi nella campagna per l`obiezione di coscienza in Bosnia
Herzegovina (che dura da più di un anno).

Se siete interesati all`intera campagna, o a questo progetto di carovana,
o vi interessa chi siamo e cosa stiamo facendo, o potete aiutarci in qualche
modo.

metiamoci in contatto.

            Saluti.

Denis Kajic,
MIFOC, Mostar Intercultural Festival-Comitato Organizzativo

e-mail: denisk at cob.net.ba