La situazione in Jugoslavia (2, fine)




-------- Original Message --------
Subject: [JUGOINFO] Attacco frontale contro i lavoratori in Serbia
Date: Sat,  8 Dec 2001 13:20:32 +0100
From: "jugocoord at libero.it" <jugocoord at libero.it>
To: crj-mailinglist at yahoogroups.com



APPROVATA IN SERBIA LA NUOVA LEGISLAZIONE CONTRO I LAVORATORI

Alcuni giorni fa il parlamento della Serbia ha approvato 
un disegno di legge sul lavoro che, nell'ambito del processo di 
liquidazione della proprieta' sociale e pubblica, 
introduce pesanti elementi di precarizzazione, gabbie 
salariali, e mina alle fondamenta il sistema dei contratti 
collettivi di lavoro. 

La decisione ha causato nuovi conflitti - perlomeno di facciata -
all'interno delle destre di governo tra l'ala liberista di Djindjic
e l'ala conservatrice di Kostunica. Quest'ultima (alla quale e'
vicino anche il capo attuale della Unione dei Sindacati, Smiljanic) 
ha votato contro il provvedimento, ed il presidente del parlamento
Marsicanin, anch'egli critico contro Djindjic, ha dato le dimissioni.

SSS: KLJUCNE PRIMEDBE NA NACRT ZAKONA O RADU 
> http://groups.yahoo.com/group/crj-mailinglist/message/1442

SSS: OBIEZIONI-CHIAVE SUL DISEGNO DI LEGGE SUL LAVORO 
> http://groups.yahoo.com/group/crj-mailinglist/message/1442

=*=

Subject:   [ML-YU] Worker's protests
   Date: Fri, 7 Dec 2001 19:28:18 +0100
   From: Nemanja Lukic
     To: "Marxism-Leninism, Yugoslavia" <ml-yu at yahoogroups.com>


        Today, president of the Union of Syndicates of Yugoslavia,
Smiljanic, announced strike of warning in all (bigger) cities of
Yugoslavia on Wednesday. Workers demand withdrawal of the new law
of work which puts them on the mercy of their employers. World
Bank promised $80.000.000 if the law gets accepted by the Parlia-
ment, which reflects the true anti workers nature of the law.
        Smiljanic also noted that the first strikes on Wednesday
are just the beginning of something bigger that will take place 
unless the Parliament rejects the law. That's why police have
forbidden it.
        I must express doubt in Smiljanic's intentions, which are
for now on worker's side. But knowing Smiljanic's past (collabo-
rating with pro imperialist bourgeoisie, monarchists, nationalists
etc.) and bearing the experience from last strike in mind, it is
very possible that worker's cause will be sold cheaply. Namely,
previous worker's strike took place for the same reason (withdrawal
of antiworkers law) and inspite of assuring workers that syndicates
will never accept anything else government suggests except the
full withdrawal, emphasising the rejection of government's offer to
include syndicates in remodelling the law, Smiljanic accepted that
offer and betrayed the interests of workers. 
 
                                                        Nemanja

TRADUZIONE: 

Oggi il presidente dell'Unione dei Sindacati della Jugoslavia
Smiljanic ha annunciato uno sciopero di avvertimento in tutte le 
(maggiori) citta' della Jugoslavia, da tenersi mercoledi. I
lavoratori chiedono il ritiro della nuova legge sul lavoro che
li mette alla merce' dei loro padroni. La Banca Mondiale aveva
promesso 80.000.000 di dollari nel caso in cui la legge fosse
approvata dal Parlamento, il che dice tutto sulla sua vera natura
antioperaia.
Smiljanic ha anche osservato che i primi scioperi di mercoledi'
non sono che l'inizio di qualcosa di piu' grande che puo' avvenire
a meno che il Parlamento non rigetti la legge. Ecco perche' la 
polizia ha imposto il divieto.
Io devo essere cauto sulle intenzioni di Smiljanic, che per ora
sta dalla parte dei lavoratori. Ma conoscendo il passato di
Smiljanic (collaborazionista con la borghesia filoimperialista,
monarchico, nazionalista, ecc.) ed in base all'esperienza dello
ultimo scopero, e' probabile che la causa dei lavoratori venga 
svenduta per poche lire. In effetti, lo sciopero precedente ha
avuto luogo per la stessa causa (il ritiro della legge sul
lavoro), e nonostante le assicurazioni date ai lavoratori, che
il sindacato non avrebbe accettato altro da parte del governo
che non fosse il ritiro completo, in particolare enfatizzando
il rifiuto dell'offerta governativa di includere il sindacato nel
lavoro di riforma del progetto di legge, Smiljanic ha accettato
l'offerta, tradendo gli interessi operai.   (Nemanja)

=*=

> http://www.ansa.it/balcani/jugoslavia/20011206191132069696.html

SERBIA: PRESIDENTE PARLAMENTO MARSICANIN DA' DIMISSIONI 
                       
(ANSA) - BELGRADO, 5 DIC - Il presidente del parlamento serbo 
Dragan Marsicanin ha presentato oggi le dimissioni, evitando
cosi' un voto di sfiducia da parte dei deputati fedeli al 
primo ministro Zoran Djindjic. Marsicanic e' membro del Partito 
democratico serbo (Dss) del presidente federale Vojislav Kostunica, 
da tempo in rotta con Djindjic e con la maggioranza dei partiti 
della coalizione democratica Dos, tanto da formare un gruppo 
parlamentare a parte. Subito dopo i deputati, su proposta del 
capogruppo del Dos, Cedomir Jovanovic hanno eletto al suo posto 
la vice, Natasa Micic, membro di Alleanza civica (Gss). (ANSA). OT 
06/12/2001 19:11 

> http://www.ansa.it/balcani/jugoslavia/20011206193132069743.html

SERBIA: PRESIDENTE PARLAMENTO MARSICANIN DA' DIMISSIONI (2) 
                       
(ANSA) - BELGRADO, 5 DIC - Il nuovo episodio del braccio di ferro 
che da tempo oppone il conservatore e nazionalista
moderato Kostunica al pragmatico e filo-occidentale Djindjic 
era nato nei giorni scorsi quando il parlamento aveva approvato,
nonostante l'opposizione del Dss, una nuova legge sul lavoro 
avversata dai sindacati. I voti del partito di Kostunica - che fa parte
della coalizione Dos - si erano uniti a quelli dei socialisti 
dell'ex presidente Slobodan Milosevic, dei radicali ultranazionalisti 
di Vojislav Seselj e del Partito dell'unita' serba fondato dal defunto 
comandante paramilitare Zeliko 'Arkan' Raznatovic. Nonostante cio' la
legge era passata per 118 voti a favore e 105 contrari. I Dss 
avevano allora denunciato una manomissione del voto parlamentare,
sostenendo che uno dei deputati favorevoli alla legge, Borislav 
Novakovic (del Ds, il partito di Djindjic) aveva votato pur non
essendo presente in aula, consegnando a un aiutante la sua scheda 
per il voto elettronico. La replica di Jovanovic era stata molto
dura: aveva chiesto il voto di sfiducia nei confronti di Marsicanic, 
uno dei principali accusatori di Novakovic, e aveva chiesto di
estromettere dal Dos il partito di Kostunica, data la ''scandalosa 
alleanza'' con gli esponenti del vecchio regime, ''peraltro non
inedita, dato che gia' in passate occasioni i Dss hanno agito piu' 
come partito di opposizione che di governo''. In una intervista alla
televisione di Novi Sad, Djindjic ha affermato che il Dos ''puo' 
continuare ad esistere anche senza il partito di Kostunica: si trattera'
solo del Dos meno uno''. Nella coalizione, formata da 18 partiti, 
solo uno, Nuova Serbia (Ns), si e schierato con il Dss, mentre gli
altri hanno appoggiato Djindjic. Gli analisti della stampa serba 
ritengono pero' che la rottura fra le due anime del Dos, per quanto
innegabile, non sia imminente. In attesa di una soluzione del 
contenzioso fra Serbia e Montenegro, nessuna delle due fazioni
avrebbe da guadagnare da una prematura divisione che sfocerebbe 
in elezioni anticipate. Da un canto, il potere federale al momento
e' molto limitato, e dall'altro nessuno dei due protagonisti, 
Kostunica e Djindjic, vuole apparire agli occhi dell'elettorato e 
della comunita' internazionale come il responsabile di una rottura 
potenzialmente destabilizzante. (ANSA). OT 
06/12/2001 19:31 

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Subject:         [JUGOINFO] Serbia: disegno di legge sul lavoro
   Date:         Tue, 4 Dec 2001 20:41:51 +0100
   From:         "jugocoord at libero.it" <jugocoord at libero.it>
    To:         crj-mailinglist at yahoogroups.com



In Serbia, il governo delle destre ha presentato un disegno di legge 
che, nell'ambito del processo di liquidazione della proprieta' sociale 
e pubblica, introduce pesanti elementi di precarizzazione, gabbie 
salariali, e mina alle fondamenta il sistema dei contratti collettivi 
di lavoro. 
Riportiamo di seguito un volantino dell'Unione dei Sindacati della 
Serbia, nel quale si descrive nel dettaglio il progetto di legge.
In fondo la traduzione in italiano.

(a cura della redazione di "Voce Jugoslava" su Radio Citta' Aperta,
Roma)

=*=

Savez Sindikata Srbije

sve zaposlene u Srbiji na generalni strajk

STRAJK

pocinje u utorak, 16.oktobra 2001. U 8 casova i traje do povlacenja 
Zakona o radu iz Skupstinske procedure

Zaposleni u Srbiji, bez obzira gde rade i kom sindikatu pripadaju, 
nemaju kud. Svi zajedno pritereani smo uza zid. Mi moramo u napad, jer 
to nam je jedina odbrana.
Idemo svi u Generalni strajk. Stanimo sada na kratko, da ne bismo sutra 
za stalno. Srbija se mora zaustaviti, da bi mogla da krene. Ovakav  
zakon ne sme proci ni po koju cenu. Sledi nam presudna bitka za novi i 
pravedniji zakon. Udruzimo se svi za bolji zakon o radu. Neka vlada 
suzbija korupciju, a ne prava radnika. Ovo je bitka za nas i nasu decu.

SAD ILI NIKAD
                                                                        
Strajkacki odbor Saveza Sindikata Srbije

Savez sindikata Srbije
                          1991
         1901
Sindikat metalaca Srbije
11000 Beograd, M. Pijade 14/VI, tel/fax (011)3231641

KLJUCNE PRIMEDBE NA NACRT ZAKONA O RADU

I.     Dovodi se u pitanje postojanje pojedinacnog kolektivnog ugovora

U clanu I Nacrta zakona o radu ostavljena je mogucnost izbora da se 
prava, obaveze i odgovornosti po osnovu rada uredjuju kolektivnim 
ugovorom ili pravilnikom o radu ili ugovorom o radu.
U kapital - odnosima realno se moze izvuci zakljucak da ce buduci 
vlasnici kapitala izbeci kolektivne ugovore kao akte gde ce se u 
dogovoru sa sindikatom uredjivati prava, obaveze i odgovornosti po 
osnovu rada, vec ce pribeci drugim alternativama iz pomenutog clana I, 
sto je sigurno nepovoljnije za zaposlene.

II.    Poslodavac nema obavezu da oglasi slobodna radna mesta

Clanom 14. Stav2. Nacrta zakona o radu jamci se sloboda rada, slobodan 
izbor zanimanja i zaposlenja i ucesce u upravljanju.
Ova odredba je prakticno neprimenljiva jer u poglavlju "Zasnivanje 
radnog odnosa" nije, u postupku zasnivanja radnog odnosa, predvidjena 
obaveza poslodavca da slobodna radna mesta, uz posredovanje Zavoda za 
trziste rada, oglasi u sredstvima javnog informisanja i na oglasnoj 
tabli Zavoda, pa tako zainteresovani radnici ne mogu saznati koja su 
radna mesta slobodna, da bi na njih konkurisali.
Jamcenje ucesca u upravljanju u pomenutom clanu, takodje prakticno moze 
biti neprimenljivo, jer ako se drustveno preduzece privatizuje 
restruktuiranjem, nema besplatnih akcija pa samim tim nema ni ucesca u 
upravljanju.

III.   Favorizuje se rad na odredjeno vreme

Radni odnos na odredjeno vreme, poslodavac moze da zasnuje sa 
zaposlenim na odredjeno poslove, samo za period koji neprekidno ili sa 
prekidima traje najduze pet godina.
Kako ce se ova odredba (zlo) upotrebljavati komentar nije potreban.

IV.     Umanjena prava po osnovu materinstva

U uslovima kada u mnogim delovima Srbije vlada "bela kuga"  autor 
Nacrta zakona o radu smanjuje duzinu porodiljskog  odsustva sa jedne, 
odnosno dve godine na tri meseca.

V.      Nema ugovaranja najnize cene rada

Nacrt xakona o radu ne predvidja da poslodavac i sindikat ugovaraju 
najnizu cenu rada i tako se sndikat lisava svoje osnovne funkcije da na 
osnovu rezultata rada utice na nivo zarade zaposlenog.
Tako se rusi godinama izgradjivan sistem zarada koji se bazirao na 
najnizoj ceni rada, ceni rada posla, koeficijentu radnih mesta i radnom 
ucinku.

VI.     Nedorecen clan 90. Nacrta zakona o radu

Po ovom clanu zaposleni ima pravo na naknadu zarade u visini 45% zarade 
koju bi ostvario da radi za vreme prekida rada zbog kojeg je doslo bez 
krivice zaposlenog, najduze 45 radnih dana u kalendarskoj godini.
Da li ovaj clan regulise duzinu i naknadu zarade za vreme 
t.zv. "prinudnog placenog odsustva" ?
Nije definisano sta ako prekid rada traje duze od 45 dana. Ima li 
zaposleni pravo u daljem procesu, na naknadu zarade, sta je sa 
penzijskim i zdravstvenim osiguranjem ili je nesto drugo u pitanju.

VII.   Otkaz

Poslodavac moze zaposlenom da otkaze ugovor o radu ako je njegovo 
ponasanje takvo da ne moze da nastavi rad kod poslodavca. (cl.104, stav 
1. Tacka 4) Clan 106. Nacrta zakona o radu omogucava poslodavcu da 
zaposlenom moze ponuditi zakljucivanje ugovora o radu pod izmenjenim 
uslovima. Zaposlenom koji odbije da zakljuci ugovor o radu pod 
izmenjenim uslovima, poslodavac moze da otkaze ugovor o radu.

VIII.  Kolektivni ugovori

U clanu 136. Nacrta zakona o radu predvidjeno je razbijanje Opsteg i 
Posebnog kolektivnog ugovora na delatnosti ?
Osim toga je predvidjeno da se posebni kolektivni ugovor zakljucuje za 
teritoriju jedinice, teritorijalne autonomije ili lokalne samouprave. 
(Clan 137)
U clanu 141. Nacrta zakona o radu definisani su procenti clanova 
sindikata da bi isti bio reprezentativan. Tako, da bi sindikat bio 
reprezentativan kod poslodavca treba da je u isti uclanjeno najmanje 
15% zaposlenih, a da bi sindikat bio reprezentativan na nivou 
Republike, odnosno jedinice teeritorijalne autonomije ili lokalne 
samouprave u isti treba da bude uclanjeno najmanje 10% zaposlenih u 
grani ili delatnosti za koje se zakljucuje kolektivni ugovor, odnosno 
ukupnog broja zaposlenih za zakljucivanje kolektivnog ugovora koji se 
odnosi na sve zaposlene na teritoriji odredjene teritorijalne jedinice.
Definicijom ovog clana prakticno ce se napraviti mnostvo 
reprezentativnih sindikata. Ocena je da to nece dobro funkcionisati i 
samo ce doprineti slabljenju pregovaracke moci sindikata.
                                                                        
Potpresednik Sindikata Metalaca Srbije
                                                                        
Zoran Vujovic 

=*=
         
L&#8217;UNIONE DEI SINDACATI DELLA SERBIA
                                                                        
INVITA
TUTTI I LAVORATORI IN SERBIA  AD ADERIRE ALLO 
SCIOPERO GENERALE
                                                                        
Lo sciopero inizia martedì, 16 ottobre 2001, alle ore 8 e durerà 
fintantoché non verrà annullata la legge sul lavoro dalla procedura 
assembleare.
Nessuno dei lavoratori, senza distinzione rispetto a dove sono 
impiegati ed a quale sindacato appartengano, ha scampo. Tutti insieme 
siamo messi al muro.  Dobbiamo andare all&#8217;attacco, perché questa è 
l&#8217;unica nostra difesa.
Partecipiamo tutti allo sciopero generale. Fermiamoci ora un momento, 
perché un domani non dobbiamo fermarci per sempre.
La Serbia deve fermarsi, per poi ripartire. Questa legge non deve 
passare in nessun modo. Ci aspetta una lotta decisiva per una nuova e 
più giusta legge.
Uniamoci tutti per una migliore legge sul lavoro.
Che il governo combatta la corruzione e non il diritto dei lavoratori.
Questa lotta e&#8217; per noi e per i nostri figli.
                                                                       
ORA O MAI PIU !
                                                                        
Il Comitato di sciopero dell&#8217; Unione dei Sindacati della Serbia

UNIONE SINDACATI DELLA SERBIA
                1991
      1901
SINDACATO DEI METALMECCANICI DELLA SERBIA

11000 Beograd, Mosa Pijade 14/VI, tel/fax (011)3231641   
                                     
OBIEZIONI-CHIAVE SUL DISEGNO DI LEGGE SUL LAVORO     

I.     Si mette in questione l&#8217;esistenza del contratto individuale 
collettivo

All&#8217;articolo 1 del Disegno di legge sul lavoro è lasciata la 
possibilità di scelta del diritto, degli obblighi e delle 
responsabilità in base al lavoro regolato con l&#8217;accordo collettivo 
oppure con il regolamento sul lavoro oppure con l&#8217;accordo sul
lavoro.  
Si può davvero trarre la conclusione che nelle relazioni capitalistiche 
i futuri proprietari del capitale eviteranno gli accordi collettivi  
come atti in cui, con l&#8217;accordo del sindacato, regolare diritti, 
obblighi e responsabilità sul lavoro, per ricorrere ad altre 
alternative del succitato art.1, sicuramente più sfavorevoli  ai 
lavoratori impiegati.

II.    Il Datore di lavoro non è obbligato a rendere noti i posti di 
lavoro liberi

Con l &#8217;art. 14, p.2 del Disegno di legge sul lavoro  si 
garantisce la libertà del lavoro, la libertà della scelta della 
professione e dell&#8217;impiego e la partecipazione nella gestione.
Questo intendimento è praticamente inapplicabile perché nel 
capitolo "Accordi sul contratto del lavoro" non è inserito, nella 
stessa contrattazione, l&#8217;impegno del datore di lavoro, attraverso 
l&#8217;Istituto per il mercato del lavoro, di rendere noti i posti di
lavoro 
liberi con annunci pubblici o all&#8217;Ufficio di collocamento. Perciò
i 
lavoratori interessati non potranno sapere quali posti di lavoro sono 
liberi per poter concorrere ad essi.
Nell&#8217;articolo citato, il diritto alla partecipazione nella
gestione può 
essere anch&#8217;esso inapplicabile  perché, se una azienda sociale 
[drustveno preduzece] viene privatizzata e ristrutturata, non saranno 
disponibili titoli azionari gratuiti e dunque nemmeno la partecipazione 
alla gestione.   

III.   Si favorisce il lavoro a tempo determinato

Il datore di lavoro può formulare un contratto di lavoro a tempo 
determinato per determinati incarichi, soltanto per  un periodo di 
lavoro che, continuativamente o con interruzioni, duri non più di 5 
anni.
Ogni commento è superfluo su come questa decisione si possa (ab)usare.

IV.    Diminuiti i diritti sulla maternità

In una situazione in cui in molte parti della Serbia regna "la 
collera bianca" [? "bela kuga"], l&#8217;autore del Disegno di legge sul 
lavoro diminuisce il periodo di assenza per causa maternità da uno, 
ovvero due anni, a tre mesi. 

V.      Non c&#8217;è contrattazione sul costo minimo del lavoro

Il Disegno di legge sul lavoro non prevede che il datore di 
lavoro e il sindacato contrattino il costo minimo del lavoro, e cosi il 
sindacato viene privato dalla sua funzione essenziale, cioe&#8217;
quella di 
influenzare il livello del salario dell&#8217;operaio in base ai
risultati 
del lavoro.
Così viene distrutto il preesistente sistema di lavoro che si 
basava sul salario minimo, sul costo relativo alla tipologia di lavoro, 
sugli indici relativi al posto di lavoro e al risultato del lavoro.

VI.     L&#8217;ermetico art.90 del Disegno di legge sul lavoro

Secondo questo articolo il lavoratore ha diritto al sussidio 
del 45% della paga percepita, somma che realizzerebbe se lavorasse per 
un massimo per 45 giorni lavorativi nel calendario di un anno, durante 
un&#8217;interruzione del lavoro avvenuta per causa non attribuibile al 
lavoratore stesso.
Viene regolamentato con questo articolo anche il tempo ed il 
sussidio per il tempo cosiddetto "di  ferie forzate retribuite"?
Non è stato definito cosa debba succedere quando 
l&#8217;interruzione del lavoro duri più di 45 giorni. Il lavoratore ha 
diritto all&#8217;indennizzo, nel proseguimento? Cosa succede con la 
pensione e con l&#8217;assicurazione sanitaria? O c&#8217;e&#8217;
qualcos&#8217;altro in 
questione?

VII.    Il licenziamento

Il datore di lavoro può licenziare il lavoratore se il suo 
comportamento e&#8217; tale da non poter continuare a lavorare presso
quel 
datore. (Art. 104, c.1, p.4)
L&#8217;articolo 106 del Disegno di legge sul lavoro permette al 
datore di lavoro di offrire al lavoratore di contrarre l&#8217;accordo
di 
lavoro ad altre condizioni. Il datore di lavoro  può rifiutarsi di 
assumere il lavoratore che rifiuti di firmare il contratto di lavoro 
alle nuove condizioni.

VIII.  Accordi collettivi  

Nell&#8217;art. 136 del Disegno di legge sul lavoro e&#8217; prevista la 
rottura del Contratto collettivo, Generale e Speciale
sulle attività ?
Oltre a questo è stato previsto che i contratti collettivi 
particolari si possano stipulare per il territorio dell&#8217;unità, 
dell&#8217;autonomia territoriale oppure dell&#8217;autonomia locale.
(art.137)
Nell&#8217;art. 141 della Legge sul diritto del lavoro sono 
definite le percentuali dei membri del sindacato perché esso sia 
considerato rappresentativo. Cosi&#8217;, affinché il sindacato sia 
rappresentato presso il datore di lavoro, devono essere iscritti ad 
esso almeno il 15% degli impiegati, e perché il sindacato sia 
rappresentato al livello repubblicano, ovvero al livello
dell&#8217;unità 
territoriale autonoma o di autogestione locale, allo stesso bisogna che 
siano iscritti almeno il 10% degli impiegati nel ramo o
nell&#8217;attività 
per la quale si stipula il contratto collettivo di lavoro, ovvero 
almeno il 10%  del numero totale di lavoratori nel caso di stipula di 
un contratto collettivo relativo a tutti gli impiegati sul territorio 
di una determinata unità territoriale.
Con la definizione di questo articolo praticamente si 
costituiranno molte rappresentanze sindacali. Riteniamo che questo 
sistema  non funzionerebbe  bene e contribuirebbe solamente 
all&#8217;indebolimento del potere contrattuale del sindacato.

                                                                        
Il testo è stato redatto dal Vicepresidente del S.M. della Serbia
Zoran Vujovic

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