I: [JUGOINFO] La penosa deriva di "Liberazione" ed "Il Manifesto"



-----Messaggio Originale-----
Da: <jugocoord at libero.it>
A: <jugoinfo at domeus.it>
Data invio: venerdì 29 giugno 2001 19.47
Oggetto: [JUGOINFO] La penosa deriva di "Liberazione" ed "Il Manifesto"


> From:  "glr"
> Date:  Thu Jun 28, 2001  1:37 pm
> Subject:  MACEDONIA
>
> Caro compagno Curzi,
>
> In seguito alla pubblicazione dell'ignobile articolo sulla situazione
> in
> Macedonia comparso ieri 27 giugno nel Paginone a firma di Giulia
> Solari,
> che non oso chiamare compagna, con la ciliegina della velina dell'Acnur
> pubblicata senza commento nella stessa pagina 12 del giornale, esempi
> di
> giornalismo asservito Nato degno di altre testate e solo in parte
> corretti dal
> bell'intervento del compagno Russo Spena di pagina 13, mi asterrò
> dall'acquistare e leggere il giornale per una settimana a partire da
> domani,
> sperando di non dover ripetere l'astinenza in altre simili occasioni.
> Per confronto, ti allego i lanci ANSA del 25 e 26/6 sull'argomento,
> senz'altro
> più equilibrati nonostante la fonte...
>
> Giorgio Ellero
> Circolo Centrocitta'
> P.R.C. -  S.K.P.   Trieste
>
> ---
>
> Data:    29/06/2001 19:03
>   Da:    "Fulvio"
>   A:    redazione at ilmanifesto.it
>   Cc:    jugocoord at libero.it
>   Oggetto:    Parlato e Milosevic
>
>  CON PREGHIERA DI PUBBLICAZIONE NELLA RUBRICA LETTERE.
> DA FULVIO GRIMALDI
>
> Caro Valentino,
>
> con tutto l'annoso rispetto che porto a te e alla tua testata, non
> riesco a capacitarmi che il tuo fondo di ieri sull'estradizione di
> Milosevic al Tribunale Nato dell'Aja sia stato scritto da una persona
> di sinistra e, in particolare, su un giornale che si propone di fare
> informazione corretta.
> Il tuo commento non si distingue da quelli di coloro che fin
> dall'inizio si sono impegnati nel collateralismo all'imperialismo per
> smembrare e devastare la Jugoslavia e far avanzare le armate USA e Nato
> oltre i confini dell'impero. Sei un bravo ed esperto giornalista.
> Perchè ripetere gli stereotipi dell'intossicazione mediatica
> guerrafondaia e demonizzatrice? E' "persistente e incredibile delirio
> di onnipotenza" quello di un Milosevic che ha accettato
> incondizionatamente il verdetto di elezioni presidenziali giudicate
> unanimemente corrette? O che è restato in patria, a disposizione
> dell'autorità giudiziaria, ben sapendo che, dopo le decine di arresti
> di suoi compagnin di partito ed amici, il ricatto USA dei soldi avrebbe
> portato i Quisling al potere a incarcerare anche lui? Milosevic me  lo
> disse personalmente, quattro giorni prima dell'arresto, che il suo
> destino era segnato e che mai avrebbe preso la via della fuga.  Che
> prove hai per definire Milosevic "criminale di guerra". Non hai seguito
> tutte le striscianti ammissioni Nato, ONU, OSCE, UE che hanno fatto
> svaporare la pulizia etnica e le fosse comuni in Kosovo (non quelle
> contro  serbi e altre minoranze) e hanno confermato la tesi degli
> analisti e storici veri che si è trattato di una guerra tra forze
> regolari di uno stato sovrano aggredito e separatisti al soldo di una
> globalizzazione imperialista che doveva eliminare l'ultimo ostacolo
> all'espansione verso est del liberismo armato?  Perchè definisci
> Milosevic "dittatore", cosa che non fa più neanche il New York Times?
> Fossi andato a Belgrado, perfino durante la guerra, quando tutti gli
> stati adottano misure di sicurezza speciali, avresti visto un
> parlamento combattivo e l'attività indisturbata di decine di partiti,
> perlopiù foraggiati dagli USA,  dall'UE e da George Soros, e
> della "società civile" capeggiata da diplomati alle scuole CIA
> (National Endowment of Democracy) come Sonia Licht (Fondazione Soros) o
> Vesna Pesic. Non esisteva censura. l'80% dei media, la maggiore
> televisione e Radio B-92 (del circuito CIA di Free Europe), erano sotto
> controllo dell'opposizione. Si tenevano regolari elezioni e
> manifestazioni di piazza senza l'ombra dell'apparato militare e delle
> botte che sperimentiamo regolarmente in Italia. Sono stati chiusi per
> pochi giorni nel 2000 solo due organi: Studio B, televisione di Vuc
> Draskovic, e Radio B-92: avevano incitato all'assalto della presidenza
> della Repubblica e alla rimozione nel sangue del presidente. In Italia
> cosa sarrebbe successo? E le fosse comuni trovate in coincidenza con
> l'ordine di Washington di consegnare Milosevic prima della conferenza
> che sancirà la terapia shock per la Jugoslavia, già adoperata nei paesi
> immiseriti e disperati dell'Est? Non ti ricorda qualcosa di simile
> periodicamente verificatosi in Italia, magari alla vigilia di elezioni?
> Tu, giornalista critico dei maneggi dell'informazione al servizio del
> poetre, non hai mai avuto il dubbio che quella intorno a Milosevic
> fosse la più perfetta opera di demonizzazione mai attuata? Tu,
> comunista, non senti come priorità assoluta l'indicazione della
> contraddizione principale all'opera in Jugoslavia: quella tra
> imperialismo e libertà e sovranità dei popoli. Pensi ancora che le
> folle disperate, agitate e guidate da Otpor (formazione CIA, per sua
> ammissione alla BBC, a me, a tutti), abbiano compiuto, il 5 ottobre
> scorso, una rivoluzione democratica? Hai seguito i pogrom messi in
> opera da questi democratici e l'occupazione di indistintamente tutti i
> centri di potere, le amministrazioni, i sindacati, le istituzioni,
> giornali, radio e televisione, negando possibilità di parola a quello
> che rimane il massimo partito dell'opposizione.
> Ho assistito a Belgrado a manifestazioni di decine di migliaia di
> persone, una folla non inferiore a quella che bruciò il parlamento con
> dentro le schede che, in parlamento, avevano dato la maggioranza alle
> sinistre.
> Erano composte integralmente da operai, donne, contadini, studenti.
> Invocavano qualcosa che si chiama sovranità, dignità, indipendenza. Ciò
> che i cittadini macedoni, anch'essi ora diventati
> biecamente "nazionalisti", invocano contro l'invasione della più
> brigantesca armata di killer e narcotrafficanti apparsa, con la
> copertura Nato, nei Balcani. E invocavano Milosevic. E invocavano studi
> gratis, che non lo sono più, sanità gratis, che non lo è più, lavoro
> che non c'è più (disoccupazione al 60%, inflazione all'85%, stipendio
> medio 100mila lire), fabbriche che hanno chiuso in attesa di essere
> svendute alle multinazionali, un futuro per bambini annegati in una
> palude di chimica e uranio. Queste cose Milosevic glie le aveva
> garantite, queste cose aveva difeso. Sai qual'è l'unico vero rimprovero
> che i serbi fanno al "nazionalista" che governava e difendeva lo stato
> più multietnico e tollerante  d'Europa ( chiedilo agli zingari, agli
> 80.000 albanesi di Belgrado e leggiti il famigerato discorso di Kosovo
> Polje, dell'89, 28 giugno, che avrebbe lanciato la pulizia etnica e non
> contiene che appelli alla convivenza, alla parità  e al rispetto di
> tutti i cittadini)? Di avere alla fine sempre ceduto, di aver accettato
> gli eccidi di serbi e il loro esilio per cacciata dai nuovi staterelli
> monoetnici nel numero di un milione. Oggi molti capiscono che
> nient'altro poteva essere fatto, se non immolarsi in una specie di
> Goetterdaemmerung insieme a tutta la Jugoslavia, di fronte alla potenza
> militare ed economica, disposta al genocidio, della "comunità
> internazionale".
> Può darsi che sbagli, ma non credo che i manifestanti proletari di
> Belgrado (nella proprozione delle popolazioni in Italia sarebbero stati
> 600.000), se sapessero l'italiano, apprezzerebbero il tuo articolo. Fa
> male, a sinistra, vedere la caduta dei bastioni della verità. Ma
> vedrai, il tempo è galantuomo. Sai qual'è la prima imputazione mossa
> dall'Aja - illegale per la Carta dell'ONU, voluta, diretta e finanziata
> dagli USA, cioè da una delle parti in causa. Potevi ricordarlo - a
> Milosevic? Di aver ordinato quella strage di 42 "civili" a Racak che,
> messa in scena dall'UCK e da William Walker, capo dell'Osce e
> responsabile degli eccidi di indios in America Centrale negli anni '80,
> funse da alibi e innesco alla "guerra umanitaria".
> Qui, a me pare, di umanitario, anzi di umano, sulla scena non è rimasto
> che Slobodan Milosevic. Un democratico. Un patriota (come lo definisce
> la coalizione dei partiti comunisti jugoslavi,  l'intero arco
> antimperialista internazionale e alcuni tra i massimi studiosi dei
> Balcani, come Michael Chossudovski e Diana Johnstone, ma anche la
> comunità ebraica jugoslava e quella kosovara, cacciata dall'UCK).
> Molte sono le cose che, anche contro le nostre migliori intenzioni, ci
> rendono utili al re di Prussia.
>
> Fulvio Grimaldi
>
> ---
>
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