Roma: la resistenza alla deportazione dei Rom





--- Mail inoltrata da  Roberto Pignoni <pignoni at mat.uniroma1.it>

Questa mattina, all'alba, i vigili urbani e i funzionari dell'Ufficio
Speciale Immigrazione del Comune di Roma si sono presentati sullo spiazzo
nei pressi di Via Carucci nel quale sono stati trasferiti i Rom
del campo di Tor de' Cenci dopo il rastrellamento della settimana scorsa.

Oltre ad alcune fatiscenti roulottes, promesse dall'assessore
ai servizi sociali Amedeo Piva a conclusione del sit-in di due giorni fa,
hanno portato un pullman sul quale intendevano caricare 44 zingari
per trasferirli al Casilino 700.

Si tratta delle persone che erano state tradotte in Questura
la settimana scorsa ed erano scampate alla deportazone in Bosnia
soltanto perche' l'aereo non poteva accogliere altri passeggeri
oltre ai 56 Rom spediti sulle montagne al confine fra
lo spezzone serbo e quello musulmano di questa regione.

I 44 Rom si sono rifiutati di salire sul pullman, avendo compreso
che si trattava del primo passo verso il rimpatrio forzato.

A questo punto gli uomini del Comune hanno deciso di abbandonare il campo,
lasciando l'iniziativa alle forze di Polizia.

I compagni presenti, gli operatori e i Rom hanno preso insieme
la decisione di dare una risposta forte e inequivocabile al Comune di Roma
e alle autorita' dello Stato, che per l'ennesima volta dimostrano
di voler risolvere la questione Rom con la repressione.

Fra le realta' di base si sta formando una rete sociale
che non intende assistere passivamente a questa serie
interminabile di violenze e abusi nei confronti di persone
che hanno gia' subito durissime persecuzioni nelle regioni di provenienza
e vivono da anni in Italia, dove sono considerate soltanto
un problema di ''ordine pubblico''.

In questo momento 20 donne e bambini Rom sono rifugiati nei locali
del Centro Sociale Lab.00128 di Spinaceto. Insieme a loro
i compagni delle associazioni, dell'universita' e dei centri sociali,
determinati a resistere e a dimostrare nei fatti
che attraverso una solidarieta' concreta e militante
e' possibile costruire una prospettiva di convivenza.


CONDANNIAMO la brutalita' con cui la Polizia interviene nei campi,
terrorizzando gli abitanti, trasferendoli contro la loro volonta' e
distruggendo le loro cose. (Oggi una ragazza ha abortito, dopo che
era stata ricoverata in ospedale in conseguenza del brutale
intervento della settimana scorsa.)

CONDANNIAMO la deportazione di massa dei 56 Rom in una zona di guerra.

CONDANNIAMO la repressione come risposta alle situazioni
di emarginazione di donne, uomini e bambini Rom.

CONDANNIAMO la scelta di fare del campo di Casilino 700 un luogo di
raccolta e smistamento di Rom destinati all'espulsione.

BASTA con le espulsioni di persone che provengono da zone
ad altissimo rischio di persecuzione!

INVITIAMO gli organi dello Stato ad attenersi alle normative europee
che vietano le deportazioni di massa e ad attuare invece quelle
che obbligano alla tutela delle minoranze Rom.

INVITIAMO alla mobilitazione l'intera societa' civile.

INVITIAMO tutti a sostenere l'iniziativa dei compagni di Spinaceto:
servono soldi, cibo e una presenza costante.


Lab.00128 di Spinaceto
Via dei Caduti della Guerra di Liberazione 168
Tel. 0675088565





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Mi scuso con tutti coloro che hanno gia' ricevuto questo testo,
e con tutti per l'arbitrio che mi prendo nel mandarvi questo tipo di documenti.
Chiedo a chi non vuole riceverli di mandarmi un cenno.
I contenuti qui espressi non corrispondono necessariamente col mio punto di
vista.
Sdv
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