Salute in Africa, AMREF lancia il mese dei Flying Doctors (comunicato stampa)



GIUGNO, IL MESE DEI FLYING DOCTORS
Al via l’iniziativa di AMREF per promuovere il lavoro dei suoi “medici volanti”, che da più di mezzo secolo grazie all’aereo portano assistenza specialistica nelle aree più remote dell’Africa Orientale prive di strutture sanitarie qualificate

Roma, 1 giugno 2011 – Da più di cinquant’anni i Flying Doctors di AMREF volano sui cieli dell’Africa Orientale per fornire assistenza medica di qualità agli abitanti delle aree più remote. Sono oltre 300 specialisti in varie discipline che condividono la missione di AMREF: portare la salute a chi non ce l’ha e non può raggiungerla. Compiono missioni brevi ma regolari in territori poveri di strutture sanitarie, con personale poco qualificato e una mancanza cronica di rifornimenti e attrezzature, che rendono qualitativamente scarso l’accesso all’assistenza medica. Per farlo utilizzano l’aereo, il mezzo di trasporto ideale per raggiungere in tempi brevi le comunità rurali più lontane dai centri urbani, ai quali sono collegate, nella migliore ipotesi, da strade impervie.

Per valorizzare e promuovere il loro lavoro, AMREF ha deciso di lanciare “Il mese dei Flying Doctors”, una serie di iniziative di comunicazione e sensibilizzazione che nel corso di giugno si concentreranno sull’attività dei “medici volanti”, nati nel 1957 a Nairobi su iniziativa di tre chirurghi che cercavano un modo efficace per fare fronte alle sofferenze di cui erano testimoni quotidianamente. Come scrive il direttore generale di AMREF Italia, Tommy Simmons, nell’editoriale di apertura del nuovo numero del quadrimestrale dell’associazione, interamente dedicato ai Flying Doctors, «l’accesso alle cure mediche in gran parte dell’Africa rurale è rimasto agli stessi livelli disastrosi di allora. In un tipico distretto dell’Africa Orientale, 200-300mila persone sono servite da un unico ospedale solitamente diretto da un unico medico generico, spesso neolaureato».

Il mese dei Flying Doctors serve anche a ricordare che nell’Africa Subsahariana per molte persone il diritto alla salute resta un miraggio. In tutto il continente, infatti, oggi lavorano meno medici che nella sola Italia. All'appello mancano un milione e mezzo di operatori sanitari e la situazione è ancora più drammatica nelle aree rurali, perché l’80% dei pochi medici disponibili è concentrato nelle città, dove però vive soltanto il 20% della popolazione.

Ogni anno grazie al programma di outreach dei Flying Doctors di AMREF vengono visitate più di 26mila persone ed effettuati oltre settemila interventi chirurgici. I dottori volanti fanno parte dello staff di AMREF o provengono dagli ospedali universitari dell’Africa Orientale, selezionati sulla base delle richieste delle strutture sanitarie rurali. Con voli programmati e regolari pediatri, ginecologi, urologi, chirurghi, otorini e tecnici di laboratorio visitano da due a sei volte all’anno più di 150 ospedali nelle aree più isolate di Kenya, Uganda, Tanzania e Sud Sudan. Sono medici molto esperti, armati di strumentazione adeguata alla chirurgia più avanzata e di medicinali, oltre che di tanta generosità. La durata di ogni visita è di una settimana, che trascorrono formulando diagnosi, effettuando interventi, ma anche insegnando la prevenzione e formando il personale sanitario locale.

Ad alcune di queste visite è dedicata una galleria fotografica che raggruppa una trentina di scatti tratti dall'ampio reportage realizzato nel febbraio scorso da Marco Di Lauro per Getty Images. Di Lauro, che ha ricevuto numerosi premi e riconoscimenti a livello nazionale e internazionale per il suo lavoro di testimonianza da alcune delle aree più difficili del mondo, ha seguito i Flying Doctors in una delle loro missioni in Kenya, dal Wilson Airport di Nairobi, che ospita l'hangar di AMREF, agli ospedali di Wajir, Mandera, Moyale, e Marsabit.

AMREF, fondazione africana per la medicina e la ricerca, è stata fondata a Nairobi nel 1957 ed è la principale organizzazione sanitaria no profit del continente. Oggi impiega in Africa oltre 800 persone, per il 97% africani, e gestisce circa 140 progetti di sviluppo sanitario in sei Paesi (Etiopia, Kenya, Sudafrica, Sudan, Tanzania e Uganda). Il network internazionale di AMREF è composto da 12 sedi in Europa, Stati Uniti e Canada.

Ufficio stampa AMREF Italia - Simone Ramella
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