Berlusconi: razzisti noi?



Berlusconi,24 aprile campi temporanei ed impronte per i rom

2008-04-24 17:05:00 (ANSA) - ROMA

Bisogna porre fine alle baraccopoli e aumentare i campi di accoglienza
temporanea'.
E' la ricetta di Berlusconi per i rom. Il premier in pectore, in
un'intervista a 'Roma Uno', ha aggiunto che occorre 'individuare anche
attraverso le impronte digitali l'identita' di queste persone.
Poi se non hanno un lavoro, secondo quello che dice l'Ue, bisogna
provvedere al loro rimpatrio'.

http://www.ansa.it/site/notizie/awnplus/italia/news/2008-04-24_124189380.html


Berlusconi,15 luglio: impronte per integrare rom e salvare bimbi
di Federico Garimberti

ROMA - Silvio Berlusconi non ci sta. L'immagine di un governo razzista,
che vuole schedare i bambini rom, affibbiata dal voto sulla risoluzione
del Parlamento europeo e dalla stampa internazionale proprio non gli va
giù. E così, forte anche dell'appoggio del presidente della Commissione
europea José Manuel Durao Barroso, il Cavaliere si toglie quei sassolini
che finora si era tenuto nelle scarpe, sostenendo che l'obiettivo del suo
governo è "integrare" i rom, non certo discriminarli. "Su questo tema
dobbiamo fare chiarezza", premette il premier parlando accanto a Barroso.
E mette in guardia sul pericolo di "autoflagellazione" del Paese che
rischia di trasmettere "un'immagine sbagliata" al mondo esterno. Parole
probabilmente indirizzate all'opposizione che ha cavalcato la vicenda
delle impronte digitali ottenendo una dura condanna dalla maggioranza
dell'Assemblea di Strasburgo. L'idea di prendere le impronte nei campi
rom, dice il Cavaliere, nasce dall'unico bisogno di identificare chi vi
abita. Quanto ai bambini, aggiunge, l'obiettivo è quello di "garantire che
possano andare a scuola per ricevere un'educazione, come tutti gli altri
bambini italiani". Per Berlusconi, dunque, dietro il piano "c'é soltanto
la volontà positiva di rendere più integrati questi cittadini europei e di
concedere loro gli stessi diritti all'educazione che hanno i nostri
bambini". Una posizione che il premier deve aver illustrato anche al suo
interlocutore. Tanto che Barroso lascia capire che la Commissione europea
non è intenzionata a seguire i passi dell'Europarlamento. "Sono certo che
una soluzione verrà trovata", annuncia il capo dell'esecutivo di
Bruxelles, sottolineando che "tra le autorità italiane e la Commissione
europea c'é un'enorme collaborazione". E nel ricordare che sono in corso
contatti fra il ministro dell'Interno Roberto Maroni e il vice presidente
della Commissione Jacques Barrot "per verificare la compatibilità" delle
misure adottate con le norme Ue, Barroso parla di "perfetta cooperazione e
collaborazione" fra Roma e Bruxelles. Parole che spingono Berlusconi a
tornare sull'argomento per difendere la politica italiana in materia di
immigrazione. 'Se c'é qualcuno che guarda con rispetto coloro che hanno
preso questa decisione difficile e coraggiosa di venire qui per cercarsi
una nuova vita, questi siamo noi", osserva Berlusconi, alzando leggermente
la voce. Il premier ricorda poi la stessa Italia è stata un Paese di
emigranti ed ha così imparato ad avere uno spirito "aperto", che deriva
anche dai "nostri convincimenti cristiani e cattolici", verso gli
immigrati. Accoglienza verso chi vuole lavorare, precisa subito, ma non
verso chi tenta di entrare per delinquere. Questi ultimi, sottolinea,
dovranno infatti essere "respinti".

http://www.ansa.it/opencms/export/site/notizie/rubriche/daassociare/visualizza_new.html_729001449.html


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«E' ora quindi che parliate tutti voi che amate la libertà, tutti voi che
amate il diritto alla felicità, tutti voi che amate dormire immersi nel
vostro privato sogno, è ora che parliate o maggioranza muta! Prima che
arrivino per voi»

Primo Levi