ACTIONAID - LA CRISI ALIMENTARE: UNA TRAGEDIA ANNUNCIATA



LA CRISI ALIMENTARE: UNA TRAGEDIA ANNUNCIATA
Nel 1996, durante il Vertice Mondiale dell’Alimentazione, i leader del pianeta presero l’impegno solenne di dimezzare il numero degli affamati nel mondo entro il 2015.

A 12 anni di distanza dal Vertice, il numero di persone che soffrono la fame sulla terra non è né dimezzato né diminuito. Al contrario, se nel 1996 erano 800 milioni di persone ad andare a letto affamate, dieci anni dopo, nel 2006, erano diventate 854 milioni. La crisi alimentare globale, secondo quanto afferma il World Food Programme, metterà a rischio altre 100 milioni di persone solo nel 2008 se, nel corso del vertice FAO che si terrà a Roma dal 3 al 5 giugno, i Governi non interverranno per risolvere la crisi alimentare mondiale.
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"Stop al business della fame

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VERTICE FAO: ACTIONAID, BENE NAPOLITANO, MA RESTANO GRAVI I RITARDI DELL’ITALIA NEGLI IMPEGNI INTERNAZIONALI

03 giugno 2008

 

VERTICE FAO: ACTIONAID, BENE NAPOLITANO, MA RESTANO GRAVI I RITARDI DELL’ITALIA NEGLI IMPEGNI INTERNAZIONALI

De Ponte, “Cambino le regole ma servono anche misure concrete da parte dei governi'

Roma, 3 giugno 2008 – “Le parole del Presidente Napolitano sono significative perché dimostrano che in questi anni sono stati fatti gravi errori nelle politiche di lotta alla fame e sono proprio queste le principali cause della crisi alimentare che sta vivendo il pianeta. Questa la prima dichiarazione di Marco De Ponte, Segretario generale e capo-delegazione di ActionAid al Vertice FAO, dopo le parole del presidente della Repubblica italiana che hanno aperto ufficialmente l’incontro dei capi di Stato per affrontare la crisi alimentare.

“E’ importante il richiamo di Napoletano ad affondare i nodi del commercio, da sciogliere in sede Wto, e che non bastano gli aiuti alimentari per affrontare una crisi globale come questa', continua De Ponte. “Il problema da sciogliere resta politico e va affrontato in maniera strutturale, lanciando un ‘patto di sistema’ che cambi il sistema agricolo a livello globale, investendo di più sullo sviluppo rurale e non lasciano soli i piccoli contadini alle prese con il mercato'.

Rivedere le regole e fare presto anche per il segretario generale delle Nazioni Unite Ban Ki-Moon che, come Napolitano, ha sottolineato la necessità di arrivare al più presto alle conclusioni del Doha Round, rivedendo le regole del commercio internazionale.

“E’ fondamentale che i governi si assumano le loro responsabilità non solo in questa sede ma che siano coerenti anche nelle loro politiche nazionali di cooperazione allo sviluppo', afferma De Ponte. “Purtroppo l’Italia ha gravi ritardi nel rispetto degli impegni internazionali ed è essenziale che dia segnali concreti di volersi impegnare per assumere un ruolo di leadership che vada al di là delle condivisibili parole del Presidente Napolitano'.

“Servono subito 750 milioni di euro per rilanciare la cooperazione e di fronte ad una crisi globale di queste dimensioni il Governo italiano ha il dovere di mettere subito in atto misure concrete di rilancio della cooperazione, per fare la propria parte nella lotta alla fame e alla povertà nel mondo?, conclude il segretario generale di ActionAid, che nel primo pomeriggio terrà il suo discorso di fronte all’assemblea plenaria riunita alla FAO. “I primi segnali di tagli alla cooperazione che il Governo ha dato per trovare invece le risorse necessarie all’abolizione ICI non vanno in questa direzione. Per cui ci auguriamo che il discorso del presidente Berlusconi sappia essere concreto e non sia solo vota retorica non supportata da azioni concrete. Se Berlusconi vuole essere un vero leader di uno dei Paesi del G8 deve dimostrarlo nei fatti e non solo con le parole'.