R: [africa] Dopo i fatti di Ponticelli è caccia al Rom in tutta Italia




Venite a cacciare anche me, anch'io sono figlia del vento.....

Incredibile che i cristiani stiano a guardare...vi ricordate quando Gesù disse ero straniero e mi avete ospitato? se un Rom ruba è lui il ladro non tutti i Rom, se un italiano uccide siamo tutti assassini? se un italiano è mafioso lo siamo tutti?   non ho parole! l sopratutto per  quei sacerdoti e quei cattolici che si sono schierati con l'attuale governo! Vergogna!!! Antonella


--- Ven 16/5/08, Flora nw <associazionebambiniafroitaliani at yahoo.it> ha scritto:
Da: Flora nw <associazionebambiniafroitaliani at yahoo.it>
Oggetto: [africa] Dopo i fatti di Ponticelli è caccia al Rom in tutta Italia
A: "associazione bambini afroitaliani" <associazionebambiniafroitaliani at yahoo.it>
Data: Venerdì 16 maggio 2008, 00:32


Dopo i fatti di Ponticelli è caccia al Rom in tutta Italia

Marco Filippetti


 
Fuoco alle baracche
 
Dopo i fatti di Napoli, dove alcuni cittadini del quartiere Ponticelli hanno assaltato e bruciato diverse baracche in un campo nomadi dopo un sospetto rapimento di bambina da parte di una Rom di 16 anni, gli episodi di violenze e di intolleranza verso i “figli del vento” aumentano in maniera preoccupante.

Nella città partenopea le ronde antigitane dilagano, spingendosi soprattutto nelle zone in cui esistono piccoli e grandi insediamenti di Rom. Lo dichiarano gli attivisti del gruppo EveryOne, associazione internazionale di tutela dei diritti umani che da anni si batte per la salvaguardia dei diritti dei popoli Rom e Sinti in Italia. Testimoni vicini all’associazione segnalano diversi episodi di ingiurie, minacce e maltrattamenti inflitti a bambini, donne (anche incinte) e uomini "zingari". I Rom evitano di percorrere le zone popolose della città e le famiglie non rimangono mai isolate.
Elisabetta Vivaldi già assistente dell'eurodeputato ungherese Rom Viktoria Mohacsi, ricercatrice e attivista della cultura e della storia del popolo Rom, in una lettera inviata al sito del gruppo EveryOne scrive preoccupata: «Ho sentito la mia amica sul campo, è disperata perchè se non esce per andare a Torre del Greco presso la chiesa dove è sempre andata, non mangia, né lei né i suoi figli, che tra l'altro vanno a scuola. Le ho detto di stare attenta, ho paura che le facciano qualcosa e la lincino, o come mi ha detto, tutti sono in allarme perchè temono un'incursione e che anche a loro venga fatta la guerra con le molotov e con le mazze»

Roberto Malini del gruppo EveryOne, ci racconta di aver parlato con un testimone il quale ha visto, sempre a Napoli, un gruppo di uomini afferrare un bambino Rom romeno di circa sei anni, percuoterlo, coprirlo di insulti, denudarlo e lavarlo - come un animale - sotto il getto di una fontana pubblica. Altra storia inquietante è quella di Rebecca Covaciu, la ragazzina Rom romena di 12 anni, premiata il 6 maggio scorso a Genova con il Trofeo Unicef per meriti artistici nell'ambito del Festival Interculturale Caffè Shakerato, attualmente ospitata presso la ex scuola "Grazia Deledda" di Napoli. Roberto Malini in contatto con il padre Stelian Covaciu, pastore della chiesa pentecostale, racconta la telefonata avuta ieri: «Non vengono a prenderci e a bruciarci vivi solo perché c'è la protezione civile, ma non possiamo uscire dalla scuola e non abbiamo nulla da mangiare. Non puoi immaginarti quanta violenza c'è attorno a noi. mia figlia e gli altri bambini piangono terrorizzati e nessuno ci aiuta». Dice ancora Malini «Gli avvenimenti riguardanti aggressioni contro i Rom sono davvero tanti. La polizia presidia i luoghi in cui i Rom si sono rifugiati, ma si vedono mazze, spranghe, coltelli, bastoni. Nessuna assistenza è offerta ai Rom assediati: né cibo né acqua né assistenza ai malati e alle donne incinte».
A Milano una ronda di razzisti percorreva la zona di via Morosini, nel quartiere Monforte, alla ricerca di Rom. Nella stessa zona una bomba molotov ha incendiato un edificio abbandonato in cui vivevano alcuni Rom, già oggetto l'altro ieri di un pestaggio. A Roma circolano pericolose ronde anti-Rom, armate di spranghe, mazze, coltelli. La polizia presidia alcune zone calde, ma campi come il Casilino 900 sono abbandonati a se stessi. A Pisa la polizia ha distrutto alcune baracche, mettendo famiglie Rom sulla strada.
Victor Lacatus e la sua famiglia, che hanno già subito aggressioni e che hanno perduto una bambina nel famigerato "Rogo di Livorno", sono stati gettati sulla strada senza alcuna assistenza e la polizia ha distrutto la baracca in cui vivevano. Ricordiamo che Victor subì condanna a un anno e sei mesi di carcere per "abbandono di minore" in seguito al tragico incendio, nonostante la morte dei bambini nella loro baracca fosse stata rivendicata con una lettera ai giornali dal gruppo di estrema destra "Gape" e nonostante le indagini del gruppo EveryOne avessero dimostrato agli inquirenti la matrice razzista dell'evento.

Pubblicato il: 15.05.08
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