[tradenews] [EPA] Bella offerta!



Ultim'ora: l' UE offre accesso libero alle esportazioni dei paesi ACP!
Ma si tratta di una offerta davvero allettante?

Mercoledì 4 aprile la Commissione europea ha annunciato con evidente
soddisfazione al propria intenzione di aprire totalmente il proprio mercato
alle esportazioni dei paesi ACP (Africa, caraibi, Pacifico), al fine di
convincerli definitivamente che gli Accordi di Partnership Economica
(EPA-APE) sono cosa buona. Ancora una volta un gesto generoso e
disinteressato dell'Europa!

Ma si tratta di una offerta davvero allettante? Per nulla!

Innanzitutto perché più del 95% delle esportazioni ACP godono già di
esenzione doganale, dunque l'offerta non è per nulla generosa (era il
minimo che potesse fare).
Secondo perché in cambio l'UE vuole che gli ACP tolgano i dazi dall'80%
delle esportazioni UE
Terzo perché in cambio vogliono tutti gli altri capitoli degli EPA:
servizi, investimenti, regole di concorrrenza, diritti di proprietà
intellettuale.
Quarti perché fra qualche anno queste preferenze non varranno più nulla.
Vale la pena infatti ricordare che le preferenze esistono solo se su una
merce esiste un dazio (o un limite di quantità) e su moltissime l'UE non ne
ha più. La Banca mondiale ha segnalato (maggio 2006) che solo il 24,6%
dell'export africano dei PMA verso l'UE le sfrutta, il restante non ne ha
bisogno perché i dazi sono a zero. Perciò la Banca ha concluso che
l'utilizzo delle preferenze è in inesorabile estinzione, tenuto conto che
per poterle utilizzare ci sono comunque dei costi e la Banca mondiale dice
che solo quando il "margine di preferenza è sopra i sei punti, le
preferenze commerciali UE sono pienamente utilizzate", al di sotto no.

Oltre che il calo dei dazi, a colpire le preferenze è la riforma della PAC,
in atto dal 1992. Le varie riforme settoriali mirano infatti a ridurre i
prezzi dei prodotti agricoli europei per allinearli a quelli mondiali, per
questo i sussidi non sostengono più i prezzi ma i produttori. Ad esempio la
riforma dello zucchero del novembre 2005 nei primi quattro anni di
attuazione farà perdere agli ACP 429,9 milioni di euro per effetto
dell'abbassamento del valore dello zucchero.

La promessa UE di cancellare i dazi residui potrà perciò essere sfruttata
solo da qualche paese, ma non per molto tempo. Per loro sarebbe più utile
una riforma delle regole di origine in base alle quali le loro merci
possono godere di facilitazioni e di contributi per adeguarsi alle regole
sanitarie europee che spesso impediscono ai paesi africani di produrre
prodotti a maggior valore aggiunto. L'ex commissario europeo alla salute e
difesa dei consumatori aveva ammesso che "senza un serio sforzo per
rafforzare la capacità dei paesi poveri per adeguarsi agli standard
sanitari dei paesi avanzati, le opportunità promesse dalla liberalizzazione
nel mercato alimentare sono illusorie" .

Rimane illusorio pensare che gli EPA siano lo strumento giusto per un
futuro di giustizia per l'Africa.

Roberto Meregalli (Beati i costruttori di pace)