2Feb_GiornataMemoria_Rwanda_ComuneRoma



                                                                INVITO



Nell’ambito delle iniziative attorno alla Giornata della Memoria e con il
patrocinio del          

                   Consigliere Delegato per la Memoria Storica del Comune
di Roma

                                                

                                                     

                     L’associazione Bene-Rwanda Onlus è lieta di invitarVi alla







GIORNATA DELLA MEMORIA 1994



                                

                           VENERDI’ 2 FEBBRAIO 2007, ORE 17.00



        Casa della Memoria e della Storia del Comune di Roma    

                       Via Francesco de Sales 5 (Trastevere)

                       



In programma la proiezione del documentario della regista Cristina
Comencini “Il nostro Rwanda”, realizzato nel 2005 in occasione della visita
della delegazione romana guidata dal sindaco Walter Veltroni in Rwanda, e
l’apertura di una tavola rotonda riguardo la storia e l’attualità del
genocidio rwandese del 1994 con la presenza di ospiti autorevoli:



1.      Professoressa Flavia Lattanzi già giudice del Tribunale Penale
Internazionale (ONU) per i crimini del Rwanda (Arusha, Tanzania)

2.      Yolande Mukagasana, sopravvissuta del genocidio, autrice del libro
La morte non mi ha voluta, premiata con la “Menzione Onorevole” Unesco per
l’educazione alla Pace

3.      Paola Turci vincitrice della 4ª edizione del premio Amnesty Italia
2006 con la canzone “Rwanda”

4.      Jean-Pierre Ruhigisha, sociologo e presidente della Comunità
rwandese di Roma

5.      La presidente della Onlus Bene-Rwanda, dott.sa Françoise Kankindi



Moderatore il Console onorario del Rwanda in Italia dott. Francesco Alicicco



Presente in sala il Consigliere Delegato per la Memoria Storica del Comune
di Roma, professor Sandro Portelli, che introdurrà la giornata.





Saranno presenti i membri della Comunità dei rwandesi in Italia e della
Onlus Bene-Rwanda, testimoni diretti degli avvenimenti dell’ultimo
cinquantennio in Rwanda che costrinsero molte persone a rifugiarsi
all’estero e che portarono alla pianificazione e all’esecuzione del
genocidio del 1994.



Si prevede la presenza in sala degli alunni delle scuole romane che
parteciparono alla visita del sindaco Walter Veltroni in Rwanda e che sono
attivi in programmi di sostegno a distanza a bambini rwandesi.

La giornata si concluderà presso il ristorante africano Sahara, viale
Ippocrate 43 Roma
<http://www.ristorante-sahara.com/>www.ristorante-sahara.com, dove è
organizzata una cena per la raccolta fondi a favore della Onlus
(partecipazione facoltativa, menù euro 25, parte dell’incasso per sostenere
le attività di Bene-Rwanda Onlus). Per prenotazioni e informazioni: email a
<mailto:benerwanda at hotmail.it>info at benerwanda.org o telefonare al 329
3003293, sito web <http://www.benerwanda.org/>www.benerwanda.org

Nell’estate del 1994, mentre l’attenzione mediatica internazionale era
concentrata sui mondiali di calcio negli Stati Uniti, in Rwanda si
consumava una delle più grandi tragedie della storia moderna: nel giro di
tre mesi, tra il 6 aprile e il 19 luglio 1994, un milione di cittadini
appartenenti all’etnia minoritaria Tutsi veniva trucidata dagli estremisti
Interahamwe appartenenti alla maggioranza Hutu. Un omicidio ogni dieci
secondi avveniva sotto gli occhi indifferenti della comunità internazionale
che ignorò le invocazioni d’aiuto del Generale Dallaire, comandante della
missione di pace dell’Onu. La maggior parte degli organi d’informazione
preferì riferire di un semplice “scontro tribale tra selvaggi”. Ma la
realtà era un’altra, intricata e profonda, e aveva a che vedere
principalmente con la complessità dell’eredità post-coloniale. Isolare e
studiare questo sistema è da considerarsi prioritario nella convinzione che
tale operazione possa servire a non dimenticare la tragedia del Rwanda e a
permettere di riconoscere i segnali premonitori di imminenti catastrofi
umanitarie a livello planetario. L’urgenza e l’attualità
dell’approfondimento di un dibattito sulla “cultura del genocidio” da un
punto di vista storico e culturale è dimostrata dai crudeli fatti che
continuano a insanguinare l’Africa in questo stesso momento. La Onlus
Bene-Rwanda, che in lingua Kinyarwanda significa “figli del Rwanda”, è
stata fondata ed è diretta da cittadini rwandesi residenti in Italia e ha
l’obiettivo di conservare e valorizzare la memoria dei tragici avvenimenti
che colpirono il popolo rwandese nel 1994 diffondendo al contempo gli
strumenti per riconoscere i segnali premonitori al formarsi di una “cultura
del genocidio”. Di conseguenza le attività dell’associazione sono basate
sulla valorizzazione di aspetti culturali e umanitari: la divulgazione di
un’informazione aggiornata e di qualità sugli avvenimenti del passato e del
presente rwandese e la difesa dei diritti umani rappresentano i principali
strumenti di cui intende avvalersi il gruppo di lavoro Bene-Rwanda. La
nostra filosofia si basa sulla convinzione che la condanna dei “colpevoli”
non sia l’unico modo per ottenere giustizia; il nostro impegno è quello di
portare sul banco degli imputati la genesi di un sistema capace di produrre
un milione di morti in soli tre mesi. Attraverso lo studio e l’analisi di
quella “cultura del genocidio”, che maturò in Rwanda attraverso molti anni,
intendiamo riconoscere all’uomo le sue capacità critiche e dotarlo degli
strumenti per riconoscere i segnali premonitori di imminenti tragedie
umanitarie.


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Bene-Rwanda Onlus                   

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Francoise Kankindi

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