Newsletter Anno 4, n. 12 - 20 giugno 2006



NEWSLETTER DEL CENTRO DI DOCUMENTAZIONE E RICERCA PER LA CITTADINANZA ATTIVA
Anno 4, n. 12 - 20 giugno 2006

A cura di Gabriele Sospiro
Con la collaborazione di:
Olivier Gbezera (OG)
Cristiano Antunes (CA)
Paolo Sospiro (PS)
Sandra Magliulo (SM)

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INDICE
1.  CONFERENZA EURO-AFRICANA SU IMMIGRAZIONE CLANDESTINA
2.  ADRIATICO E MEDITERRANEO: MARGINE DELL'EUROPA
3.  COOPERAZIONE (DECENTRATA) TRA CO-SVILUPPO ED INTERNAZIONALIZZAZIONE
4.  VERSO LA DEMOCRAZIA IN MAURITANIA?
5.  RUSSIA E CANCELLAZIONE DEL DEBITO AFRICANO
6.  VOTO STRANIERI IN FRANCIA: CONSULTAZIONI ILLEGALI
7.  PRESENTAZIONE TESI DI MARCO LILLA
8.  CIR ANCONA E GIORNATA INTERNAZIONALE DEL RIFUGIATO
9.  2° FORUM SOCIALE MONDIALE SULLE MIGRAZIONI
10. CIRCOLO AFRICA A ROTHNKLEMPENOW (GERMANIA)
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1. CONFERENZA EURO-AFRICANA SU IMMIGRAZIONE CLANDESTINA
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La prima conferenza Africana-Europea sull'immigrazione clandestina si terrà
a Rabat dal 10 al 11 luglio 2006, e ci parteciperanno una dozzina di Paesi
africani, Paesi europei e rappresentanti dell'Unione Europea. La conferenza,
ideata dalla Spagna e sostenuta dalla Francia, è il risultato dell'intensa
attività diplomatica fra questi Paesi, il Marocco e i Paesi sub-sahariani e
una risposta agli eventi sconvolgenti di Ceuta e Melilla dell'anno scorso e
al traffico umano nel mediterraneo, in crescita costante.
Ci si attende che la conferenza sia centrata su misure repressive, come
"sistemi efficienti di riammissione nei Paesi interessati", "il
rafforzamento delle capacità di controllo delle frontiere" e "rafforzamento
della cooperazione giudiziaria e poliziesca". Purtroppo, l'unica decisione
che potrebbe aiutare a lavorare a monte e migliorare le condizioni
socio-economiche nei Paesi di partenza è un accordo con le istituzioni
finanziarie per ridurre le tariffe dei trasferimenti di soldi. Nessun altra
azione specifica è stata annunciata, a parte l'usuale "cooperazione
maggiore" per stimolare lo sviluppo, e questo malgrado gli sforzi annunciati
dal governo spagnolo di farlo. Resta da sperare che i partecipanti siano in
grado di formulare progetti più ambiziosi e più realisti per la conferenza.
Un assente importante della conferenza sarà l'Algeria, importantissimo Paese
di passaggio. Algeri ha delle relazioni diplomatiche difficili con la
Francia dall'anno scorso, dopo la legge sull' "impatto positivo della
colonizzazione", ed è stata delusa dalla cooperazione sempre più stretta fra
Parigi, Rabat e Madrid. Algeri ha provato ad organizzare una conferenza
concorrente con l'Unione Africana (di cui il Marocco non fa più parte da
quando il Sahara Occidentale è diventato membro), ma questo tentativo è
fallito.

OG

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The first African-European conference on illegal immigration will take place
in Rabat on July 10-11, and will be attended by a dozen African countries,
European countries and representatives of the EU. The conference, mainly
spirited by Spain and strongly supported by France, is the result of the
increasing diplomatic activity between these countries, Morocco and
sub-Saharan African states and a reaction to last year's infamous events in
Ceuta and Melilla and to the ever-growing human traffic going on in the
Mediterranean.
The conference is expected to focus on repressive efforts, such as
"efficient readmission systems in all concerned countries", "enforcing
border control capacities" and "reinforcing judicial and police
cooperation". Unfortunately, the only concrete decision to try to work
upstream and improve the social-economical situation in countries of origin
seems to be a tentative agreement with financial institutions to reduce the
tariffs of money transfer. No other specific action has been announced,
apart the usual "increased cooperation" to stimulate development, this
despite the announced efforts of the Spanish government to do so. Hopefully
the parties will be able to draft more ambitious and realistic projects for
the conference.
A notable absentee of the conference will be Algeria, which is an important
transit country. Algiers has had cold diplomatic relations with France ever
since last year's ill-advised French law on the "positive effects of
colonization", and has been further frustrated by the increased cooperation
between Paris, Madrid and Rabat.  Algiers has tried to organize a concurrent
conference under the African Union umbrella (of which Morocco is no longer a
member since Western Sahara was authorized to become full member), but such
attempt failed.

OG
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2. ADRIATICO E MEDITERRANEO: MARGINE DELL'EUROPA
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E' evidente che l'allargamento avvenuto due anni fa in cui sono entrati
nell'Unione Europea dieci paesi (Malta, Cipro, Polonia, Ungheria, Slovenia e
le Repubbliche Ceca e Slovacchia, Lituania, Lettonia, Estonia), il nuovo che
avverrà il prossimo anno con l'ingresso probabile di tre paesi (Croazia,
Romania e Bulgaria) e il probabile allargamento nei prossimi anni alla
Turchia e al resto dei paesi dell'ex-Yugoslavia comporta una ridefinizione
dei confini interni ed esterni della stessa Unione Europea.
Di conseguenza una nuova mappa e nuove opportunità da parte di alcune
regioni ma anche il rischio di marginalizzazione da parte di altre. Per
questo motivo molte regioni e stati dell'Unione si stanno muovendo per
comprendere ed agire per evitare oppure per sfruttare tali opportunità.
Per questa ragione la Regione Marche il 7 giugno ha organizzato presso la
Loggia dei Mercanti un convegno in cui si è tratto il tema del corridoio
adriatico come luogo strategico per il passaggio da nord - est a sud. Vale a
dire corridoio di transito tra l'Europa continentale, dell'est e del nord
con il mediterraneo. In particolare il mediterraneo orientale, area in
perenne divenire e che in prospettiva, con la democratizzazione dei paesi
arabi e la fine del conflitto israelo-palestinese sembrerebbe offrire grandi
opportunità.
Tuttavia l'Unione Europea non ha ancora riconosciuto il corridoio adriatico
come area strategica da sviluppare e le Marche intendono, da una parte,
spingere perché ciò avvenga e, dall'altra, si propongono, attraverso il
governo italiano, all'Unione Europea come soggetto fortemente interessato ad
ospitare il segretariato per il corridoio adriatico. Proprio nell'occasione
del convegno al quale era stato invitato il sottosegretario del Ministero
degli Esteri è stata presentata la candidatura ufficiale della Regione
Marche ad ospitare il segretariato.
Per quanto possa sembrare un'importante passo in avanti da parte della
regione tuttavia tale passaggio sembrerebbe minato dai scarsi rapporti
proprio con quel mediterraneo che la Regione, come istituzione e come
società civile, vorrebbe portare in dote agli altri partners europei. Quindi
molta strada rimane da fare per raggiungere tale obiettivo.
Gli atti del convegno sono disponibili presso il Centro per coloro che sono
interessati.

PS
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The European Union's May 2004 enlargement, in which ten countries (Malta,
Cyprus, Poland, Hungary, Slovenia, Czech Republic, Slovakia, Lithuania,
Latvia and Estonia) joined the 15 older ones, next year's probable
enlargement in which Romania, Bulgaria and Croatia should join the EU and
finally future enlargements to Turkey and former Yugoslavia countries imply
the redefinition of internal and external borders of the EU.
For this reason the Marche Region organized a seminar in Ancona at the
Loggia dei Mercanti, entitled "Adriatic and Mediterranean seas: Margins of
Europe". The seminar treated the issue of the Adriatic area as a strategic
corridor between the north-east and the south, meaning a passage between
continental Europe (east and north) and the Mediterranean area. This area,
with the democratisation in Arabic countries and the end of the
Israeli-Palestinian conflict, will become a very important one with great
opportunities.
However, the EU doesn't recognised the Adriatic corridor as a strategic area
and the Marche Region is campaigning for it to become one, and proposed its
candidature for the future secretariat of the Adriatic corridor.
The Foreign ministry under-secretary was invited to the seminar, and he was
given by the president of the Marche Region the official letter of
candidature for the region to host the secretariat, to be submitted to the
EU.
This step could be a very important one for our region but this passage
needs, during the next months and years, very strong effort to improve
relations of the Marche Region as an institution and civil society with
other Mediterranean countries, especially those in the East.
The documents of the seminar are available at the centre for those
interested.

PS

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3. COOPERAZIONE (DECENTRATA) TRA CO-SVILUPPO ED INTERNAZIONALIZZAZIONE
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Ormai da diverso tempo gli addetti ai lavori della cooperazione
internazionale (cooperazione svolta dai paesi più ricchi verso quelli più
poveri attraverso le ONG - Organizzazioni Non Governative -, le imprese e la
pubblica amministrazione) o decentrata pensano che anche per questi due
ambiti sia finita l'era romantica sintetizzata in trasmissione dello
sviluppo, del benessere, della tecnologia e della cultura dai paesi
sviluppati a quelli arretrati.
Infatti gli ultimi due decenni sono stati la fase della grande delusione
perché nonostante gli sforzi i risultati sono stati scarsi, in alcuni casi
la cooperazione era utilizzata come una delle forme di promozione dei propri
prodotti nel mondo ed infine diversi erano i casi di sprechi ed abusi di
posizione.
Durante questi anni  si sono studiate soluzioni a breve e lungo periodo
rispettivamente maggiore severità nella selezione dei progetti e la ricerca
di una sistematicità degli interventi. Dal punto di vista teorico si cercò
di dare una visione tecnica della cooperazione attraverso il sistema del LF
(Logical Framework) e il PCM (Project Cycle Management) che permettessero di
selezionare, valutare e monitorare i progetti con una metodologia quasi
scientifica.
Tale passaggio fu fortemente voluto dalle cooperazioni tedesca e del nord
d'Europa. Inoltre gran parte dei paesi pensarono di accentrare il processo
decisionale e la gestione dei fondi, dando vita ad agenzie dello sviluppo
(USAID, AUSAID, EUROPAID) così da poter, da una parte evitare gli
investimenti a pioggia, e dall'altra, poter avere maggiore voce in capitolo
nei confronti delle agenzie internazionali come l'ONU e dei paesi riceventi.

Tutto ciò non bastò a risollevare le sorti della cooperazione
internazionale. Il nuovo diventò la cooperazione decentrata cioè gli enti
locali e la società civile che svolgono cooperazione internazionale. Questa,
nata in Europa, sembrava avere la marcia in più rispetto alla cooperazione
internazionale perché svolta tra due paesi o piuttosto due territori
attraverso la società civile.
Dal convegno dal titolo "Costruire uno sviluppo possibile", svoltosi presso
l'Hotel la Fonte di Portonovo (Ancona) il 25 Maggio nel quale si è discusso
del nuovo piano triennale della regione Marche sulla cooperazione decentrata
e con l'occasione si è presentato il libro di Vanna Ianni sulle attività
della regione Marche nel triennio precedente, sembrerebbe che anche la
cooperazione decentrata ha esaurito quella fase di luna di miele con
l'opinione pubblica e si avvia a prendere coscienza anch'essa della propria
realtà composta di luci ed ombre.
E' necessario ammettere che la svolta data con la cooperazione decentrata da
parte dei paesi europei sia stata un fattore di forte innovazione, dal punto
di vista tecnico, e molti sono gli enti locali europei che sono stati in
grado di avviare progetti interessanti.
Tuttavia dal punto di vista teorico anche la Regione Marche, così come gran
parte degli studiosi e degli addetti ai lavori, ammette, da una parte, che i
paesi nei quali si intendono porre in essere progetti di sviluppo non sono
così arretrati da non poter svolgere tale attività essi stessi e soprattutto
da non garantire uno scambio di buone pratiche e di ricchezza con chi
intende partecipare al loro sviluppo. Dall'altra sostiene che anche la
cooperazione decentrata sempre più spesso è utilizzata dagli enti locali
come politica di internazionalizzazione.
Da qui viene una nuova visione della cooperazione decentrata a metà strada
tra co-sviluppo e internazionalizzazione del sistema locale. Quindi da una
parte un processo dinamico che favorisca lo sviluppo dei due territori e da
un'altra parte favorire l'internazionalizzazione delle imprese dei diversi
"distretti industriali" presenti sul territorio. Quindi anche la Regione
Marche intende seguire questa strada.
Inoltre la Regione Marche rileva a oltre dieci anni dall'inizio della
propria attività di cooperazione decentrata alcuni punti di forza ad
iniziare dal fatto che la cooperazione marchigiana prese il via con
operazioni di emergenza, nei balcani durante la guerra, mentre oggi
l'attività è divenuta sempre più di sviluppo o internazionalizzazione. I
fondi a disposizione tendono a crescere di anno in anno. La regione si sta
ritagliando sempre più un ruolo di iniziatore cioè promotore di progetti ai
quali coinvolgere entità superiori (Ministero degli Esteri, Unione Europea,
Agenzie Internazionali) oppure inferiori (Province, Comuni, camere di
commercio, sindacati o ONG).  Tale approccio garantisce un maggiore quota di
finanziamento.
Tuttavia la Regione rileva alcune criticità quali debole sistema di
coinvolgimento e coordinamento degli attori del territorio. Fondi limitati e
programmazione verticistica degli interventi, debole sistema di
monitoraggio, frammentazione progettuale e assenza di un Assessorato ad hoc.

Gran parte di queste criticità erano state rilevate, da tempo, anche dal
nostro centro. Si ricorda come la regione promosse e finanziò la nascita e
la realizzazione del Centro Nord e Sud per l'avviamento di una struttura che
si occupasse di cooperazione decentrata e che dopo tre anni chiuse in modo
deludente. Inoltre l'organizzazione di un corso di PeaceKeeping, in un
contesto dove scarse sono le attività svolte in precedenza per promuovere la
partecipazione della cittadinanza e in particolare dei giovani alla
tematiche della pace, dello sviluppo e della condivisione. La mancanza di
un'agenzia esterna di monitoraggio e di controllo dei progetti ed una
maggiore funzione, da parte della Regione Marche, del ruolo di regolatore
piuttosto che di attuatore dei progetti. Ciò comporterebbe la nascita e lo
sviluppo di organizzazioni locali specializzate in cooperazione decentrata.
Si auspica da parte della Regione Marche un maggiore impegno in questa
direzione.
Gli atti del convegno così come il libro ed il relativo CD "Partenariato
territoriale e cosviluppoo come orizzonte strategico" di Vanna Ianni sono a
disposizione di tutti coloro interessati ad approfondire presso il nostro
Centro.

PS
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Most experts on international (from rich states to poor ones via NGOs - Non
Governmental Organizations, companies or public entities) or decentralized
(made by local authorities and civil society) cooperation argue that the
romantic era in which it was seen as the transmission of development,
welfare, technology and culture from rich to poor countries is over.
Actually, despite the huge amount of ideas, money and hope, these past two
decades have been characterized by a very high disillusion due to scarce
results, as international cooperation was used for industrial
internationalisation policies by rich countries, leading to wastes and
abuses.
During these last decades many scholars and researchers have been looking
for a solution to poor countries' development such as, in the short run,
severe selection of projects and, in the long run, a new systematic
approach. Theoretically speaking, researchers implemented the LF (Logical
Framework) and PCM (Project Cycle Management) approaches for the selection,
monitoring and financing any kind of project in an almost scientific manner.
Moreover, most of the rich countries decided to centralize the decision
process and funds administration by creating a development agency (USAID,
AUSAID and EUROPAID) in order to avoid wasting funds and, in the process,
gaining power in the relation with international agencies and poor
countries' government.
However, these measures were not enough to better the results of
international cooperation, leading decentralized cooperation to become the
new paradigm.  This approach, in which northern and southern local
authorities and civil society are direct protagonists seems to have better
results than international cooperation has had.
The 25th of may at the hotel "la Fonte" of Portonovo (Ancona), the Marche
Region directorate of internationalisation and decentralized cooperation
held a meeting, in which was discussed the new three year plan, followed by
the presentation of Vanna Ianni's book on past decentralized cooperation
activities by the Region. As many other participants, Vanna Ianni underlined
the end of the honeymoon between decentralized cooperation and the public
opinion. Therefore it is necessary to recognize its positive as well as
negative aspects.  The innovative idea brought forward by EU countries of
decentralized cooperation should be recognized as such as there are various
good projects developed by local authorities. However, from the theoretical
point of view, even the Marche Region responsible and many scholars and
experts recognize that many poor countries in which international and
decentralized cooperation were implemented are not so poor or
underdeveloped. Which means that they could develop themselves and in many
cases could even transfer good practices or ideas to rich countries. On the
other hand they admit that even decentralized cooperation is used as a means
of internationalisation of national and local companies.
If such results would be recognized, a new decentralized cooperation could
be developed, one that would be between co-development and
internationalisation of industrial local systems. This would lead to a
dynamic process for the development of territories exchanging best
practices, taking into account their differences and similarities.
The Marche Region's target for the next three years is to implement this
policy, recognizing however that more than ten years of decentralized
cooperation have brought positive aspects, such as the emphasis on
development or internationalisation projects as opposed to emergency
projects, as those due to the war in the Balkans. Moreover, the directorate
has more funds than before. The Region's role in decentralized cooperation
activities is becoming more and more that of initiator and coordinator
between partners such as the  Italian foreign affaires Ministry, the
European Union, international Agencies or Provinces, Municipalities,
Chambers of Commerce, Trade Unions and NGOs. This approach guaranties, among
others advantages, more funds for each project.
However, negative aspects such as the weak involvement of the local actors
and coordination of the territory are not to be overlooked, just as funds
being still limited compared to the objectives. Moreover an oligarchic
organization, a weak monitoring system, a fragmented project system and
finally the absence of an ad hoc directorate of decentralized cooperation
render decision taking difficult.
Most of these negative aspects were analyzed and denounced in the past by
our centre, such as when the Region financed the North/South centre to
create a structure for decentralized cooperation, which closed after three
years of activities. Thereafter, the Marche Region organized a peacekeeping
course last year that we denounced as another example of mismanagement of
public funds, as it was organized in a context of few activities organized
to promote citizen and young people's participation on peace, development
and solidarity or sharing issues.
Finally, we believe that at this point an external monitoring agency is
necessary, and that the Region's role should be that of regulatory and
financial institution rather than of project making. This kind of approach
would give the opportunity to the civil society to create local
organizations involved in decentralized cooperation. We hope that the Region
will take into account these recommendations.
Vanna Ianni's Book "Local partnership and co-development as a strategic
horizon" is available at the centre as well as all the documents of the
meeting.

PS

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4. VERSO LA DEMOCRAZIA IN MAURITANIA?
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Un referendum per emendare la costituzione si svolgerà in Mauritania il 25
Luglio, il primo passo di una serie d'elezioni che andranno fino all'anno
prossimo. I punti principali del referendum sono la riduzione del mandato
presidenziale da 6 a 5 anni e la limitazione a solo due mandati, entrambi
sostenuti dal governo in carica. Il suo leader, Ely Ould Mohamed Vall, ha
dichiarato che il "vento di libertà" portato dal rovesciamento d'Ould Taya
il 3 Agosto 2005 è irreversibile.
La tenuta del referendum è il primo segno positivo del cambiamento
democratico promesso da Mohammed Vall e dai altri militari che hanno
condotto il colpo di stato pacifico del 2005. Esso era stato immediatamente
condannato dalla comunità internazionale ma sostenuto dalla popolazione
poiché poneva fine ai 24 anni di regno violento d'Ould Taya. Una transizione
democratica era promessa, e a quanto pare c'è una vera e propria volontà di
portarla avanti: il referendum sarà seguito da elezioni municipali e
legislativi a Novembre, del senato a Gennaio 2007 e presidenziali a Marzo
2007, alle quale Mohammed Vall ha dichiarato di non avere l'intenzione di
presentarsi.

PS : Ely Ould Mohammed ha ricevuto giovedì scorso la medaglia dell'Ordine
Mondiale della Giustizia, una distinzione ricevuta nel passato
dall'ex-presidente italiano Carlo Azeglio Ciampi, Papa Giovanni-Paolo II,
l'ex-presidente polacco Lech Walesa  e l'attuale presidente maliano Amani
Toumani Touré.

OG
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A referendum on constitutional amendments is to be held in Mauritania on the
25th of July, the first leg of a series of elections that will run up until
next year. Some of the main points of the referendum are the reduction from
6 to 5 years of the presidential mandate and the limitation to 2 mandates,
both amendments being supported by the current government. Its leader, Ely
Ould Mohammed Vall, stated that the "wind of liberty" brought by the
overthrowing of Ould Taya on the 3rd of August 2005 is irreversible.
The holding of the referendum is a first positive sign of the democratic
change promised by Mohammed Vall and the officers who led the bloodless coup
in 2005. The coup, originally condemned by the international community, was
supported by the population as it put an end to Taya's violent 24 year
reign. Democratic change was immediately promised, and there seems to be a
genuine intention of respecting them, as the referendum will be followed by
municipal and legislative elections in November, senatorial elections in
January 2007 and presidential elections in March 2007, to which Mohammed
Vall has announced that he will not present himself.

PS : Ely Ould Mohammed Vall received the Medal of the World Justice Order
last Thursday, a distinction received in the past by former Italian
President Carlo Azeglio Ciampi, Pope John-Paul II, former Polish President
Lech Walesa and current Malian President Amani Toumani Touré

OG

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5. RUSSIA E CANCELLAZIONE DEL DEBITO AFRICANO
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La Russia, che presiede il G8 per la prima volta, ha fatto sapere tramite il
Ministro delle Finanze Alexei Koudrine la sua intenzione di cancellare circa
700 milioni di debito dovuti dai 16 Paesi Africani. Tale decisione è stata
resa possibile grazie alla buona salute finanziaria della Russia,
conseguente alle sue esportazioni di gas e petrolio.
Sul debito totale così risparmiato, i Paesi dovranno destinarare 250 milioni
d'euro ad un programma di aiuto (soprattutto per lottare contro le malattie
infettive e per migliorare l'accesso all'energia), un programma che sarà
condotto dalla Banca Mondiale, malgrado lo scacco recente di un programma
simile in Ciad.
Questa decisione è l'ultimo esempio del ritorno di Mosca sulla scena
internazionale, un ritorno reso possibile grazie alle esportazioni di gas e
petrolio (primo e secondo esportatore mondiale rispettivamente). Il Paese
sta utilizzando attivamente le sue risorsi energetiche per riaffermarsi e
sta inserendosi in una lotta intensa con Cina e India per raggiungere una
posizione di forza in Africa, mentre gli Stati Uniti sono impantanati in due
guerre e la Francia sta perdendo influenza sul continente fin dalla metà
degli anni 90. Il rischio è che l'Africa diventi il campo di battaglia di
una competizione con alti guadagni, che potrebbe portare gli attori esterni
a sacrificare gli interessi locali e il processo democratico, se i governi
africani non saranno in grado di agire saggiamente.

OG
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Russia,  presiding the G8 for the first time, has announced via its Finance
Minister Alexei Koudrine the cancellation of about 700 millions euros of
debt due by 16 African countries. Such a move has been possible by Russia's
new found financial stability, thanks to gas and oil exportations.
250 million euros of the mentioned debt will have to be reallocated to an
aid program (notably to fight against infectious sicknesses and enhance
energy supply), a program that will be set up with the World Bank, despite
the recent failure of a similar program with Chad.
The announcement is but the latest sign of Moscow's return on the
international scene, a return fuelled by its gas and oil exportations (1st
and 2nd worldwide producer, respectively). The country has been actively
using its energetic assets to reassess itself on the international level,
and seems to be entering an intense competition with China and India to gain
favours in Africa, whilst the US are embroiled in two wars and France has
been losing ground on the continent since the mid-90s. The one fear is to
see Africa become the battle-field of such a high-gain competition, in which
the local countries' interests and democratic evolution could be sacrificed
by external forces, if the local governments are not strong enough to act
wisely.

OG

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6. VOTO STRANIERI IN FRANCIA: CONSULTAZIONI ILLEGALI
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Il partito francese al potere UMP ha definito "illegali" le consultazioni
sul diritto di votare degli stranieri che si stanno svolgendo nella banlieue
parigina. I due terzi degli abitanti di Blanc-Mesnil che hanno partecipato
ad una consultazione sul diritto di voto e di eleggibilità per gli stranieri
si sono pronunciati a favore di tale eventualità, con soddisfazione del
sindaco Daniel Feurtet (Partito Comunista Francese).
Altre due consultazioni simili si sono svolte nel dipartimento di
Saint-Denis (nelle città di Saint-Denis e di Staine), e altre sono previste
ad Aubervilliers e La Courneuve. Fino ad ora, i risultati sono stati a
favore della partecipazione degli stranieri alle elezioni locali.

OG
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The ruling French party UMP has dubbed "illegal" the consultations on
foreign vote that have been going on in the Parisian banlieue. Two-thirds of
the inhabitants of Blanc Mesnil who participated in an un-official
consultation on the right to vote and to be elected for foreigners voted in
favour of the possibility, to the satisfaction of mayor Daniel Feurtet
(French Communist Party).
Two other similar consultations took place recently in the Saint-Denis
department (Saint-Denis and Stains), and others are scheduled in
Aubervilliers and La Courneuve. Up until now, all results have been in
favour of foreigners participation to local elections.

OG

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7. PRESENTAZIONE TESI DI MARCO LILLO
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La settimana scorsa abbiamo avuto il piacere di ospitare Marco Lillo
dell'Università Politecnica delle Marche, autore di un lavoro intitolato
"Sistema produttivo marchigiano tra sfide globali e territorio", un rapporto
realizzato dall'IRES Marche per conto della CGIL. Lo scopo del lavoro era di
analizzare le evoluzioni del contesto lavorativo nella Regione e
dell'impatto della maggiore apertura sui mercati internazionali.
Innanzitutto, l'autore ci ha presentato una serie di punti per meglio capire
la situazione marchigiana e italiana nei confronti della globalizzazione.
Essa è una sfida, nel senso che rende la competizione più intensa, ma è
anche un'opportunità, sia per i maggiori sbocchi per i prodotti locali sia
per la maggiore scelta di fornitori. Tuttavia, questa maggiore competitività
porta a tensioni ovvie sui mercati delle risorse, causando costi sempre più
elevati. Questo fatto come la diffusione disuguale della crescita è un
limite del modello di sviluppo che regna dalla rivoluzione industriale e che
non sembra più essere adeguato al mondo d'oggi. Per quello che riguarda
l'Italia, essa soffre di una competitività in calo, della mancanza di una
politica industriale a lungo termine e di conti pubblici dissestati, quello
che l'autore chiama la "crisi del sistema Paese".
Al livello locale, la ricerca di competitività maggiore ha portato alla
concentrazione delle attività economiche (ossia dei "Sistemi locali
lavorativi"), tendenzialmente verso la costa, permettendo di sfruttare le
economia di scala ma aumentando lo spostamento medio. Un altro esempio di
questa tendenza alla concentrazione delle attività economiche è la posizione
delle Marche fra i primi in Italia per il numero di centri commerciali per
abitante.
Nel periodo 1996-2002, c'è stata una quasi recessione nella Regione, anche
se la crescita è stata superiore alla media nazionale e la disoccupazione è
rimasta bassa (meno del 6 %). Va pero ricordato che la disoccupazione bassa
è il risultato di un'alta richiesta di lavoro flessibile, poco meno della
metà delle imprese marchigiane utilizzano contratti a tempo determinato. Ma
la riduzione dei costi legata a queste scelte ha permesso alla Regione di
mantenere una buona competitività a livello internazionale, anche se essa è
più nota nelle vicinanze di Ancona che nelle aree interne.
Sebbene la situazione sia ancora abbastanza positiva oggi potrebbe
peggiorare per mancanza di prospettive e di politiche adeguate. Il sistema
produttivo marchigiano, essendo centrato su settori maturi, offre poche
possibilità d'innovazione e quindi di nuovi mercati. Inoltre, l'assenza di
studi sull'innovazione (a livello universitario), causata dall'assenza di
sbocchi locali rischia di stabilizzare una situazione in cui la
competitività non potrà fare altro che diminuire progressivamente. Infine,
l'incremento delle disuguaglianze distributive (dal 1997 il 50% dei
lavoratori ha visto il reddito reale diminuire) risultato della diminuzione
della quota di reddito da lavoro rispetto a quello da capitale possono
essere interpretati come un modo di abbassare i costi per mantenere una
certa competitività al livello internazionale, ma è una soluzione a breve
termine che non risolve i veri problemi strutturali dell'economia
marchigiana.

OG
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Last week we had the pleasure to host Marco Lillo from the Università
Politecnica delle Marche, author of a report entitled "The Marchegian
productive system between global challenges and territory", a work realized
by the IRES Marche for the CGIL. The aim of the report was to analyse the
evolution of the labour situation in the region and the impact of the
increased opening to international markets.
First of all, the author presented us a series of indicators to better
understand the local and national situation regarding globalization. The
latter is a challenge, as it makes competition more acute, but it can also
be an opportunity, whether for the increased number of markets to sell local
production on or the wider range of choice regarding furnishers. However,
this increased competition leads to obvious tensions on the resource
markets, causing higher costs. This fact, as well as the unequal
distribution of the growth's gains, is indicative of the limits of a
development model in effect since the industrial revolution and seemingly
inadequate to today's world. Regarding Italy, the country suffers of a low
competitiveness, a lack of long term industrial policies and the bad health
of its public finances, summarized by the author as "the crisis of the
State-system".
On the local level, the research of a higher competitiveness led to the
concentration of economic activities (the "local labour systems"), mostly
towards the coast, leading in turn to scale economies, but also to a higher
average trip to work. Another example of this tendency to concentration is
the high rank of the Marche region for commercial centres per inhabitant.
In the period from 1996 to 2002, despite going through a near-recession
phase, the region maintained a growth superior to national levels and kept
unemployment to low levels (under 6 %). However, these good occupational
results come from the high use of determined contracts, as just short of
half of the region's firms rely on short-time labour contracts. But the
reduction of costs coming with this choice has helped the region maintain a
good competitiveness on the international markets, even though this is most
notable around Ancona.
However, the currently satisfying situation could rapidly deteriorate, for
lack of long term policies and perspectives. The marchegian productive
system is based on mature sectors, meaning few innovations are possible, and
therefore few new markets can be gained. Moreover, the absence of innovation
studies at the university level, a result of the low possibilities to apply
them on the field, might sustain a situation in which competitiveness will
only fall. Finally, the increased inequality of distribution (from 1997 50 %
of all workers saw their real income drop) resulting from the diminishing
retribution of labour (as opposed to capital) can be interpreted  as a way
to lower costs in order to maintain international competitiveness, but it is
a short-term solution that will not solve any of the marchegian economy's
structural challenges.

OG

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8. CIR ANCONA E GIORNATA INTERNAZIONALE DEL RIFUGIATO
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Il CIR Consiglio Italiano per i Rifugiati - Onlus, la principale
organizzazione di tutela dei rifugiati in Italia, membro dell'European
Council for Refugees and Exiles (ECRE), da molti anni opera su tutto il
territorio nazionale offrendo protezione a richiedenti asilo e rifugiati.
Nel 2005 il CIR ha seguito in tutta Italia (alle frontiere e sul territorio)
complessivamente 6.702 utenti tra  richiedenti asilo, rifugiati, con
protezione umanitaria e altri (i dati relativi all'attività complessiva del
CIR sono consultabili sul CIR NOTIZIE mar/apr 2006).
Dall'anno 2001, a seguito della Convenzione con l'U.T.G. Prefettura di
Ancona, il CIR gestisce, presso il Valico di Frontiera Portuale della città,
l'Ufficio Informazioni Immigrazione e Asilo, svolgendo attività di
orientamento sociale e legale, di interpretariato e mediazione culturale,
nonché di collaborazione con gli organi competenti alla verifica
dell'effettivo rapporto di parentela tra i minori e le persone che li
accompagnano, anche in collaborazione con l'Alto Commissariato delle Nazioni
Unite per i Rifugiati (UNHCR). Il Servizio CIR Ancona nel 2005 ha seguito
113 utenti, di cui 52 richiedenti asilo (4 minori non accompagnati), 1
rifugiato, 12 casi Dublino, 23 con permesso di soggiorno per motivi
umanitari (di cui 2 minori non accompagnati), 1 da formalizzare, 10
dinieghi, 11 irregolari, 3 conversioni del permesso da umanitario a lavoro.
Gli utenti - 101 uomini e 12 donne, 73 singoli e 12 nuclei familiari (per 40
persone) - provengono soprattutto da Afghanistan, Iraq curdo, Kosovo,
Liberia.
Il 20 giugno, in occasione della Giornata Mondiale del Rifugiato, il CIR
insieme all'Alto Commissariato delle Nazione Unite per i Rifugiati (UNHCR) e
ai maggiori enti di tutela operanti nel settore dell'asilo e dei diritti dei
rifugiati lancerà un appello congiunto affinché l'Italia si doti di una
legge organica sull'asilo, in linea con gli standard europei e con il
diritto internazionale dei rifugiati. Il documento - rivolto a Governo e
Parlamento italiani - contiene una serie di punti cardine sui quali, secondo
gli enti promotori, dovrà fondarsi la legge organica sull'asilo.

SM

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The CIR Italian Council for Refugees, the main organization of protection of
refugees in Italy, member of the European Council for Refugees and Exiles
(ECRE), it operates from many years nationwide offering protection to asylum
seekers and refugees. In the 2005 CIR has followed in all Italy (to the
frontiers and on the territory) altogether 6.702 people between asylum
seekers and refugees you, with humanitarian protection and others (the whole
data you of CIR activity are available on the CIR NEWS mar/apr 2006). From
year 2001, following the Convention with the U.T.G. Prefettura of Ancona
(local Interior Minister representative), the CIR manages, within the Port
of Ancona, the Immigration and Asylum Office Information, carrying out
social and legal guideline activity, translation and cultural mediation, as
well as in collaboration with the competent organs and with the High
Commissariat of the United Nations for Refugees (UNHCR)the verification of
the effective relationship of relationship between the minors and the
persons who accompany them. CIR Ancona in 2005 has followed 113 people, of
which 52 asylum seekers (4 minors not accompanied), 1 refugee, 12 Dublin
cases, 23 allowed of staying for humanitarian reasons (of which 2 minors not
accompanied), 1 to formalize, 10 denied, 11 irregular ones, 3 conversions of
the permission from humanitarian to job. The people - 101 men and 12 women,
73 single and 12 families (for 40 persons) - come above all from
Afghanistan, Curd Iraq, Kosovo, Liberia. The 20 of June, in occasion of the
International Day of the Refugee, the CIR with to the High Commissariat of
the United Nation for Refugees (UNHCR) and with the most important agencies
of protection in the field of the asylum and the rights of refugees you will
launch a combined appeal so that Italy has an organic law on the asylum,
along with the European standards and the international right of refugees.
The document - addressed to Italian Government and Parliament - contains a
series of points on which, according to the promoting agencies, will have to
found the organic law on the asylum.

SM

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9. 2° FORUM SOCIALE MONDIALE SULLE MIGRAZIONI
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Dal 22 al 24 giugno a Rivas nella Regione di Madrid ci sarà il 2° Forum
sociale mondiale sulle migrazioni. Il forum coinvolgerà oltre 800
partecipanti provenienti da cinque continenti.
Se volete farvi un'idea del programma annotatevi fra i vostri preferiti:

http://www.fsmm2006.org/en/index.php

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From 22 19 to 24 of June 2006 there will be the II World Social Forum on
Migrations that will be held in Madrid Region (Spain), in the municipality
of Rivas Vaciamadrid, and will involve more than 800 participants from the
five continents.
If you want to have a glimpse of the programme bookmark this website:

http://www.fsmm2006.org/en/index.php


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10. CIRCOLO AFRICA A ROTHNKLEMPENOW (GERMANIA)
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Dal 17 al 27 luglio si svolgerà, a Rothenklempenow (nell'ex-Germania
dell'est), un'altra iniziativa del Circolo Africa rivolta ai giovani con età
compresa tra 18-25 anni.
Si tratta dello scambio giovanile "Mix It" al quale parteciperanno 38
giovani di diversi paesi (Grecia, Romania, Repubblica Ceca, Polonia,
Germania, Finlandia, Portogallo, Lettonia, Bulgaria ed Italia). Il programma
prevede, oltre ad attività all'aperto, workshops e serate culturali, anche
una visita a Berlino, al "Ukranenland Torgelow" e a Szczecin (in Polonia).
L'alloggio è previsto in un antico borgo ristrutturato in un'area rurale in
cui sono compresi due laghi, un allevamento di cavalli, strutture sportive e
spazi verdi a volontà. Questo progetto è finanziato dalla Comunità Europea,
attraverso il Programma Gioventù.
Chiunque fosse interessato a prendere parte a quest'esperienza, si ricorda
che i posti liberi per i giovani residenti in Italia sono tre. Il vitto e
l'alloggio sono a carico del nostro partner tedesco e le spese per il
viaggio saranno rimborsate nel 70%.

CA
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From 17 to 27 July will take place, at Rothenklempenow (Germany), another
initiative of Circolo Africa targeting at young people aged 18-25. We're
talking about the youth exchange "Mix It", which will gather 38 youngsters
from many different countries (Greece, Romania, Czech Republic, Poland,
Germany, Finland, Portugal, Latvia, Bulgaria and Italy). The programme
foresee open air activities, workshops, cultural evenings and trips to
Berlin, "Ukranenland Torgelow" and Szczecin (Poland). Participants shall be
hosted at an old rebuilt town in a rural area comprising two lakes, a horse
breeding, sportive structures and many green spaces. This project has been
financed by the European Commission, through the Youth Programme.
There are three vacant places for young people resident in Italy. Board and
lodging shall be provided by our German partner and 70% of travel expenses
shall be reimbursed by the National Agency.

CA
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Il numero 12 di questa newsletter è stato spedito a 10.950 indirizzi, per
segnalazioni e suggerimenti scrivete a segreteria at circoloafrica.org.

Il prossimo numero uscirà:
il 4 luglio 2006.

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The number 12 of this newsletter has been sent to 10.950 addresses.

For suggestions please contact:

Circolo Culturale Africa
via San Spiridione, 5/a
60100 Ancona
Italia
Tel. +39/071/2072585
Web site: www.circoloafrica.org


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Nel rispetto della Legge 675/96 sulla privacy, a tutela di persone e altri
soggetti rispetto al trattamento di dati personali, questo indirizzo e-mail
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cancellarsi è sufficiente inviare un'e-mail a: segreteria at circoloafrica.org
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