Febbre di Marburg



Sul quotidiano angolano di oggi ho trovato qualche articolo di cose che mi sono messa a tradurre. Ve ne invio due: notizie brutte, purtroppo, ma che credo sia giusto conoscere.
Terrò aperto il mio osservatorio angolano.
Grazie e a presto, Fab.


Febbre emorragica in Angola: la direzione della Salute di Luanda raccomanda la disinfestazione di tutto ciò che viene usato dai malati sospetti


Le autorità avvertono: è necessario adottare misure preventive
 Fonte: Jornal de Angola

 26 marzo 2005



La direzione provinciale della Salute di Luanda ha emesso ieri un comunicato attraverso il quale avverte i cittadini di adottare misure di prevenzione contro la febbre emorragica di Marburg, che già ha ucciso 113 persone dall’ottobre del 2004.

Una nota della stampa dell’organo in questione, riferisce che la misura s’inquadra in un programma di prevenzione e controllo della malattia e dei potenziali fuochi epidemici, in attesa di un massiccio spostamento di persone provenienti da diverse province verso Luanda.

Secondo la nota informativa, si considera malato sospetto di febbre emorragica virale qualsiasi caso di febbre con indizi di emorragia, per esempio con tracce di sangue nel vomito, nelle feci, nelle urine o con sanguinamento delle gengive o degli occhi.

Nel caso ci si imbatta in questa situazione, aggiunge il documento, è necessario mantenere la calma, evitare di toccare il malato e cercare immediatamente l’ospedale più vicino.

Costituiscono forme di prevenzione, tra le altre, il lavaggio delle mani con acqua e sapone dopo qualsiasi contatto con il malato e i suoi vestiti, asciugamani o posate, bollire l’acqua da bere o disinfettarla con quattro gocce di liscivia per ogni litro, usufruire delle latrine e mantenerle sempre pulite.

Il vice-ministro della Salute, José Van-Dúnem, ha dato inizio lo scorso venerdì a una visita di lavoro di due giorni nella provincia dello Uíje per studiare, con il governo locale, le modalità per combattere la febbre emorragica di Marburg che colpisce la popolazione della regione.

José Van-Dúmen, che si fa accompagnare dal rappresentante della OMS in Angola, Factomatou Diallou, ha dichiarato alla Angop che il Ministero della Salute (MINSA) è attualmente ingaggiato in azioni che mirano a combattere la malattia nella regione e, conseguentemente, a ridurre il numero di decessi. “Siamo qui per articolare la situazione affinché i risultati si possano vedere rapidamente e il numero dei casi e delle morti si arresti”. Ha inoltre ammesso l’esistenza di un trattamento della malattia, appellandosi a tutte le persone che avvertono i sintomi affinché si incamminino verso le unità sanitarie.

Il ministro si è già riunito con il governatore provinciale, António Bento, e con i membri del governo locale che hanno trasmesso l’attuale quadro vigente nella regione.

La commissione tecnica provinciale della Salute dello Uíje, creata a causa dell’elevato numero di morti causate per la febbre emorragica, ha raccomandato nella provincia il rinforzo delle condizioni di bio-sicurezza negli ospedali municipali di Songo e Uíje.

La raccomandazione è stata diretta ai tecnici locali che trattano i pazienti affetti da questa malattia durante una riunione guidata dal vice-ministro della Salute José Van-Dúnem, con lo scopo di impedire la proliferazione dell’epidemia e ridurre il numero di decessi.

Il governo locale ha sollecitato il Ministero della Salute e i suoi soci a rinforzare l’equipe medica con più tecnici e la permanenza dei periti per tutta la durata dell’epidemia.

A causa di questa, un medico coreano che lavorava nell’ospedale provinciale è morto nella notte di venerdì. L’epidemia ha provocato l’assenteismo dei funzionari di vari organismi statali e privati che hanno solidarizzato con i familiari delle vittime partecipando ai funerali.

 http://www.jornaldeangola.com/artigo.php?ID=31366&Seccao=geral



Angola: una somma destinata all'applicazione di misure d'emergenza
L’aiuto dell’Europa


Fonte: Jornal de Angola



26 marzo 2005

La Commissione Europea ha reso disponibili 500 mila euro per combattere “la seria epidemia” di febbre emorragica causata dal virus di Malburg in Angola, che ha già provocato 106 morti nella provincia dello Uíje. Il fatto è stato annunciato ieri a Bruxelles.

La somma è destinata all’applicazione di misure di emergenza finalizzate a prevenire la propagazione della malattia, incluso il rifornimento di abiti, guanti e occhiali protettivi ­ che dovranno essere distrutti dopo l’esposizione nell’area infettata -, cloro per la disinfestazione dell’acqua, serbatoi e contenitori, fluidi endovenosi e antibiotici “forti”.

L’aiuto è indirizzato anche ad appoggiare l’investigazione epidemiologica e la quarantena dei pazienti, che hanno contratto una malattia con un indice di mortalità del 90 per cento.

Il denaro, che verrà applicato attraverso il dipartimento spagnolo dei Medici Senza Frontiere (MSF), è stato concesso dal Dipartimento degli Aiuti Umanitari della Commissione Europea (ECHO nella sigla inglese) e rientra nel meccanismo di “emergenza essenziale” che permette una risposta rapida ai primi sintomi di una malattia.

La provincia dello Uíje, nel nord del paese, è stata colpita dalla febbre emorragica causata dal virus di Marburg, della stessa famiglia di Ebola, che ha portato il governo angolano e l’Organizzazione Mondiale della salute (OMS) a dichiarare l’esistenza di un’epidemia in Angola, specialmente nella suddetta provincia.

La malattia, che ha come principale vettore il macaco verde, si trasmette attraverso il contatto con i fluidi corporei come il sudore, la saliva o lo sperma di individui infetti. I primi sintomi sono dolori di testa e muscolari, febbre alta, indisposizione, vomito, diarrea e nausea mentre tra il quinto e il settimo giorno sorgono le emorragie.

È considerata una malattia rara e ad alta contaminazione. A Luanda sono già morte tre persone provenienti dalla provincia dello Uíje.

http://www.jornaldeangola.com/artigo.php?ID=31375