Chiama l'Africa News 10/05/04



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Chiama l'Africa News 10 maggio 2004


IN PRIMO PIANO

La risposta di Chiama l'Africa, Nigrizia, Missione Oggi e Emmaus Italia
a Riccardo Bonacina

Caro Riccardo,
dopo l'incontro avuto con te qualche giorno fa, possiamo essere più
sereni nel rispondere alle considerazioni che hai fatto su "Vita" circa
le nostre prese di posizione nei confronti di due iniziative
sull'Africa: quella di "Salvamondo per il Congo", pubblicizzata da
Maurizio Costanzo e il dibattito svoltosi nel salotto di Vespa in
preparazione del 17 Aprile e delle manifestazioni di Roma. C'era bisogno
di questo incontro chiarificatore, perché il tono del tuo editoriale ci
era sembrato non certo come invito al dialogo, ma piuttosto cattivo.
Forse noi abbiamo sbagliato a scrivere le cose che abbiamo scritto, ma
si trattava di un dissenso di metodo che presupponeva l'impegno e la
buona fede di tutti. A noi questa buona fede l'hai negata.
Ma tornando al merito della questione, ci terremmo a fare alcune
precisazioni e a lanciare una proposta.
Chi ha scritto i comunicati che tu contesti è gente che, frequentando e
studiando assiduamente l'Africa, ha assunto un certa "ipersensibilità"
di fronte a tanti danni fatti "con assoluta buona fede" attraverso gli
aiuti. Proprio il giorno in cui ci siano visti a "Civitas", Aminata
Traoré ha avuto modo, con una frase sintetica, di dire il senso della
nostra iniziativa: "L'Africa ha bisogno di meno aiuti e di più
rispetto". Prova a immaginarti quanto possa essere rispettoso solo un
titolo come "Salvamondo per il Congo" - anche e soprattutto dopo che
Bossi aveva usato parole del genere "Bingo Bongo"- alle orecchie di un
africano. Oppure quanto sia bello per un africano un titolo come
"Testimonianza dall'Africa che muore". Noi italiani non accettiamo, ad
esempio, che quando negli Usa si parla di noi ci si qualifichi
ricordando la mafia. L'Italia non è solo mafia. E',anche e soprattutto,
arte, letteratura, volontariato ecc, così l'Africa è arte, premi Nobel,
capacità organizzativa e creativa. Perché allora quando parliamo di
Africa non lo facciamo con più rispetto? Perché continuiamo a parlare
solo di Aids, fame, bambini soldato ? Nessuno nega che questi drammi ci
siano, ma non sono tutta l'Africa. Rispettare l'Africa significa poi, a
nostro avviso, permettere che a parlare e a dirci come operare insieme
con gli africani siano gli africani stessi. Non solo intellettuali,
politici, attori o missionari italiani (pur dicendo che almeno i
missionari hanno al loro attivo una convivenza lunga e dettata
dall'amore e non dagli interessi). Ti sembra una buona scelta che a
parlare di "Africa che muore in una popolare trasmissione televisiva
siano Bruno Vespa, Raffaella Carrà, Nichelini, P.Albanese, Veltroni,
Claudia Koll e, buon ultimo, l'Ambasciatore della Costa d'Avorio? E che
nella stessa trasmissione si ripeta più volte che l'Africa è più grande
di Asia e America Latina messe insieme, manifestando così di non
conoscerne neanche la geografia?
L'impressione, che diventa una preoccupazione seria, è che troppe volte
facciamo cose anche dettate dal cuore nei confronti dell'Africa, ma
senza confrontarci con gli africani, senza conoscere realmente la realtà
di questo continente. Sì tratta, a nostro avviso, un grande errore
perché mette una sorta di veleno (quello dell'assistenzialismo) in tutto
ciò che facciamo.
Guarda soltanto quanto fatichiamo a cambiare il linguaggio. Continuiamo
ad usare la preposizione "per" e non ci entra in testa che bisogna
assolutamente passare al "con". Oppure a quante volte usiamo il termine
"sviluppo" prendendo a riferimento il nostro modello di vita. Oppure,
ancora, quante volte in nome della trasparenza e della precisione dei
progetti, di fatto rispondiamo più alle nostre che alle loro esigenze.
Non crediamo scuramente di avere la verità in tasca, ma siamo certi che
purtroppo tante iniziative nei confronti dell'Africa manchino di alcuni
presupposti essenziali. Con il rischio di avvelenare anche il tanto
positivo che c'è.
E qui serve una precisazione circa l'iniziativa organizzata dai
sindacati e dal comune di Roma. Noi eravamo tutti presenti. Perché
abbiamo riconosciuto fin dall'inizio che si trattava di un fatto
politico importante. Tutto questo non ci esime dall'esprimere alcune
critiche. Quella ad esempio del ritardato coinvolgimento dei missionari
e delle comunità africane in Italia. Così come abbiamo criticato la
scarsa presenza di africani tra i relatori e la loro quasi esclusiva
provenienza istituzionale. L'Africa della società civile,
dell'intellettualità, della resistenza non può certo essere
rappresentata dal Presidente del Burundi o del Mozambico. Ma da tanti
leader di movimento, da tanti intellettuali o rappresentanti
professionali, da tante donne organizzate. Se li ascoltassimo di più
forse faremmo meno errori.
Ho ancora presente una suora africana che ci chiedeva, per favore, di
avvicinarci all'Africa in punta di piedi, o meglio, a piedi scalzi, come
nei villaggi camminano scalze le mamme africane che vanno al mercato.
Forse faremmo qualche progetto in meno, ma anche molti meno errori.
Per finire, una proposta: perché proprio qui, sulle pagine di "Vita" non
apriamo un dibattito - ma serio e senza preconcetti - sulle modalità di
avvicinarsi al continente africano e di esprimere concretamente la
nostra solidarietà?
Ai poveri prima di tutto - ce lo diceva don Tonino - dobbiamo la livrea
della dignità. Poi tutto il resto. Adesso il pallino è nelle tue mani.


Buon lavoro
Chiama l'Africa, Nigrizia, Missione Oggi, Emmaus Italia


APPUNTAMENTI
I programmi completi sono sul sito alla pagina
http://www.cipsi.it/africa/indice.asp?tipo=5

ROSAZZO (UD), 8-14 maggio L'Africa nella storia e nel sistema
internazionale tra XX e XXI secolo, ciclo di conferenze
Promosso da: C.E.V.I. (Centro di Volontariato Internazionale) -
Biblioteca Civica di Udine - "… E poi ho incontrato Madid" (Santa Maria
La Longa ) - La Bottega del Mondo di Udine - con il patrocinio di:
comune di Udine e Fondazione Abbazia di Rosazzo
http://www.cipsi.it/africa/dettagli.asp?ID=659&tipo=5
<http://www.cipsi.it/africa/dettagli.asp?ID=659&tipo=5>

MILANO, 13 maggio 2004
Le ricchezze dell'Africa, convegno-tavola rotonda
Università degli Studi di Milano - Istituto di Geografia Umana
In collaborazione con AMREF - CESVI - MANI TESE
Palazzo Greppi, Sala Napoleonica, via S. Antonio 12 - Milano
http://www.cipsi.it/africa/dettagli.asp?ID=658&tipo=5
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BERGAMO, 11-18 maggio 2004
Sotto lo stesso cielo, Bergamo con l'Africa
Animazione, mostre fotografiche. film, dibattiti, musica
http://www.cipsi.it/africa/dettagli.asp?ID=655&tipo=5
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a cura di Paola Luzzi
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