[africa]ETIOPIA: IN PEZZI IL TESORO DELL'UNESCO



La Repubblica - Lunedì 5 gennaio 2004 -
LA STORIA
La cittadina del 1200 scavata nei monti fra le regioni del Gondar e del
Tigrai è considerata patrimonio dell´Umanità sotto tutela delle Nazioni
Unite
Etiopia, in pezzi il tesoro dell´Unesco
Crolla "l´ottava meraviglia del mondo": 17 morti
MARCO ANSALDO
È considerata l´ottava meraviglia del mondo, ora il crollo di una chiesa
cristiana l´ha sfregiata per sempre. Non c´è solo la tragedia del gioiello
iraniano di Bam e la quasi insopportabile cifra di 50 mila morti a funestare
il periodo natalizio. Adesso giunge anche la notizia di un altro
irreparabile danno all´archeologia internazionale nell´etiopica Lalibela,
patrimonio dell´umanità, e purtroppo di 17 nuove vittime.
Il crollo è avvenuto lunedì scorso, ma da Addis Abeba la radio nazionale ha
diffuso la notizia proveniente dalle impervie regioni fra il Gondar e il
Tigrai solo una settimana dopo. Dalle frammentarie informazioni rilanciate
dalle emittenti locali della zona si è saputo che la caduta ha riguardato la
chiesa copta di Mewa Tsadkan, dove la domenica migliaia di fedeli cristiani
si erano radunati per le celebrazioni di San Gabriele, a cui il tempio è
dedicato. Quando il soffitto dell´edificio è crollato la maggior parte della
gente era già fuori. Ma almeno 17 persone, per la maggior parte religiosi,
sono rimaste schiacciate.
Da Gondar e dal Tigrai le radio continuano ora a diffondere aggiornamenti
sul bilancio delle vittime. Il timore è che nel dedalo di cunicoli sotto al
tempio di Mewa Tsadkan possano trovarsi ancora dei corpi. Squadre di operai
lavorano per sgomberare le macerie.
Lalibela sorge a circa 300 chilometri a nord della capitale Addis Abeba. La
chiesa, che risale al XIII secolo, è una delle undici scavate nella roccia
vulcanica per volontà dell´imperatore Lalibela, da cui il nome del sito. Il
sovrano voleva farne la Gerusalemme dell´Etiopia e la località, una sorta di
Petra fra le montagne che con il gioiello giordano ha in comune il colore
rosso, è divenuta nel 1976 patrimonio dell´Unesco, che l´ha classificata
appunto come ottava meraviglia.
Quello dedicato a San Gabriele è uno dei primi edifici religiosi scavati
nella roccia a essere stati costruiti in Etiopia. Si tratta di luoghi di
culto ricchi di oggetti e di simboli appartenenti a una tradizione cristiana
che risale al quarto secolo. Ogni anno la chiesa è visitata da milioni di
fedeli e da migliaia di turisti.
Per l´Unesco queste chiese rupestri sono «patrimonio dell´Umanità». Per i
copti ortodossi costituiscono meta di pellegrinaggio, laddove possono
chiedere di veder esaudite le loro preghiere. Per la gente del posto la
meraviglia architettonica è semplicemente opera degli angeli. Le antiche
chiese monolitiche prendono forma dalla roccia, e ognuna di esse è rimasta
attaccata alla propria materia primigenia attraverso la base, oppure il
tetto, o una o più pareti laterali, come fossero state incorporate nella
terra fin dall´inizio del mondo e, dicono a Lalibela, come se gli angeli non
avessero fatto altro che liberarle dal loro pesante involucro.

A PRESTO

PIER LUIGI GIACOMONI