burundi: uccisione nunzio apostolico



UCCISIONE NUNZIO APOSTOLICO: ACCUSE, CONTROACCUSE E SOSPETTI MA ANCORA
NESSUNA CERTEZZA



La capitale burundese Bujumbura ha vissuto oggi "una giornata molto dura,
piena di polemiche e di dubbi su chi sia stato davvero, ieri, a uccidere il
Nunzio

apostolico" racconta un'autorevole fonte umanitaria locale che chiede di
mantenere l'anonimato per ragioni di sicurezza personale. "Lo stesso
presidente

della Repubblica, Domitien Ndayzeye, che ieri ha riconosciuto l'esistenza di
scontri a fuoco nella zone tra l'esercito burundese e i ribelli delle Forze

di liberazione nazionali (Fnl), non se l'è sentita ufficialmente di far
cadere la responsabilità dell'omicidio su queste ultime, limitandosi a
promettere

l'apertura di un'inchiesta per assicurare i colpevoli alla giustizia"
aggiunge l'operatore umanitario contattato dalla MISNA. L'assassinio del
legato vaticano,

monsignor Michael Courtney, ha spalancato il baratro dell'incredulità sotto
molti piedi. Neppure la dichiarazione rilasciata, nel tardo pomeriggio, da

monsignor Simon Ntamwana, arcivescovo di Gitega e presidente della
Conferenza episcopale del Burundi, ha dissipato i dubbi sulla paternità dell
'efferato

omicidio. Ntamwana, rivolgendosi alla stampa al termine di una riunione con
il Nunzio apostolico in Uganda, monsignor Pierre Christophe, arrivato in
mattinata

da Kampala per fare momentaneamente le veci di Courtney, ha detto all'
agenzia di stampa francese 'Afp' che "dal modo in cui è stato messo a morte,
e parlo

proprio di una vera esecuzione, si vede che monsignor Courtney era
 ricercato". Il presidente della Conferenza episcopale burundese ha poi
aggiunto che

"i vari appelli del Nunzio all'Fnl (Forze nazionali di liberazione) affinché
lasciasse la via della guerra, e le reazioni da parte dei ribelli, mostrano

a mio parere che non bisogna cercare colpevoli se non nell'Fnl". "In pochi
credono che sia andata veramente così" riferisce la fonte umanitaria
contattata

in Burundi dalla MISNA. "Non si è mai sentito in nessuna parte del mondo che
il semplice invito di sedersi al tavolo delle trattative per la pace, come

quello che monsignor Courtney aveva rivolto ai leader dell'Fnl, possa essere
considerata un'offesa tale da meritare la morte" commenta l'interlocutore.

"La verità è che qui in Burundi tutti sappiamo chi è stato a uccidere
monsignor Courtney, anche perché a quell'assassinio hanno assistito dei
testimoni;

ma nessuno può fare quel nome, poiché sarebbe in breve destinato alla stessa
fine toccata al Nunzio. L'unica speranza che il Paese ha, per fare
giustizia,

è che il numero delle bocche disposte a dire chi sono stati i veri assassini
aumenti così tanto da sommergerli, e rendere impossibile qualsiasi loro
brutale

reazione. Chi ha ucciso il Nunzio non esiterebbe, potete starne sicuri, a
ripetersi con la stessa brutalità" riferisce alla MISNA la fonte riservata.
Ci

sono elementi che, se studiati adeguatamente, possono del resto far pensare
che l'omicidio non sia attribuibile con certezza all'Fnl, che attraverso il

portavoce Pasteur Habimana hanno dichiarato di essere "innocenti" e hanno
chiesto l'apertura di "un'inchiesta imparziale". "Pare che l'automobile
sulla

quale viaggiava in Nunzio non abbia incontrato per molti chilometri nessuno
sulla strada che stava percorrendo, in nessuna direzione. Una cosa molto
strana.

In pochi, qui in Burundi, credono che l'Fnl da solo sarebbe stato in grado
di chiudere per così tanto tempo e con una simile efficacia, oltre che senza

eventuali scontri a fuoco con i militari, una strada civile di solito molto
transitata. Ci sono molte cose che non vanno, in questa storia. Speriamo
che,

con il tempo, possa essere fatta giustizia" aggiunge l'interlocutore,
secondo cui non si hanno attualmente più notizie dell'autista di monsignor
Courtney

che, rimasto illeso, era riuscito a portare il religioso in fin di vita fino
al più vicino ospedale. "Se gli assassini avessero saputo che il Nunzio
stava

per lasciare il Burundi, con destinazione Cuba, oggi egli sarebbe ancora
vivo" conclude la sua testimonianza alla MISNA la fonte umanitaria. Le
esequie

del legato pontificio si svolgeranno domani mattina alle 11:00, a Bujumbura.
Venerdì il feretro con la salma partirà per la nativa Irlanda, dove il
Nunzio,

il cui corpo dissanguato a causa della gravità delle ferite subite
attualmente riposa nell'obitorio pubblico della capitale, sarà tumulato
nella cappella

di famiglia. Da questo pomeriggio, presso la nunziatura, è stato aperto il
registro per le condoglianze. In molti, politici e comuni cittadini, si
stanno

recando a dare l'ultimo saluto a monsignor Courtney. (a cura di Luca
Leone)[LL]



fonte: www.misna.org

30/12/03 19:29



PIER LUIGI GIACOMONI