Ibuka: ricordati



Ruanda: Ai testimoni del genocidio viene chiusa la bocca
di F.Poglio

Ruanda -I testimoni del genocidio del 1994 di quasi un milione di Tutsi ed Hutu moderati avvenuto in Ruanda sono sistematicamente intimiditi, malmenati ed addirittura uccisi; altri sono stati costretti a darsi alla macchia per non essere assassinati.

Lo rivela un rapporto dell'associazione Ibuka ("ricordati" in lingua
Kinyarwanda), creata nel 1995, che difende e rappresenta i sopravvissuti
alla tragedia. Gli omicidi avvengono al ritmo di più di uno al mese e solo negli ultimi giorni almeno tre testimoni sarebbero stati uccisi nella provincia sudoccidentale di Gikongoro. L'ultimo omicidio in ordine cronologico ha una connotazione spaventosa: un uomo sarebbe stato smembrato di fronte alla sua famiglia come monito per altri eventuali testimoni.

Nel luglio del 1999 sono stati istituiti dei tribunali speciali, per
sveltire e rendere più efficienti i processi a chi ha partecipato ai cento giorni di massacri, almeno centotrentamila persone sarebbero in attesa di giudizio: le corti Gacaca, riedizioni dei tribunali tradizionali per l'amministrazione della giustizia nei villaggi. Sono per questo stati formati e nominati più di duecentocinquantamila giudici civili, scelti tra persone di comprovata integrità.

L'obbiettivo è quello di sveltire e riuscire a smaltire le procedure
giudiziarie visto l'altissimo numero di imputati, una persona su
settantatrè ha preso parte ai cento giorni di eccidi, e di facilitare la
riconciliazione tra le etnie sul territorio.

I reati sono stati divisi in quattro categorie: pianificazione ed
organizzazione del genocidio, partecipazione diretta e volontaria alle
uccisioni, omicidio colposo durante gli scontri e reati contro la proprietà.

I colpevoli della prima categoria vengono processati dai tribunali
internazionali, come accade al tribunale di Arusha (Tanzania) per numerosi esponenti hutu al governo nel 1994, mentre per le altre tre categorie sono state rese competenti le corti Gacaca.

"La ragione dietro alle uccisioni è quella di bloccare e spaventare i
sopravvissuti al genocidio dal testimoniare nelle corti Gacaca" - spiega un documento di Ibuka - "Questi omicidi sono stati ben pianificati e sono
mirati a far sì che una certa parte della popolazione tenga la bocca
chiusa. Li condanniamo e chiediamo alle autorità di fare qualcosa".

Fulvio Poglio

<http://www.warnews.it/index.cgi?action=viewnews&id=2439>http://www.warnews.it/index.cgi?action=viewnews&id=2439