Chiama l'Africa News 8/09/03



<http://www.chiamafrica.it>
Chiama l'Africa News - 8 settembre 2003

Cari amici,
riprendiamo ad inviare la nostra newsletter dopo la lunga pausa estiva,
che ha portato a Chiama l’Africa nuova energia creativa. Il merito è di
quanti si sono accostati alle nostre iniziative consentendoci di
realizzare due importanti esperienze. A Vicomero (PR) la terza edizione
del campo di lavoro, in cui una trentina di giovani e meno giovani,
insieme agli operatori e ai volontari della nostra sede di Parma, hanno
dato nuova vita ai tanti oggetti di scarto raccolti nella città di Parma
e dintorni per finanziare azioni di solidarietà con il continente
africano. Piazza Garibaldi, nel centro della città, è stata “occupata”
per alcune serate dai canti e dai tamburi senegalesi, dalle chitarre e
dalle danze, dai volantini e dall’esposizione di libri, oggettistica,
artigianato, tessuti e mobili usati, creando una splendida occasione per
la sensibilizzazione della città e dei suoi abitanti. Parallelamente al
lavoro di vendita e di animazione sono stati portati avanti momenti di
studio e di riflessione, con la partecipazione di Jean Leonard Touadi,
Suor Elisa Kidané, Graziano Zoni, Padre Joseph Mumbere.
Occasioni di scambio anche per il gruppo di partecipanti al viaggio
solidale in Senegal. Un’esperienza ricca e costruttiva, che si è
concretizzata in un incontro molto significativo con la gente e con la
cultura del posto, dai musicisti Cissoko alla Ong ENDA, dai pescatori di
Mbour ai bambini e alle donne dei villaggi della regione del Kaolak,
dalla radio comunitaria Oxy Jeune all’associazione Jant Bi di Pikine
Est, nell’estrema periferia di Dakar. In particolare con questa realtà
di base che opera in un quartiere ad alto indice di degrado e di
povertà, è nata già da un paio di anni una forma di collaborazione
solidale, che prevede il gemellaggio tra scuole, il sostegno ai progetti
di lotta alla malaria e – in futuro – il sostegno alla scolarizzazione
delle bambine e delle ragazze.
Su entrambe le esperienze pubblicheremo presto sul sito articoli, foto e
testimonianze.

SPECIALE CANCUN
In vista della quinta riunione ministeriale del WTO (Organizzazione
mondiale del commercio) che si svolgerà a Cancun, in Messico, dal 10 al
14 settembre, abbiamo aperto sul sito una sezione speciale per fornire
aggiornamenti costanti sull’andamento dei negoziati e sulle iniziative
della società civile mondiale. A Cancun saranno presenti anche alcuni
rappresentanti della Campagna Questo mondo non è in vendita, promossa da
vari organismi italiani in rete con analoghe realtà internazionali, e
impegnata nel contrastare abusi e soprusi del WTO-OMC.
Da un incontro svoltosi a Dakar la scorsa settimana arriva l’appello
delle organizzazioni della società civile africana: no alla
liberalizzazione di investimenti e servizi, no alle sovvenzioni ingiuste
e all'invio di eccedenze alimentari; si ad una politica agricola e
commerciale sub-regionale.
http://www.cipsi.it/africa/dettagli.asp?ID=531&tipo=14
<”http://www.cipsi.it/africa/dettagli.asp?ID=531&tipo=14”;>
Kenya, Uganda e Tanzania, invece, portano all'attenzione del WTO la
crisi derivante dalla riduzione dei prezzi delle materie prime.
http://www.cipsi.it/africa/dettagli.asp?ID=532&tipo=14

NOTIZIE DAL CONTINENTE

CONFLITTI
Sono ancora tanti i focolai di tensione che agitano il continente, anche
se in alcuni casi si apre un varco nella faticosa ricerca della pace.
Alla ripresa della nostra attività sentiamo prima di tutto il dovere di
sintetizzare gli ultimi sviluppi su quanto accade nelle principali aree
di crisi, avvalendoci del prezioso lavoro svolto dai redattori di
www.warnews.it. Riportiamo qui di seguito degli abstract dalle ultime
notizie pubblicate, invitando chi volesse approfondire o leggere per
intero i rispettivi articoli, a visitare direttamente il loro sito.

Dalla Repubblica Democratica del Congo giunge solo ora la notizia che
miliziani burundesi del FNL (Forze nazionali di liberazioni) avrebbero
attaccato il 24 agosto scorso il villaggio di Rusabagi nella provincia
del South Kivu nella parte orientale del paese, ai confini con il
Burundi. Il bilancio sarebbe di almeno una dozzina di morti, mentre
secondo le testimonianze raccolte da una ONG, Heritiers de la Justice, i
morti sarebbero diciannove. L’attacco avveniva proprio nel giorno in cui
il nuovo parlamento nato dagli accordi di pace firmati lo scorso aprile
a Sun City si insediava a Kinshasa con una solenne cerimonia. In
un'altra regione martoriata dalla guerra, quella dell'Ituri nella parte
nordorientale della Repubblica Democratica del Congo, dove continuano le
contese territoriali tra le diverse fazioni sulla pelle di migliaia di
civili, sono giunti questa settimana 2500 uomini della forza
internazionale dell'ONU che ora presidiano stabilmente la regione al
confine con Uganda e Sudan. I caschi blu hanno preso le consegne dagli
uomini della Interim Emergency Multinational Force (IEMF), guidata dalla
Francia, che erano nella regione da maggio per cercare di fermare le
violente lotte tra ribelli filo-ruandesi e filo-ugandesi e milizie
tribali alleate delle forze governative congolesi. La MONUC (Missione
dell'Organizzazione delle Nazioni Unite in Congo) sta pianificando di
aumentare la presenza di caschi blu nella regione di Bunia fino a 5000
per fine ottobre.

Dal nord dell'Uganda, controllato dagli uomini di Joseph Kony, giungono
notizie di nuove razzie. Come riferiscono fonti della MISNA, i ribelli
avrebbero attaccato nella regione di Kitgum un campo di rifugiati
ugandesi, fuggiti dai propri villaggi proprio per sfuggire alle violenze
della LRA. La guerra civile tra LRA, il cui leader Joseph Kony,
autoproclamatosi profeta, lotta per instaurare nel paese un regime
basato sui dieci comandamenti biblici, e le forze governative è iniziata
alla fine degli anni '80 e da allora ha provocato migliaia di morti e
centinaia di migliaia di sfollati, soprattutto nelle regioni del nord
del Paese. E purtroppo anche migliaia di rapimenti di minori che vengono
poi costretti a diventare piccoli soldati, se maschi, oppure schiave
sessuali dei ribelli se femmine (si dice che Kony abbia una sessantina
di mogli-schiave); solo nell'ultimo anno si contano 8400 bambini rapiti.

Il 25 agosto si sono tenute in Rwanda le prime elezioni presidenziali
dal genocidio del 1994. Come ampiamente pronosticato, il presidente Paul
Kagame è stato rieletto a furor di popolo con più del 94% di preferenze.
Una notizia riferita dalla MISNA solleva molti dubbi sulla democraticità
di queste elezioni: i votanti avrebbero dovuto esprimere la propria
preferenza apponendo le proprie impronte digitali sul segno del
candidato prescelto. Le autorità si sono difese ricordando l'alto tasso
di analfabetismo della popolazione, per la quale sarebbe stato difficile
anche solo apporre una croce sulla scheda. Anche se la motivazione reale
fosse questa, il fatto che l'identità dei votanti sia così facilmente
riscontrabile non è certo una garanzia di trasparenza.
Sono terminati giovedì scorso in Sudafrica dopo tre giorni i colloqui
tra il Presidente del Burundi, l'Hutu moderato Domitien Ndayizeye ed il
leader delle FDD (Forze per la difesa della democrazia) Pierre
Nkurunziza. Fonti ufficiali del facilitatore diplomatico per il processo
di pace, il Presidente del Parlamento sudafricano Jacob Zuma, hanno
dichiarato che è stato fatto qualche progresso nella definizione di una
tregua dei combattimenti e per la consegna delle armi da parte di queste
forze ribelli. Il Presidente Zuma ha inoltre affermato che si sta
preparando il terreno per la prosecuzione dei colloqui di pace in
Burundi stesso, con l'obbiettivo di fermare una strage che negli ultimi
decenni ha provocato più di 300.000 vittime. Il decennio appena passato
di guerra ed in particolare gli ultimi scontri di quest'estate hanno
provocato un fiume di profughi dalle zone di combattimento e
un’allarmante crisi umanitaria.

Mentre nel sud Sudan, nonostante la tregua abbia subito numerose
violazioni, sembra faticosamente aprirsi uno spiraglio di pace (i
colloqui veri e propri - in cui si dovrà discutere di questioni di
grande importanza quali spartizione del petrolio meridionale e
suddivisione dei poteri e degli eserciti tra nord e sud - riprenderanno
il 10 settembre), nuovi timori sorgono per le crescenti violenze nella
provincia del Darfur, regione desertica situata nel nord-ovest del
Paese, ed abitata per lo più da tribù islamico-animiste nomadi. Negli
ultimi anni quest'area è stata al centro di una campagna di repressione
da parte del regime, che ha cercato di stabilirne il controllo
utilizzando il pugno di ferro, tramite rastrellamenti, arresti e
condanne a morte di oppositori, oltre ad abusi sulla popolazione civile
da parte dell'esercito stesso o di squadre paramilitari. I ribelli
dell'SLM/A (Sudan Liberation Movement/Army), attivi nella regione
nordoccidentale del Darfur, hanno firmato un cessate-il-fuoco della
durata di sei settimane con il governo centrale di Khartoum; l'accordo è
stato siglato nella città di Abeche, nel Chad, situata a circa 300 Km
dalla frontiera con il Sudan. Ma purtroppo i progressi sul campo
diplomatico non si ripercuotono sulla difficilissima situazione vigente
nella provincia.

Dopo l’uscita di scena di Charles Taylor, l'ex presidente in esilio
dall'11 agosto in Nigeria, continuano in Liberia gli scontri, i
saccheggi e le rappresaglie sui civili. Le truppe dell'Ecomil (i
peacekeepers inviati dalla Comunità economica del'Africa occidentale)
hanno iniziato a pattugliare le regione centro settentrionali del paese
per consentire ai 60 mila sfollati di ritornare ai campi profughi. Sul
fronte diplomatico proseguono i segnali di disgelo: uno dei capi ribelli
del Lurd, Sekou Fofana, ha incontrato il ministro delle difesa Daniel
Chea riferendo di "colloqui piuttosto cordiali". Ad ottobre un nuovo
governo di transizione sarà formato per traghettare il paese alle
elezione del 2005.

Giro di vite ad Abidjan (Costa d’Avorio) contro i presunti golpisti
coinvolti nell'affare "Ib" Coulibaly, sergente capo delle forze ribelli
dal 27 agosto in manette a Parigi, accusato di voler assassinare il
presidente Laurent Gbagbo. Sarebbero circa 100, lo rivela l'associazione
per i diritti umani Midh, le persone finite sotto chiave nella capitale
ivoriana, mentre si intensifica la sicurezza con il pattugliamento di
blindati lungo le strade delle principali città. La tensione cresce a
dismisura e mette in bilico gli accordi di Marcoussis (gennaio 2003),
messi in atto a marzo, con i quali si sperava di voltare pagina dopo 8
mesi di crisi politica militare. Ma il paese resta diviso a metà: a nord
sotto le insegne ribelli, ora chiamate Forces Nouvelles con 9 dicasteri
nell'esecutivo ivoiriano, e a sud nelle mani del governo e dei
fedelissimi di Gbagbo.
Fonte: www.warnews.it

APPROFONDIMENTI

CONGO ATTUALITÀ N° 30, AGOSTO 2003
Informazioni periodiche sulla repubblica Democratica del Congo
http://www.cipsi.it/africa/dettagli.asp?ID=527&tipo=2

ATTI DEL CONVEGNO DI ANCONA
Continua la pubblicazione degli interventi realizzati al convegno
"L'Africa in piedi" (Ancona 28-30 marzo) con la traduzione integrale
della relazione di Joseph Ki Zerbo.
http://www.cipsi.it/africa/dettagli.asp?ID=528&tipo=2

QUELLO CHE BOLLE NELLA PENTOLA AFRICANA
Intervista a Jean Léonard Touadi, di Angelo Sica (da Avvenimenti n. 29,
25-31 luglio 2003)
http://www.cipsi.it/africa/dettagli.asp?ID=524&tipo=2

L’AFRICA TRA NOI

I QUADRI DI SABBIA DI IBA FAYE
Un artista senegalese si racconta
http://www.cipsi.it/africa/dettagli.asp?ID=529&tipo=3

APPUNTAMENTI

MONTAGNANA (PD), 14 SETTEMBRE
PARLAMI AFRICA, ASCOLTO...
Meeting delle Famiglie organizzato dal GMA in Via Luppia Alberi, 1
Tel. 0429 800830 - gma at gmagma.org www.gmagma.org
http://www.cipsi.it/africa/dettagli.asp?ID=530&tipo=5

URGNANO (BG), DAL 14/09/2003 AL 25/07/2004
GESTI CHE LASCIANO "SENZA PAROLE". IL LINGUAGGIO DEI GESTI IN AFRICA
La mostra è dedicata alla comunicazione non verbale, ovvero il
linguaggio dei gesti utilizzati per esprimere emozioni e sentimenti, ma
anche per salutare, indicare il tempo, esprimere richieste. Presso il
Museo e villaggio africano, Via G.B. Peruzzo 2 – Basella di Urgnano (Bg)
Informazioni:tel: 035/894670 - fax: 035/894919
info at museoafricano.it; www.museoafricano.it
http://www.cipsi.it/africa/dettagli.asp?ID=525&tipo=5



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redazione a cura di Paola Luzzi