Chiama l'Africa news 11/10/02



Chiama l'Africa News - 11 ottobre 2002

SOMMARIO

1. Notizie dal continente: Burundi - R.D.Congo - l'Oms denuncia - Angola -
Costa D'Avorio
2. Attività
3. Azioni
4. Novità sul sito
5. Appuntamenti


1. NOTIZIE DAL CONTINENTE

Burundi

Centinaia di persone, per lo più civili, provenienti dalla zona di Luvungi
(Sud Kivu - est Rep. Dem. del Congo), si sono riversate nella città
burundese di Rugomba, al confine con l'ex Zaire, a causa dei violenti
combattimenti che hanno visto protagonisti i Mayi Mayi (fazione
nazionalista congolese) e i militari della Coalizione Democratica Congolese
(RCD Goma). Il ritiro delle forze armate ruandesi dall'ex Zaire - sebbene
rappresenti un importante passo avanti nell'attuazione degli accordi
siglati a Pretoria nel luglio scorso - lascia dietro di se' delle vere e
proprie "zone franche" di cui approfittano le varie fazioni in lotta nel
paese. L'affluenza di profughi rischia di aggravare la già preoccupante
situazione del Burundi, dove continua la ribellione armata e la durissima
repressione da parte delle forze armate.
Due delle fazioni minori tra i gruppi ribelli che ancora combattono contro
il governo di transizione, hanno firmato luned" - nel corso di un summit
regionale - un accordo ufficiale per il cessate il fuoco, e hanno lanciato
alle restanti due fazioni un ultimatum: 30 giorni per aderire alla nuova
iniziativa di pace. Il vertice, che si è svolto all'interno dell'Iniziativa
Regionale dei Grandi Laghi, ha visto la pratecipazione del presidente del
Burundi, della Tanzania, dell'Uganda, della Repubblica Democratica del
Congo e del Sudafrica, di Nelson Mandela, e di alcuni rappresentanti delle
Nazioni UNite e dell'Unione Africana. Con un gesto che gli osservatori
interpretano come un "esca" destinata a persuadere anche i gruppi
recalcitranti a firmare la pace, il summit ha riconosciuto il bisogno di
integrare gli ex combattenti nelle istituzioni ufficiali dello stato.

UN NOBEL ALTERNATIVO PER IL CENTRE JEUNE KAMENGE
Il 2002 Right Livelihood Awar, riconoscimento internazionale istituito nel
1980 dall'ex europarlamentare e scrittore svedese Jakob Von Uexkull, è
andato quest'anno al Centre Jeune Kamenge di Bujumbura, che dividerà i 200
mila euro messi a disposizione dagli organizzatori con altri due organismi
impegnati nella difesa della pace e dei diritti umani.
Il Centro, fondato nel 1991 dai Missionari Saveriani, gestisce attività
educative, ricreative e formative per 15 mila ragazzi di etnia hutu e
tutsi. Un segnale di coesione e di speranza. Una dimostrazione che la
convivenza pacifica è possibile, in un paese dove si combatte dal 1993.
La premiazione si terrà il 9 dicembre presso il Parlamento di Stoccolma.
Fonti: Misna e Integrated Regional Information Networks

Repubblica Democratica del Congo

In un documento inviato al Segretario Generale dell'Onu, un gruppo di
intellettuali congolesi ha avanzato delle proposte per la ripartizione
delle responsabilità in vista del periodo di transizione. Essi hanno
suggerito che un ruolo di mediatore venga affidato a Mons. Monsengwo "la
cui neutralità non potrà essere contestata", o al presidente del Congo
Brazaville, Denis Sassou Nguesso.
Fonte: L'Eveil (Kinshasa)

L'Oms reclama più aiuti per l'Africa australe

Il 7 ottobre l'Organizzazione Mondiale della Sanità ha pubblicato un
comunicato in cui denuncia la gravità della situazione umanitaria in Africa
Australe, rinnovando l'appello lanciato già quattro mesi fa. L'Oms ha
quindi invitato i paesi donatori a riunirsi presso la sua sede a Ginevra
per trovare una soluzione.
I paesi più colpiti sono Malawi, Zimbabwe, Zambia, Lesotho e Swaziland,
dove circa 300 mila persone soffrono di malnutrizione e rischiano di morire
prive di alimenti e cure sanitarie di base.
"La cosa assurda è che noi sappiamo come salvare migliaia di persone, e
siamo pronti a farlo, ma sembra che il mondo non accetti di buon grado il
versamento delle poche risorse necessraie", ha dichiarato Gro Harlem
Brundtland, Direttore generale dell'Oms.
La crisi economica in Africa australe è aggravata da due anni di siccità e
di precipitazioni irregolari, che hanno provocato una grave penuria della
coltura di base, il mais. Inoltre la vastissima diffusione del virus Hiv ha
ridotto di molto il numero degli adulti produttivi, dei professionisti in
ogni campo e dello stesso personale sanitario.
Fonte: allafrica.com

Angola

Secondo l'Ocha (dipartimento Onu per il coordinamento delle questioni
umanitarie) negli ultimi cinque mesi circa 570 mila sfollati di guerra sono
stati reinsediati nelle loro zone d'origine.
Attualmente si contano in Angola oltre tre milioni di sfollati, il cui
dramma è venuto alla luce subito dopo la firma del cessate il fuoco,
avvenuta lo scorso 4 aprile. Durante la guerra, durata oltre venti anni,
migliaia di persone si sono spostate da una regione all'altra del paese per
sfuggire ai combattimenti o per trovare fonti di sostentamento. Al dramma
dei profughi si aggiunge quello degli oltre 4.000 ex combattenti
dell'Unita, il partito armato dissoltosi dopo la morte del suo leader,
Jonas Savimbi.
Fonte: Angola Press Agency

INVITO ALLA LETTURA: La fame non è una catastrofe naturale; la crisi
alimentare in Angola minaccia oltre 500 mila persone, di Nicoletta Dentico
- direttore esecutivo di Medici Senza Frontiere, su il manifesto di merc. 9
ottobre, scaricabile alla pagina
http://www.ilmanifesto.it/Quotidiano-archivio/09-Ottobre-2002/art68.html

Costa D'Avorio

Almeno 1.600 persone della Costa D'Avorio si sono rifugiate in Mali a
seguito del tentativo di colpo di stato del 19 settembre scorso. L'Alto
Commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati ha espresso la sua
preoccupazione in merito all'evolversi della situazione nel paese. In un
programma trasmesso sulla televione nazionale sarebbe stato dichiarato che
l'unico modo per ottenre la vittoria sui ribelli sarebbe l'espulsione di
tutti i burkinabé. Una delle opinioni ufficiose è infatti quella secondo
cui il Burkina Faso non sia estraneo all'insurrezione.
Il Togo, il Senegal e la Francia hanno esortato Laurent Gbagbo a firmare un
cessate il fuoco con i soldati ribelli, come proposto dai mediatori della
Cedeao. Ma Gabgo sembra aver optato per una soluzione militare della crisi.
Fonte Integrated Regional Information Networks


2. ATTIVITA'

L'Africa tra storia e storie

Nel riprendere gli incontri de I Marted" dell'Africa, Chiama l'Africa è
voluta ripartire dall'umanissima questione delle migrazioni, trattandola
però non nell'angosciante ottica della legge Bossi-Fini, che qualifica gli
immigrati come clandestini, e per questo criminali.
L'8 ottobre Mbacke Gadji, scrittore ed immigrato senegalese, ha raccontato
la sua storia di africano nel mondo, grazie anche all'attenta analisi
letteraria di Giulia de Martino, fondatrice di Scritti d'Africa,
associazione che si occupa e preoccupa di far conoscere la letteratura di
questo nostro amato continente.
Mbacke vive in Italia da otto anni, da quindici ha scelto il destino di
emigrante: nella sua vita in viaggio, questo giovane scrittore senegalese
ha rielaborato la sua storia e la vita da cui proveniva, per arrivare a
narrare egli stesso nuovi racconti. I tre romanzi di Mbacke segnano il
percorso umano di un africano sensibile e colto: il primo rielabora le
tradizionali fiabe africane, tornando spesso sulla magia, questa componente
che il razionale mondo occidentale fintamente esclude dalla quotidianità, e
proponendo un mondo rurale ed ancestrale che inizia a scomparire anche
nelle terre africane. Nel secondo romanzo, uno spirito racchiuso in un
amuleto guida il protagonista attraverso l'impersonificazione con un nonno
che, sempre per magia, si trova a combattere una prima guerra mondiale
senza capire neanche gli ordini di battaglia; nella terza pubblicazione lo
scrittore affronta direttamente il tema della migrazione, la ferita aperta
che essa lascia anche nelle migliori esperienze.
La storia e le storie d'Africa si fondono, per Mbacke, in una quotidianità
moderna ma presente alle proprie origini, con tutte le contraddizioni che
la vita dà ai suoi figli, ma con la capacità tutta africana di non svelarne
i segreti completamente, piuttosto di accettare un inspiegabile che
permette forse l'atteggiamento sereno che gli africani hanno anche nelle
situazioni più drammatiche. Mbacke Gadji è uno scrittore, ma anche un
lavoratore, un marito e un padre, figlio e nipote, migrante ed africano.
Sulle sue esperienze riflette, sottoponendo ai lettori il dono che ha
saputo ereditare: quello della scrittura, moderna trasposizione del griot
tradizionale, colui che con saggezza aiutava le comunità dell'Africa
occidentale a gestire i problemi e le difficoltà, oltre alle gioie, che la
vita dà a tutti gli esseri umani. Mbacke è un moderno griot che attraverso
la sua ultima lingua di adozione, l'italiano appunto, narra con un tono
pacato e profondo la vita diversa di chi accetta un cambiamento di vita
totale. Nel racconto, orale e scritto, ci svela che la persona africana, e
i senegalesi, sono nudi se non parlano: senza il confronto verbale, essi
sono privi di mediazioni rispetto a una realtà che spesso si allontana dal
rapporto armonioso con la vita.
Allora i testi di Mbacke ci appaiono non più solo come romanzi etnici, ma
anche come saggi filosofici, alla ricerca delle proprie radici s", ma
costantemente presenti nella vita non certo semplice del migrante. Nel
raccontare, lo scrittore si pone verso chi è in ascolto: cos" ci accorgiamo
che, a suo modo, anche Mbacke è l'Africa che chiede attenzione, ma non
oltre il mar Mediterraneo, a migliaia di chilometri di distanza: egli è
qui, come tanti altri, nelle nostre città, nelle nostre fabbriche, nelle
nostre strade. Mbacke come tanti altri senegalesi, congolesi, somali,
eritrei, egiziani, marocchini. Mbacke come i russi e i rumeni, i bengalesi
e gli indiani che vivono in Italia, nella sesta potenza mondiale, un paese
che sta facendo di tutto per rendere chi ha meno risorse colpevole della
propria differenza. Meditiamo. Forse l'accoglienza costa meno di un astio
irresponsabile. Forse è più semplice confrontarsi in pace che combattere,
con le armi e non, la diversità (Cristina Formica)
I Libri di Mbacke Gadji Il regno degli animali - Lo spirito delle sabbie
gialle e Pape, Ngagne, Yatt e gli altri possono essere richiesti a Edizioni
dell'Arco - Gruppo Solidarietà Come via Tortona 18 - 24144 Milano

3.AZIONI

La Campagna "Contro i mercanti di armi" incontra il Presidente Pera

Parziale successo della mobilitazione della Campagna Contro i mercanti di
armi che ha visto questa mattina (10 ottobre) numerose persone manifestare
pacificamente davanti all'ingresso di Palazzo Madama.
Forse a causa delle forti pressioni esercitate dalle migliaia di messaggi
di posta elettronica che hanno intasato le caselle dei senatori, la
discussione del DDL 1547 per la ratifica dell Accordo di Fanborough era
stata cancellata dall Ordine del Giorno dei lavori odierni del Senato.
Ciononostante la conferenza stampa convocata per la mattinata e il sit-in
programmato da tempo hanno avuto ugualmente luogo mentre veniva ripetuta la
richiesta al Presidente Marcello Pera di ricevere una delegazione della
Campagna.
Proprio quando era in corso la conferenza stampa è giunta la notizia della
disponibilità del Presidente del Senato ad incontrare la delegazione. Tonio
Dell Olio, portavoce della Campagna è stato ricevuto insieme a don Luigi
Ciotti e p. Alex Zanotelli. Ad accompagnare la delegazione alcuni senatori
delle Commissioni Esteri e Difesa del Senato, Bonfietti, De Petris,
Martone, Bedin, Giarretta, De Zulueta.
Insieme ad una bandiera della pace al Presidente Pera sono state consegnate
le 80 mila firme che sono state raccolte finora per chiedere che non venga
stravolta la legge 185/90 che garantisce in Italia il controllo del
commercio delle armi.
I rappresentanti della Campagna hanno lamentato la scarsa attenzione che
finora i senatori hanno dedicato a questo tema tanto grave e delicato. Le
Commissioni Esteri e Difesa che erano chiamate a discutere congiuntamente
dell argomento non hanno mai raggiunto il numero legale e hanno fatto
approdare in aula il testo senza alcuna modifica. Ci rivolgiamo alle
coscienze dei senatori ha dichiarato Dell Olio e non agli schieramnenti,
dal momento che il commercio di strumenti di morte è questione che deve
riguardare ciascuno indipendentemente dall apparteneza partitica .
Da parte sua il Presidente del Senato si è impegnato a convocare i
presidenti delle Commissioni interessate e a valutare con loro un possibile
riesame del provvedimento. I senatori che hanno presenziato all incontro si
sono detti disponibili a votare uno stralcio del Disegno di Legge, ovvero
la ratifica dell Accordo senza modificare la Legge 185. Astenendosi da ogni
valutazione politica che non compete al suo ruolo istituzionale, Pera ha
chiesto ai senatori di non eccedere nella presentazione di emendamenti e di
puntare piuttosto ad un dibattito di approfondimento delle tematiche
contenute nel DDL.

4. Novità sul sito

Saharawi: costretti al mestiere di profugo
Da ventisette anni la crisi del Sahara Occidentale passa attraverso ombre e
luci, secondo le emergenze dettate dai riflettori internazionali che spesso
confondono priorità umanitarie con priorità politiche. Un articolo di
Giulia Olmi, responsabile Cisp per l'area Maghreb, pubblicato su
Solidarietà Internazionale n° 4/2002 (<http://www.chiamafrica.it>sezione
"Approfondimenti" )

5. Appuntamenti

Roma, mercoled" 16 ottobre
ore 18.00 Libreria Odradek
"C'era una una volta", in collaborazione con i Missionari Comboniani, la
Comunita' di Sant'Egidio e Rete Lilliput, ha organizzato un
incontro-dibattito, su DAKAR.
La capitale del Senegal è l'esempio vivente di un'Africa diversa, capace,
seppur tra mille contraddizioni, di difendere e rinnovare il proprio
patrimonio culturale, offrendo al mondo suoni e colori inediti.
Durante l'evento sara' proiettato, in anteprima, il nuovo documentario
"DAKAR: Basta poco...".

Montagnana (PD), 26 ottobre - 10 novembre
ex-chiesa di San Benedetto in Montagnana
mostra fotografica Invisibile Africa - Un privilegio difficile
Iniziativa a cura di : Cuamm di Padova, Gruppo Missioni Asmara di
Montagnana, gruppi missionari e dell'Azione Cattolica locali, Acli e
Associazione "Noi con l'Africa" di Zimella.
INFO: Antonio Loro, 042982495

Roma, luned" 21 ottobre
Sala Assunta - via degli Astalli, 17
L'Africa che non si arrende alle guerre dei bambini
Incontro con Mons. Giorgio Biguzzi promosso da Caritas Italiana ed Edizioni
Gruppo Abele in occasione della presentazione del libro NON CHIAMARMI
SOLDATO. I bambini combattenti tornano a casa: frammenti di pace in Sierra
Leone, a cura di Caritas Italiana EGA - collana Studi e Ricerche
INFO: 06.54.19.22.26 - fferrante at caritasitaliana.it

Torino, mercoled" 22 ottobre
La Perla Nera. Immagini e storie dell'altra Africa
Incontro pubblico con Padre Kizito Sezana - missionario e giornalista
Caffè sport Lambretta, via Mazzini 177 Cesenatico
Tel 0547 678156

Concorso per autori africani
Il Centro Ricerche Teatrali Scenamadre, nell'ambito del Festival
Internazionale delle Culture sub-sahariane contemporanee,
Festad'AfricaFestival, bandisce per il 2003 un concorso per un opera
drammaturgica di autore africano scritta in lingua italiana. Tel.
06-8126133 - www.festadafricafestival.com



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