Il Pane di grano, il pane dei diritti



''Il Pane di grano, il pane dei diritti'', si apre domani il meeting
internazionale sull'integrazione

Da giovedì 12 a domenica 15 settembre l'Associazione "Nessun luogo è
lontano" in collaborazione con i Missionari Scalabriniani, la Caritas
diocesana di Roma e il Comune di Frascati, organizza a Frascati il V Meeting
Internazionale sull'Integrazione "Il pane di grano, il pane dei diritti".
Oggi la conferenza stampa per presentare l'iniziativa, alla presenza del
Ministro per i Rapporti con il Parlamento On. Carlo Giovanardi, dal
Presidente dell'Associazione Nessun luogo è lontano Fabrizio Molina, dal
Direttore della Caritas di Roma Mons. Guerino Di Tora, dal Superiore per
l'Europa degli Scalabriniani Padre Beniamino Rossi e dal Sindaco di Frascati
Francesco Paolo Posa. Ci sarà anche storico africano ed accademico di
Francia Joseph Ki-Zerbo, che sarà uno dei relatori del meeting nei prossimi
giorni.

Il Meeting è quest'anno ai problemi dell'Africa e vede riuniti in questi
quattro giorni di riflessioni e confronto esperti della società civile, del
mondo del volontariato, dell'università e della politica per una riflessione
qualificata su tutti gli aspetti dei fenomeni migratori. Tra i partecipanti
Joseph Ki-Zerbo, Rita Borsellino, Olga D'Antona e il giornalista Jean
Leonard Touadi. "Quest'anno abbiamo scelto di affrontare il tema dei diritti
non producendo una lunga carta dei diritti sottratti, negati, affievoliti -
ha sottolineato Fabrizio Molina, Presidente dell'Associazione Nessun luogo è
lontano - ma scegliendo di far parlare l'Africa come simbolo di tutti gli
appuntamenti mancati con il diritto e i diritti. L'Africa incombe su di noi
come la cattiva coscienza pesa per chi ha sbagliato con colpa e perseverato
nell'errore".

Conferenze e tavole rotonde sui diritti umani si susseguiranno a Villa
Campitelli nei prossimi giorni, mentre il Parco di Villa Torlonia ospiterà
un nutrito calendario di mostre, spettacoli e concerti, aperto dal recital
"Giurodidirelavarietà" di Sabina Guzzanti. Nel corso del Meeting, oltre alla
ricerca sull'immigrazione e lo sviluppo socio-economico ("Immigrazione e
sviluppo socio-economico. Relazione tra produzione Pil e diritti sociali:
storia di una crescita ineguale"), gli autori Monia Brufola ed Ezio
Civitareale presenteranno anche due studi sulla legislazione in materia di
immigrazione in Europa e negli Stati Uniti e sulla normativa italiana
riguardante le organizzazioni del Terzo Settore.

Triplicato il contributo degli immigrati al Pil dal '95, ma non cresce di
pari passo l'integrazione.

"Gli immigrati producono ricchezza ma ottengono in cambio briciole". E'
questa la considerazione di fondo della ricerca - curata da Monia Brufola ed
Ezio Civitareale per l'Associazione "Nessun luogo è lontano" - dedicata alla
relazione tra produzione Pil e diritti sociale da cui emerge che dal 1995 è
triplicato il contributo degli immigrati al Pil. Ma lo studio, dal titolo
"Immigrazione e sviluppo socio-economico. Relazione tra produzione Pil e
diritti sociali: storia di una crescita ineguale", dimostra anche che, di
contro, l'integrazione nella società italiana, misurata attraverso l'
acquisizione di alcuni diritti fondamentali (alla famiglia, alla sanità e
all'istruzione, il ruolo della donna ecc.) non è andato di pari passo, anzi
risulta fortemente ineguale. Mentre infatti in questi ultimi anni il
contributo alla produzione di ricchezza nazionale da parte dei lavoratori
extracomunitari in Italia è passato dal valore di 25mila miliardi di vecchie
lire stimato nel 1995 a quello di 73mila miliardi nel 2000, non altrettanto
è avvenuto per le altre variabili, la cui crescita appare sensibilmente più
lenta. La crescita del contributo al Pil, spiega lo studio, non dipende solo
dall'aumento del numero degli stranieri che vivono in Italia, ma anche e
soprattutto dalla loro produttività come dimostra il fatto che mentre l'
incremento alla ricchezza nazionale è triplicato, nello stesso periodo il
numero degli immigrati è quasi raddoppiato.

L'elenco dei diritti negati o solo parzialmente acquisiti comprende sanità
(dove secondo lo studio permangono gravi situazioni di rischio e di
disuguaglianza per la salute degli immigrati in alcuni ambiti specifici
quali l'infortunistica sul lavoro, la maternità e l'infanzia, le situazioni
sociali di degrado ed il numero di aborti è molto più elevato della media
nazionale), istruzione (se infatti è vero che il diritto all'istruzione
coinvolge sempre più i figli ed i minori immigrati, è sempre in misura meno
che proporzionale alla ricchezza che gli stessi immigrati mettono a
disposizione e lavoro femminile (il 46% dei lavoratori immigrati sono donne,
spesso con elevata istruzione, che trovano impiego come collaboratrici
domestiche o "badanti" ma in questo settore una persona su due è stimata in
irregolare posizione contributiva).
Squilibrio anche nel rapporto con le rimesse: in dieci anni, la quota di
risparmio che gli immigrati inviano ai loro parenti o congiunti all'estero è
cresciuta del 1735%. Si tratta di un chiaro indice di integrazione non
ancora definitiva (nonostante un lieve decremento avvenuto nel 2000), perché
più la persona immigrata diventa stabile sul nostro territorio (in pratica,
formando una famiglia), più il risparmio viene mantenuto in Italia per le
necessità del nucleo familiare, mentre diminuisce quello spedito nel paese
di origine. Ma, spiegano gli esperti, per fare in modo che sempre più
famiglie straniere si formino nel nostro paese, e che il loro risparmio
accresca ancor di più il contributo degli immigrati alla creazione di
ricchezza nazionale, è fondamentale conferire anche a loro quell'insieme di
diritti civili e sociali che consentano di stabilirsi in modo degno in
Italia

Nel corso del V Meeting Internazionale sull'Integrazione, oltre alla ricerca
sull'immigrazione e lo sviluppo socio-economico ("Immigrazione e sviluppo
socio-economico. Relazione tra produzione Pil e diritti sociali: storia di
una crescita ineguale"), gli autori Monia Brufola ed Ezio Civitareale
presenteranno anche due studi sulla legislazione in materia di immigrazione
in Europa e negli Stati Uniti e sulla normativa italiana riguardante le
organizzazioni del Terzo Settore. Una sistematica raccolta di fonti
normative comparate in materia che gli autori hanno realizzato per l'
associazione "Nessun luogo è lontano"

L'opera di analisi e raffronto, spiega nella prefazione Fabrizio Ventura,
"colma una lacuna soltanto in parte spiegabile con l'estrema fluidità della
disciplina che, a livello comunitario e di singoli stati nazionali, tenta di
regolare un fenomeno le cui dimensioni e la cui esatta fisionomia si sono
andate progressivamente delineando nell'ultimo decennio del secolo scorso".
"La materia - spiega Ventura - è ancora largamente in via di definizione e
le soluzioni adottate, non soltanto in Italia, devono ritenersi in larga
misura provvisorie, vuoi perché ancora condizionate da una visione
prevalentemente emergenziale del problema (ed il largo spazio ovunque
riservato alle misure di mera repressione ci sembra lo dimostri
eloquentemente), vuoi soprattutto perché quasi per nulla coordinate con la
più generale normazione di tutti i settori sui quali vengono ad incidere
(mercato del lavoro e sviluppo, sanità ed istruzione, tutela della famiglia,
scelte urbanistiche, politiche sociali, diritti di libertà e garanzie
giurisdizionali ecc.)".
Secondo i ricercatori dunque la mancata o insufficiente integrazione dei
migranti nei paesi che li ospitano è una diretta conseguenza della mancata o
insufficiente integrazione delle disposizioni che li riguardano nell'
ordinamento complessivo di questi paesi. Da qui la scelta di offrire un
quadro di riferimento dei provvedimenti adottati in taluni dei principali
paesi occidentali che già da un'analisi più generale mostra una filosofia di
fondo: più attenzione "ad arginare l'impatto del fenomeno, a limitarne le
ricadute criminali ed a garantire una collocazione degli immigrati sul
mercato del lavoro, che ad adottare le misure strutturali necessarie ad
attrezzare i paesi di accoglienza alla costruzione di una società
multietnica".

La raccolta di fonti normative è accompagnata da una analisi delle politiche
comunitarie in materia di immigrazione ed asilo, dove secondo gli studiosi
"è ancora più evidente la rapida obsolescenza delle disposizioni e delle
direttive, alcune pure molto recenti, adottate in via negoziale". Lo
testimoniano le numerose comunicazioni ancora in corso d'esame presso il
Consiglio ed il Parlamento Europeo. Secondo ventura il lavoro che sarà
presentato durante le giornate del meeting "è un utile punto di partenza per
un confronto critico non già tra sistemi normativi definiti, ma tra
esperienze in fieri, che non devono necessariamente giungere ad una assoluta
omologazione, poiché i fenomeni migratori non hanno tratti identici in tutti
i paesi interessati, ma che comunque richiedono, come è ormai universalmente
riconosciuto, un più incisivo coordinamento almeno in aree politicamente
omogenee, come sempre più tende a diventare l'Unione europea".

ORGANIZZAZIONI
Caritas di Roma
Indirizzo:Piazza S. Giovanni in Laterano, 6/A - 00184  - Roma (RM)
Tel: 06/69886417 - 0348/7218754 , Fax: 06/69886381
E-mail:feedback at caritasroma.it
responsabile:mons. Guerino Di Tora
addetto alla comunicazione:Alberto Colaiacomo (a.colaiacomo at caritas.it)
sito/i internet:
http://www.caritasroma.it
http://www.caritasroma.it/immigrazione

Attorno alla Caritas di Roma ruotano decine e decine di servizi
(accoglienza, mense, consulenza, ostelli...) rivolti a persone in
difficoltà, con particolare attenzione ai senza dimora e agli immigrati.
Grazie all'opera e al carisma di don Luigi Di Liegro, che ne fu direttore
fino alla sua scomparsa (1997), la Caritas romana ha anche sviluppato
un'intensa attività culturale e di ricerca. In particolare il centro studi e
documentazione realizza ogni anno il Dossier statistico sull'immigrazione
italiana, considerato ormai il vero rapporto ufficiale in materia. Sempre
sull'immigrazione, la Caritas ha favorito la nascita del Forum per
l'Intercultura, un gruppo di una ventina di organizzazioni che organizza num
erosi momenti di confronto; ha inoltre realizzato un sito internet
interamente dedicato all'argomento: http://www.caritasroma.it/immigrazione.

Nessun luogo è lontano
Indirizzo:Via Tasso, 40 - 00185  - Roma (RM)
Tel: 06/77250496, Fax: 06/70476986
E-mail:associazione at nessunluogoelontano.it
responsabile:Fabrizio Molina
addetto alla comunicazione:Antonio Soviero
sito/i internet:
http://www.nessunluogoelontano.it

E' un'associazione apolitica, apartitica e senza fini di lucro. E' tra i
promotori della Federmigranti (struttura di coordinamento e rappresentanza
degli organismi che operano a vario titolo nel campo delle migrazioni e
dell'integrazione). L'Associazione nasce dall'esperienza del 1° meeting
internazionale sull'integrazione, tenutosi a Loreto dal 27 luglio al 1
agosto 1998. A sua volta il meeting è nato sulla scia degli eventi che hanno
accompagnato, sin dagli inizi del '97 la Beatificazione di Mons. Giovanni
Battista Scalabrini, fondatore dei Missionari Scalabriniani. Tra gli
obiettivi dell'Associazione: la promozione della ricerca di strumenti
cognitivi, legislativi ed economici; la collaborazione con le organizzazioni
che operano a vario titolo nel campo delle migrazioni; la formulazione di
progetti di studio.

Missionari Scalabriniani - Provincia Italiana dei Missionari di San Carlo
Indirizzo:Via Calandrelli, 42 - 00153  - Roma (RM)
Tel: 06/58331135-58331232, Fax: 06/5803808
E-mail:segreteria at scalabrini.org
responsabile:Padre Luigi Favero
addetto alla comunicazione:
sito/i internet:
http://www.scalabrini.org/~csercdr
http://www.scalabrini.org

La Congregazione dei Missionari di San Carlo (detti anche Scalabriniani) è
una comunità internazionale di religiosi, fondata a Piacenza nel 1887 dal
beato Giovanni Battista Scalabrini. La loro missione è rivolta
principalmente a risanare i mali delle migrazioni. Gli Scalabriniani
infatti, servono i migranti in ambito spirituale e sociale in 24 nazioni
dell'Asia, Oceania, Europa, Africa e le Americhe con centri di prima
accoglienza, case per marinai, villaggi per migranti anziani, centri di
studio e di ricerca, diffusione di giornali e programmi radiotelevisivi,
conduzione di case di formazione per religiosi e laici.
Tra le aatività, l CSER, istituzione con finalità culturali promossa nel
1963, che possiede una biblioteca specializzata e pubblica ed una rivista
scientifica internazionale Studi Emigrazione. Il Cser collabora e lavora in
rete con organismi ed istituzioni in Italia e all'estero. In convenzione con
il Comune di Roma, svolge un servizio specifico come Centro di Informazione
e Documentazione su Immigrazione e Intercultura - CIDII.