[TarantoOnLine] "Dall’ex Ilva un picco di sostanza cancerogena ha investito il quartiere Tamburi". Confermate le informazioni diffuse da PeaceLink sul picco record orario di benzene da 85 microgrammi a metro cubo



I VELENI DELLA CITTÀ 

Taranto, l’Arpa conferma il picco di benzene nella notte del 31 luglio

TARANTO - Nella notte tra il 31 luglio e il 1 agosto un picco di benzene che ha toccato il valore di 85 microgrammi per metro cubo. È quanto ha confermato in una relazione pubblicata nei giorni scorsi Arpa Puglia, l’agenzia regionale di protezione ambientale. Un documento che conferma le denunce e le segnalazioni arrivate in quelle ore da cittadini, principalmente del quartiere Tamburi colpiti da una vera e propria nube che ha avvolto le case intorno all’ex Ilva.

Ed è proprio nella fabbrica gestita da Acciaierie d’Italia che l’Arpa ha ancora una volta puntato il dito. In quelle stesse ore, infatti, personale dell’Arpa ha effettuato un immediato intervento nella fabbrica e nella relazione ha spiegato che «all’atto del sopralluogo erano in corso le operazioni di granulazione in vasca della loppa al campo di colata B di AFO1»: un’operazione cominciata alle ore 17:31 in una vasca che «non è dotata di sistemi di captazione e trattamento dei vapori generati dal raffreddamento della loppa in quanto dette operazioni dovrebbero avvenire, nel normale esercizio, nell’esistente impianto di granulazione in ambiente chiuso con relativo sistema di condensazione dei vapori». In quei momenti, inoltre, L’altoforno 1 «risultava in fase di fermata» come l’azienda aveva preannunciato nei giorni precedenti. Infine il personale di Arpa Puglia ha scoperto che in quella stessa giornatasi è era sviluppato un principio di incendio che «ha coinvolto – si legge nei documenti - la tubazione di gas Coke tra la batteria e la candela X»: sul punto Acciaierie d’Italia ha spiegato che «l’evento ha interessato un tratto di tubazione gas coke (nessuna centralina) a valle di una attività di rifinitura di vetroresinatura a freddo eseguita con ditta terza», che è stato gestito con personale interno e «non ha avuto sviluppi tali da richiedere l’attivazione di comunicazioni esterne».

Una serie di eventi che potrebbero aver contribuito ai preoccupanti valori di inquinanti ritrovati nell’aria: «si sono osservati – scrive infatti Arpa Puglia - incrementi apprezzabili delle concentrazioni di alcuni inquinanti misurati in aria ambiente» e in particolare di acido solfidrico, benzene, biossido di zolfo e pm2,5. L’agenzia ha spiegato che «non si sono registrati superamenti dei limiti previsti dal D.Lgs. 155/2010, tuttavia si rappresenta che la media giornaliera del benzene in Via Machiavelli il 31 luglio è risultata pari a 11,6 microgrammi al metrocubo»: oltre al valore medio giornaliero, ciò che ha destato preoccupazione è che «alle ore 23.00 del 31 luglio 2023 e alle ore 06.00 del 1 agosto 2023 sono stati registrati due importanti picchi orari di benzene – scrive Arpa – presso la centralina di “Taranto – Via Machiavelli”, pari rispettivamente a 85 e 63 microgrammi al metrocubo». Negli stessi momenti, anche la centralina interna alla fabbrica ha registrato valori di benzene particolarmente alti: «alle ore 23:00 del 31/07/2023 presso Meteo Parchi si è registrato un massimo orario di benzene pari a 76 microgrammi al metrocubo. La concentrazione di benzene – ha aggiunto l’agenzia - ha poi continuato ad aumentare durante le ore notturne sino a valori compresi tra 125-127 microgrammi al metrocubo dalle ore 04:00 alle ore 06:00». Un dato che secondo la agenzia di protezione ambientale è «in buon accordo con quanto registrato dalla centralina Cokeria» e quindi di fatto conferma che la sorgente di quella nube è proprio lo stabilimento siderurgico.

Francesco Casula (Gazzetta del Mezzogiorno 19.8.2023)

Fonte: https://www.lagazzettadelmezzogiorno.it/news/taranto/1417330/taranto-benzene-larpa-conferma-il-picco-nella-notte-del-31-luglio.html