[TarantoOnLine] Lorenzo morì a 5 anni di tumore, prosciolti nove dirigenti dell'ex Ilva a Taranto: "Nessuna responsabilità"



Una assoluzione e non luogo a procedere per gli altri otto imputati: la decisione nell'udienza preliminare del processo per omicidio colposo per la morte del piccolo Lorenzo Zaratta. I genitori avevano chiesto un risarcimento di 25 milioni di euro: secondo la perizia di parte il tumore era legato alle emissioni di polveri sottili a cui era stata esposta la madre durante la gravidanza.

L'articolo di Raffaella Capriglia su Repubblica

TARANTO - Un’assoluzione e il non luogo a procedere per altri otto imputati: si è chiusa così l’udienza preliminare davanti al gup del Tribunale di Taranto, Pompeo Carriere, per la morte del piccolo Lorenzo Zaratta. Lorenzo aveva 5 anni, era di Taranto. Morì a fine luglio 2014 a causa di un tumore che, secondo la pubblica accusa, era collegato agli effetti negativi sulla salute delle emissioni inquinanti provenienti dallo stabilimento siderurgico ex Ilva di Taranto.

Il gup ha assolto Angelo Cavallo, dirigente della fabbrica, che aveva chiesto il rito abbreviato, e per il quale il pm Mariano Buccoliero aveva chiesto la condanna a due anni e 4 mesi. Non ci sarà processo, invece, per gli altri otto che avevano optato per il rito ordinario. Si tratta di Luigi Capogrosso, direttore dello stabilimento Ilva fino al 3 luglio 2012 e degli ex responsabili dell’Area Parchi Minerali, Giancarlo Quaranta e Marco Adelmi, del capo dell’Area Cokerie, Ivan Di Maggio, del responsabile dell’Area Altiforni, Salvatore De Felice, dei capi delle due Acciaierie, Salvatore D’Alò e Giovanni Valentino, e di Giuseppe Perrelli, all’epoca dei fatti responsabile dell’area Gestione Rottami Ferrosi. Le motivazioni della sentenza si conosceranno tra 90 giorni, il giudice per le udienze preliminari ha letto oggi solo il dispositivo dello stesso provvedimento.

La morte del piccolo Lorenzo ha rappresentato un simbolo ed un caso emblematico tra le piccole vittime della città di Taranto attribuite alle emissioni della fabbrica siderurgica. Nel maggio scorso, nella sua lunga requisitoria, il pm Buccoliero ha ricordato i risultati delle maxi-perizie depositate nel processo “Ambiente Svenduto”, che si è concluso a fine maggio 2021 in Corte d’Assise a Taranto con pesanti condanne, secondo le quali le emissioni dell’ex Ilva erano causa di “malattia e morte” nella popolazione tarantina. Lo stesso magistrato ha elencato gli esiti delle perizie depositate dai consulenti del pm e da quelli nominati dai familiari del piccolo Lorenzo, che si sono costituiti parte civile. Il pm aveva rimarcato come l’oncologo e docente universitario Carlo Barone abbia evidenziato come sia “provato scientificamente che le polveri, come quelle rinvenute nel corpo di Lorenzo, possano arrivare all’organismo del feto. È possibile che quelle di dimensione maggiori siano in realtà le aggregazioni di particelle più piccole”. 

Per Barone non vi erano dubbi che quelle polveri provenissero dall’ex Ilva di Taranto. I periti menzionarono alcuni studi, che dimostrano come l’esposizione a inquinanti durante il primo trimestre di gravidanza, possano causare quella forma di tumore che ha ucciso il piccolo Lorenzo. Il presidente di Peacelink Alessandro Marescotti, alla vigilia dell’udienza, ha ricordato Lorenzo: “Sarebbe auspicabile – ha dichiarato Marescotti - dedicare una piazza a Lorenzo Zaratta, ricordandolo assieme a tutti i bambini morti per inquinamento a Taranto. A Grottaglie una piazza è stata dedicata a lui e "alle piccole vittime dell'inquinamento". A Modugno c'è "Largo Lorenzo Zaratta", dove sorge un parco giochi per i bambini di una scuola”.
  

https://bari.repubblica.it/cronaca/2022/07/12/news/lorenzo_mori_a_5_anni_assolti_i_dirigenti_dellilva-357560037/

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