[TarantoOnLine] Giovanni Matichecchia: "Noi rinneghiamo la guerra e crediamo nel rispetto dell'uomo. Domani a Taranto testimonieremo la nostra volontà di pace"



Invasione è una parola che mi riporta agli anni giovanili. Quando sui libri di storia apprendevamo delle follie espansionistiche di questo o quel dittatore. Abbiamo sognato di essere fuori da quella cultura, dalla brutale sopraffazione, dell'homo homini lupus. La guerra russa ci riporta a quella cultura. Le gravi responsabilità russe dell'abbandono di ogni forma di dialogo diplomatico non ci esimono dall'interrogarci sulle nostre responsabilità di costruttori di pace e in buona sostanza di comuni cittadini. Purtroppo abbiamo reso forte la civiltà dello sfruttamento in danno delle altrui risorse e del futuro nostro stesso. Adesso ci attende un bagno di rinunce energetiche e un freno alle capacità produttive del nostro Paese che significa, senza infingimenti, nuova disoccupazione, nuova disgregazione del tessuto sociale. Potrà servire? Temo di no. Non ci ha insegnato nulla la pandemia che era un preciso monito al rispetto della natura e alla finitezza umana. Non ci insegnerà nulla una guerra alle porte di casa. Credo tuttavia importante un passo avanti di quanti, con la nostra Costituzione, rinnegano la guerra. Credono nel rispetto di ogni uomo, dell'autodeterminazione dei popoli, nella autentica democrazia. 

Domani, 26 febbraio, alle 11.00, davanti la Prefettura, un gruppo di persone, preoccupate per gli eventi testimonierà il proprio disagio, la propria sofferenza, perché una guerra tra gli uomini è la negazione dell'umanità.

Giovanni Matichecchia

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