[Pace] La Cina descritta dalla Germania come “rivale sistemico”. Parola d'ordine: ridurre la dipendenza tedesca da Pechino



🌍 GERMANIA: UNA NUOVA STRATEGIA PER UNA NUOVA CINA 

🇩🇪 🇨🇳 Cambio di strategia 
“La Cina è cambiata e, di conseguenza, dobbiamo cambiare il nostro approccio alla Cina”. Così recita la “Strategia sulla Cina”, la tanto attesa pubblicazione rilasciata ieri dal governo tedesco. Sono 64 pagine, che passano ‘ai raggi X’ le relazioni tra i due paesi, con un messaggio di fondo che suona quasi come un diktat: ridurre la dipendenza tedesca da Pechino. 
Certo, nel testo la Cina viene definita un “partner indispensabile” per le sfide globali contemporanee. Tuttavia, il documento non esita a denunciare l’atteggiamento cinese sempre più “assertivo” come una minaccia per l’ordine internazionale. Ecco quindi che Pechino viene descritta come “partner, competitor e rivale sistemico”. Tanto che Berlino invoca nuove restrizioni sulle esportazioni di beni strategici e invita le aziende tedesche operative in Cina a un’attenta valutazione dei rischi. 

⛔ Non succederà più 
Parole che certo non sorprendono in un contesto internazionale così teso. Ma che segnano una netta svolta rispetto alle scelte tedesche degli ultimi anni. Nell’era Merkel, la Germania aveva infatti intensificato gli scambi con la Cina, anteponendo gli interessi economici alle valutazioni geopolitiche. Tanto che nel 2016 Pechino è diventato il primo partner commerciale tedesco, con un volume di scambi che nel 2022 ha superato i 300 miliardi di dollari. 
Ma il vento è cambiato. Già, perché l'invasione russa dell’Ucraina ha messo a nudo i pericoli di questo tipo di politica estera. La Germania vuole evitare di ripetere gli errori del passato, dopo che la sua dipendenza energetica da Mosca si è rivelata una formidabile arma nelle mani di Putin. Ecco così spiegata la volontà di diminuire la dipendenza dalla Cina in ambiti sensibili, tra cui spiccano il settore farmaceutico, la produzione di microchip e i semiconduttori. 

❓ È “de-risking”, non “decoupling”! 
Le dichiarazioni di Berlino fanno eco al mantra che risuona da mesi in tutto l’Occidente: de-risking ma non decoupling. In parole povere: continuare a intrattenere scambi economici vantaggiosi con la Cina, riducendo al contempo la dipendenza strategica tramite una diversificazione delle supply chain. Un concetto ribadito da più attori in diverse occasioni. E non è una casualità. 
Una delle voci del documento sulla Strategia è infatti incentrata sulla necessità di aumentare il coordinamento europeo e transatlantico per far fronte alla Cina. Un obiettivo prioritario non solo per Berlino, tanto che le relazioni con Pechino saranno uno dei temi principali dell’incontro tra Giorgia Meloni e Joe Biden, che si terrà a Washington il prossimo 27 luglio. Riuscirà l’Occidente a fornire una risposta coesa alla sfida cinese? 

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Fonte: ISPI