[Nonviolenza] Donna, vita, liberta'. 342



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DONNA, VITA, LIBERTA'
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A sostegno della lotta nonviolenta delle donne per la vita, la dignita' e i diritti di tutti gli esseri umani
a cura del "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo
Supplemento a "La nonviolenza e' in cammino" (anno XXIV)
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, e-mail: centropacevt at gmail.com
Numero 342 dell'8 dicembre 2023

In questo numero:
1. Sbraciolone
2. Sosteniamo Narges Mohammadi e la lotta delle donne in Iran. Chiediamo la liberazione dell'attivista Premio Nobel per la Pace e che siano accolte le sue richieste di rispetto dei diritti umani
3. One Billion Rising Italia: Una lettera
4. Una lettera aperta alla Presidente del Parlamento Europeo: "Portiamo a compimento l'iniziativa di David Sassoli per la liberazione di Leonard Peltier"
5. Perche' occorre scrivere ora a Biden per chiedere la liberazione di Leonard Peltier
6. Alcuni riferimenti utili
7. Sosteniamo il Coordinamento Italiano di Sostegno alle Donne Afghane
8. Solidali con le donne iraniane nella lotta nonviolenta per i diritti umani di tutti gli esseri umani
9. Alcune righe interrotte tra luglio e dicembre 2021
10. La pesca antimiracolosa
11. Raffaella Carra'
12. Passato qualche giorno
13. La sera prima dell'inizio dello sterminio degli herero
14. L'assessore con la pistola
15. Un uomo ucciso a Voghera
16. Alcune parole per Marianita De Ambrogio
17. Ovunque ti volgi
18. "Non son colui, non son colui che credi"
19. Libero Grassi
20. 2.313 miliardi di dollari
21. I morti dei naufragi
22. Ah, se bastasse
23. Eccomi ancora qui, ormai vecchio
24. Fragilita'
25. Tutte le vittime
26. I morti sul lavoro
27. Quelli che festeggiano la Nato
28. Dopo la marcia Perugia-Assisi
29. Glasgovia
30. Un funerale
31. L'ombra senza il suo viandante
32. A pochi passi da dove mi trovo
33. Una cronaca paesana
34. Al confine
35. Alcune cose che sarebbe urgente fare
36. Il titolo di un quotidiano
37. Nella Giornata internazionale per l'abolizione della schiavitu'
38. Del tutto e di altro ancora
39. Le vittime
40. I bambini al rogo
41. Nella Giornata internazionale per i diritti dei migranti

1. EROI DEL NOSTRO TEMPO. SBRACIOLONE

Sbraciolone e' fatto cosi'
prima ammazza la gente
poi la cuoce e la condisce saporita
poi te la fa mangiare a pezzi e dice:
"Bona, eh?".

Sbraciolone
una volta ci aveva una trattoria qui al paese
adesso fa il ministro del governo.

Lo dico sempre che tocca lasciare il paese
lo dico sempre che tocca andare nella capitale
che li' si trovano i meglio lavori.

2. REPETITA IUVANT. SOSTENIAMO NARGES MOHAMMADI E LA LOTTA DELLE DONNE IN IRAN. CHIEDIAMO LA LIBERAZIONE DELL'ATTIVISTA PREMIO NOBEL PER LA PACE E CHE SIANO ACCOLTE LE SUE RICHIESTE DI RISPETTO DEI DIRITTI UMANI

Sosteniamo Narges Mohammadi, Premio Nobel per la pace, detenuta in Iran per la sua lotta nonviolenta in difesa dei diritti umani e per l'abolizione della pena di morte.
Sosteniamo la lotta nonviolenta delle donne in Iran per la dignita' umana di tutti gli esseri umani.
Sia liberata Narges Mohammadi e tutte le prigioniere e tutti i prigionieri di coscienza, tutte le detenute e tutti i detenuti politici, tutte le persone innocenti perseguitate e sequestrate, in Iran come ovunque.
Cessi l'oppressione delle donne in Iran come ovunque nel mondo, siano rispettati i diritti umani di tutti gli esseri umani.
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Chiediamo al Parlamento e al governo italiano di premere sul governo iraniano affinche' a Narges Mohammadi sia restituita la liberta' e le sue richieste di rispetto dei diritti umani siano accolte.
Chiediamo al Parlamento Europeo, al Consiglio Europeo e alla Commissione Europea di premere sul governo iraniano affinche' a Narges Mohammadi sia restituita la liberta' e le sue richieste di rispetto dei diritti umani siano accolte.
Chiediamo al Segretario Generale e all'Assemblea Generale dell'Onu di premere sul governo iraniano affinche' a Narges Mohammadi sia restituita la liberta' e le sue richieste di rispetto dei diritti umani siano accolte.
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Chiediamo a tutte le persone di volonta' buona, a tutti i movimenti democratici, a tutte le istituzioni sollecite del bene comune e della dignita' umana, a tutti i mezzi d'informazione impegnati per la verita' e la giustizia, d'impegnarsi a sostegno di Narges Mohammadi e delle donne iraniane.
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Donna, vita, liberta'.

3. REPETITA IUVANT. ONE BILLION RISING ITALIA: UNA LETTERA
[Riceviamo e diffondiamo]

Care attiviste e cari attivisti,
Care compagne e cari compagni di viaggio,
testimoni coraggiose e coraggiosi della lotta alla violenza e agli abusi sul corpo delle donne,
Preziose amiche tutte e preziosi amici tutti di One Billion Rising,
scriviamo queste righe consapevoli del sentimento di sofferenza e di umana impotenza che tutte e tutti voi - che tutte noi - stiamo attraversando in questi mesi. Le notizie che arrivano dal mondo ci lasciano senza fiato.
Come se non bastasse, nel nostro Paese, continua inesorabile la conta delle donne cadute per mano di uomini criminali e violenti.
Eppure in tutto questo, o forse proprio per tutto questo, noi scegliamo di non restare in silenzio, di non tirarci indietro, e vi chiediamo di essere ancora con noi.
Nell'oscurita', facciamo splendere la nostra luce. Uniamo le nostre voci. Non sara' facile, ma non sara' impossibile.
La Campagna mondiale One Billion Rising e' nata proprio per questo: per essere una reale comunita', un appiglio nella tempesta, una rete in cui conoscersi, riconoscersi, trovarsi e forse per qualcuno - come e' stato per noi - persino salvarsi. Salvarsi dalla solitudine, dal silenzio, dall'isolamento, dalla violenza fisica e psicologica che troppo spesso ci vede come prede, ancor prima che ragazze, donne o bambine.
Febbraio non e' lontano, raduniamo le forze, raccogliamo le energie, prepariamoci a far sentire il nostro grido di pace e consapevolezza.
Vi invitiamo a incominciare ad organizzare e a coordinare a livello locale la vostra partecipazione a OBR2024: anche per questo, oggi vi chiediamo con gentile fermezza, di cercare di coinvolgere il piu' possibile il mondo della scuola nelle vostre comunita'.
Crediamo sia infatti particolarmente prezioso e vitale tornare a parlare nelle scuole di come la prevaricazione della violenza di genere porti odio, dolore, mancanza di rispetto, assenza di solidarieta'.
Vi alleghiamo una lettera che volendo potrete usare per contattare le scuole dei vostri territori.
Noi siamo a vostra disposizione per qualunque chiarimento e approfittiamo per anticiparvi che V (Eve Ensler) sara' in Italia per presentare il suo nuovo libro "Io sono un'esplosione" (ed. il Saggiatore) in questi due appuntamenti pubblici:
- Firenze, venerdi' 24 novembre ore 20.30 Teatro Niccolini , V presenta il suo nuovo libro con Serena Dandini
- Milano, domenica 26 novembre ore 11 Teatro Paolo Grassi con Maria Nadotti
Mai come oggi abbiamo bisogno di essere unite e uniti, di farci forza, per continuare a costruire insieme una strada di pace, di gentilezza, di consapevolezza e di profondo rispetto per tutte le donne del pianeta.
Un abbraccio a tutte e a tutti voi.
Con gratitudine.
Nicoletta Billi
3332432777
Luisa Garribba Rizzitelli
3454767246
Margherita Giuliodori Santicchia
3280199958
One Billion Rising Italia
obritalia at gmail.com
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Allegato: Modello di lettera da inviare alle scuole
PROPOSTA COINVOLGIMENTO PROGETTO GRATUITO CONTRO LA VIOLENZA SULLE DONNE
Oggetto:  Proposta di coinvolgimento del Vostro Istituto nella Campagna Mondiale One Billion Rising  contro la Violenza di Genere
Gentile Sig. o Sig.ra Dirigente Scolastica/o
Gentile Docente,
Ci rivolgiamo a tutti Voi - in ogni parte d'Italia, in ogni ambito e indirizzo disciplinare delle scuole di ogni ordine e grado - con accorata fiducia che tutti siano consapevoli che la situazione sulla violenza alle donne nel nostro paese ha assunto numeri drammatici ed inaccettabili per un Paese civile e democratico. La scia sofferenza e dolore sembra inarrestabile. Una donna uccisa in media in Italia ogni due giorni. Dati impressionanti su tutte le forme di violenza che coinvolgono ragazze e ragazzi sempre piu' giovani. Non possiamo restare ferme e fermi, dobbiamo combattere il rischio di assuefazione e rassegnazione.
In occasione del 25 novembre Giornata Internazionale per l'Eliminazione della Violenza contro le Donne, il nostro Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha speso parole ferme ed inequivocabili: "Un'azione efficace per sradicare la violenza contro le donne deve basarsi anzitutto sulla diffusione della prevenzione delle cause strutturali del fenomeno e su una cultura del rispetto che investa sulle generazioni piu' giovani, attraverso l'educazione all'eguaglianza, al rispetto reciproco, al rifiuto di ogni forma di sopraffazione". Parole che tracciano una strada di speranza e impegno da parte di tutti.
Crediamo fermamente che la Scuola Pubblica, nonostante le difficolta' che affronta ogni giorno, nonostante le battaglie e le sfide che e' costretta a fronteggiare spesso nel silenzio delle Istituzioni, abbia ancora un ruolo cruciale per radicare nelle nuove generazioni una cultura di profondo rispetto verso tutte le donne.
One Billion Rising e' una campagna Mondiale fondata nel 2012 dalla scrittrice e attivista americana Eve Ensler con l'obiettivo di fermare la violenza contro le donne. Aderiscono a questa campagna 128 paesi nei cinque continenti.
Per queste ragioni, proponiamo in modo accorato e amichevole, che il Vostro Istituto aderisca alla Campagna Mondiale ONE BILLION RISING diventando una "OneBillionRising School" nelle due modalita' che seguono:
1) PRIMA DEL 14 FEBBRAIO 2024
Sotto la guida e l'esperienza dei Docenti le classi possono intraprendere dei laboratori o delle attivita' didattiche al fine di promuovere la sensibilizzazione, la formazione, la riflessione e il confronto tra i ragazzi e le ragazze sul tema della violenza di genere.
Partendo - a titolo esemplificativo e di suggerimento - da queste domande
"Che cos'e' la violenza di genere per te?", "Cosa sono gli stereotipi e le discriminazioni?", "Perche' secondo te nel nostro Paese ogni due giorni una donna viene uccisa?", "Perche' la violenza contro le donne e' cosi' diffusa? Cosa la genera, cosa la alimenta?", "Cosa fanno i Centri Antiviolenza?", "Cosa e' il 1522?", "Cosa diresti ad un uomo che ha commesso un femminicidio?", "Come fermeresti questa spirale di violenza?", "Nella tua esperienza hai mai assistito a comportamenti violenti verso le donne?", "La violenza e' solo fisica o anche psicologica o verbale?", "Cosa bisognerebbe fare secondo te per fermare la violenza contro le donne?", "La violenza di genere e' qualcosa che ti riguarda?".
I docenti potranno scegliere di coinvolgere le classi, magari anche dividendole per gruppi, attraverso queste iniziative:
- Scrivere dei temi o dei racconti brevi
- Realizzare un podcast
- Dare vita ad una mostra fotografica
- Creare un fumetto
- Disegnare dei quadri e raccoglierli in un'esposizione
- Scrivere e realizzare un cortometraggio amatoriale tutti insieme
- Comporre una canzone o un rap
- Realizzare uno spot video di max 30 secondi
- Ideare uno spettacolo teatrale
- Fare un reportage (audio, video o solo testo) documentando esperienze a loro prossime
- Creare una presentazione power point
- Realizzare una serie di interviste per approfondire l'argomento
- Condurre delle ricerche interdisciplinari sul tema coinvolgendo piu' materie
Crediamo che sia cruciale stimolare i ragazzi e le ragazze al confronto sul tema della violenza.  Come introduzione al tema suggeriamo la lettura di un libro che vi sara' inviato gratuitamente, su richiesta. "I Monologhi della Vagina", scritto da Eve Ensler nel 1996 - tradotto in 35 lingue - e' il testo fondante che ha sdoganato tabu' e resistenze e che ancora oggi e' uno straordinario manifesto contro la violenza, un punto di riferimento fondamentale nella lotta quotidiana di tutte le donne del mondo.
Suggeriamo di promuovere un dibattito nelle classi a partire dal libro, ma ogni docente potra' in alternativa scegliere libri, testi teatrali, video che possano comunque raggiungere lo scopo.
2) IL GIORNO 14 FEBBRAIO 2024: REALIZZARE IL FLASH MOB
Il 14 febbraio 2024 - o in giorni in prossimita' di questa data - insieme ad altre migliaia di persone nel mondo, vi chiediamo di realizzare e documentare il vostro flash mob sulle note della canzone "Break the Chain" della quale la nostra organizzazione internazionale detiene i diritti e che vengono concessi gratuitamente a chi aderisce all'iniziativa. Questa canzone e' una esplosione di energia e forza che unisce uomini e donne, ragazzi e ragazze. Qui il link della canzone e il tutorial per imparare la coreografia:
Video Break The Chain 1 con sottotitoli in italiano
https://www.youtube.com/watch?v=XQgPTA5U86o
Tutorial della coreografia curata da Debbie Allen, lo storico volto di Saranno Famosi:
https://www.youtube.com/watch?v=mRU1xmBwUeA
Vi chiediamo per questo di:
- Lavorare ad una libera coreografia della canzone coinvolgendo le classi e i docenti sulle note di "Break the Chain" ballandola tutti insieme ovunque riteniate sia possibile farlo;
- Precedere l'esecuzione della coreografia con delle brevi letture o testimonianze a tema;
Documentare e riprendere con i cellulari le attivita' svolte, postarle sui social taggando #OBR #OBRItalia o inviando qualche scatto o video amatoriale alla mail del coordinamento nazionale obritalia at gmail.com
E' sicuramente gradita, ma non indispensabile, la capacita' di:
- Coinvolgere, la cittadinanza, i genitori, media e ogni soggetto interessato, perche' possa essere divulgato al massimo il significato della vostra iniziativa e partecipazione
- Diffondere sui propri social/siti dell'istituto le informazioni utilizzando gli hashtag dell'iniziativa
Ad ogni scuola che partecipera', regaleremo 2  t-shirt ufficiali One Billion Rising Italia
La violenza contro le donne riguarda tutti noi. Nessuno puo' chiamarsi fuori. Tutti dobbiamo fare la nostra parte. Abbiamo un disperato bisogno della vostra collaborazione, della vostra energia, del vostro impegno e del vostro entusiasmo. Unitevi a noi. Sara' un cammino forse faticoso, a tratti difficile, ma certamente sorprendente e fertile per la vostra comunita' scolastica. Ce lo dice l'esperienza di questi ultimi dieci anni. I ragazzi e le ragazze hanno un infinito bisogno di essere guidati, di essere accompagnati e stimolati per permettere alla loro creativita', alla loro energia, ai loro pensieri e alle loro parole di sgorgare in tutta la loro unicita' e potenza. Insieme possiamo cambiare la cultura della violenza e del sopruso. Il futuro e' possibile.
Grazie per l'attenzione preziosa,
Cordialmente,
Attivista OBR
Xxxxxxxx xxxxxxxxxx
Mail per adesione: xxxxxxxxxxx
Per aderire mandate una mail a obritalia at gmail.com e verrete contattati da Margherita Santicchia del nostro Coordinamento.

4. REPETITA IUVANT. UNA LETTERA APERTA ALLA PRESIDENTE DEL PARLAMENTO EUROPEO: "PORTIAMO A COMPIMENTO L'INIZIATIVA DI DAVID SASSOLI PER LA LIBERAZIONE DI LEONARD PELTIER"

Gentilissima Presidente del Parlamento Europeo, on. Roberta Metsola,
numerose personalita' della societa' civile e varie associazioni democratiche italiane hanno promosso l'appello "Portiamo a compimento l'iniziativa di David Sassoli per la liberazione di Leonard Peltier".
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Qui di seguito il testo dell'appello.
Il 23 agosto 2021 David Sassoli, l'indimenticato Presidente del Parlamento Europeo che sarebbe deceduto pochi mesi dopo nel gennaio 2022, tenne una conferenza stampa in cui annuncio' il suo personale impegno per la liberazione di Leonard Peltier, l'illustre attivista nativo americano difensore dei diritti umani di tutti gli esseri umani e dell'intero mondo vivente, da quasi mezzo secolo prigioniero innocente.
L'iniziativa di David Sassoli si ricollegava idealmente a due precedenti importanti pronunciamenti del Parlamento Europeo, del 1994 e del 1999.
E si collegava anche al movimento che in Italia in quel momento riproponeva con forza l'esigenza e l'urgenza che Leonard Peltier venisse finalmente liberato.
In un suo tweet che accompagnava e sintetizzava la conferenza stampa del 23 agosto 2021 David Sassoli dichiarava, in italiano e in inglese:
"Inviero' una lettera alle autorita' statunitensi chiedendo clemenza per Leonard Peltier, attivista per i diritti umani dell'American Indian Movement, in carcere da 45 anni.
Spero che le autorita' accolgano il mio invito. I diritti umani vanno difesi sempre, ovunque".
"I will send a letter to the US authorities asking for clemency for Leonard Peltier. A human rights activist of the American Indian Movement, he has been imprisoned for 45 years.
I hope the authorities will take up my invitation. Human rights must be defended always, everywhere".
Lanciamo un appello a riprendere e portare a compimento quell'iniziativa di David Sassoli per la liberazione di Leonard Peltier.
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Gentilissima Presidente del Parlamento Europeo,
le saremmo assai grati se lei, che ha assunto l'incarico di Presidente del Parlamento Europeo succedendo all'on. Sassoli, volesse porsi a capo di questa iniziativa volta a richiedere al Presidente degli Stati Uniti d'America la concessione della grazia presidenziale che restituisca la liberta' a Leonard Peltier.
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Gentilissima Presidente del Parlamento Europeo,
sicuramente lei ricorda che il Parlamento Europeo gia' in passato ripetutamente si espresse in tal senso nel 1994 e nel 1999.
E sicuramente lei sa che una Commissione giuridica ad hoc dell'ONU, dopo aver accuratamente riesaminato tutti gli atti processuali, lo scorso anno ha concluso i suoi lavori chiedendo la liberazione di Leonard Peltier.
E sicuramente lei sa anche che nel corso del tempo la liberazione di Leonard Peltier e' stata richiesta da personalita' illustri come Nelson Mandela e madre Teresa di Calcutta, da prestigiose organizzazioni umanitarie come Amnesty International, da innumerevoli istituzioni democratiche, da milioni - letteralmente milioni - di esseri umani di ogni parte del mondo, tra cui anche il magistrato che nel 1976 sostenne l'accusa contro di lui e che da anni e' impegnato per la sua liberazione (da allora ad oggi peraltro e' stato definitivamente dimostrato che le cosiddette "testimonianze" e le cosiddette "prove" contro Leonard Peltier erano false).
Come ha scritto nel suo appello l'indimenticato Presidente Sassoli, "I diritti umani vanno difesi sempre, ovunque".
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Ringraziandola fin d'ora per l'attenzione ed auspicando un suo intervento, voglia gradire distinti saluti.

5. REPETITA IUVANT. PERCHE' OCCORRE SCRIVERE ORA A BIDEN PER CHIEDERE LA LIBERAZIONE DI LEONARD PELTIER

Perche' tra un anno negli Stati Uniti d'America ci saranno le elezioni presidenziali.
Ed e' abitudine dei presidenti al termine del mandato di concedere la grazia ad alcune persone detenute.
Quindi e' in questi mesi che Biden decidera' in merito.
E quindi e' adesso che occorre persuaderlo a restituire la liberta' a Leonard Peltier.
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Di seguito le indicazioni dettagliate per scrivere alla Casa Bianca e una proposta di testo in inglese
Nel web aprire la pagina della Casa Bianca attraverso cui inviare lettere: https://www.whitehouse.gov/contact/
Compilare quindi gli item successivi:
- alla voce MESSAGE TYPE: scegliere Contact the President
- alla voce PREFIX: scegliere il titolo corrispondente alla propria identita'
- alla voce FIRST NAME: scrivere il proprio nome
- alla voce SECOND NAME: si puo' omettere la compilazione
- alla voce LAST NAME: scrivere il proprio cognome
- alla voce SUFFIX, PRONOUNS: si puo' omettere la compilazione
- alla voce E-MAIL: scrivere il proprio indirizzo e-mail
- alla voce PHONE: scrivere il proprio numero di telefono seguendo lo schema 39xxxxxxxxxx
- alla voce COUNTRY/STATE/REGION: scegliere Italy
- alla voce STREET: scrivere il proprio indirizzo nella sequenza numero civico, via/piazza
- alla voce CITY: scrivere il nome della propria citta' e il relativo codice di avviamento postale
- alla voce WHAT WOULD YOU LIKE TO SAY? [Cosa vorresti dire?]: copiare e incollare il messaggio seguente:
Mr. President,
Although I reside far from your country, I am aware of the injustice that has persisted for 47 years against Leonard Peltier, who was denied a review of his trial even after exculpatory evidence emerged for the events of June 26, 1975 on the Pine Ridge (SD) reservation where two federal agents and a Native American lost their lives.
I therefore appeal to your supreme authority to pardon this man, now elderly and ill, after nearly half a century of imprisonment.
I thank you in advance for your positive decision, with best regards.
Traduzione italiana del testo che precede:
Signor Presidente,
sebbene io risieda lontano dal Suo Paese, sono consapevole dell'ingiustizia che persiste da 47 anni nei confronti di Leonard Peltier, al quale e' stata negata la revisione del processo anche dopo che sono emerse prove a discarico per gli eventi del 26 giugno 1975 nella riserva di Pine Ridge (South Dakota) in cui persero la vita due agenti federali e un nativo americano.
Mi appello quindi alla Sua suprema autorita' affinche' conceda la grazia a questo uomo, ormai anziano e malato, dopo quasi mezzo secolo di detenzione.
La ringrazio fin d'ora per la Sua decisione positiva, con i migliori saluti.

6. PER SAPERE E PER AGIRE. ALCUNI RIFERIMENTI UTILI

Segnaliamo il sito della "Casa delle donne" di Milano: www.casadonnemilano.it
Segnaliamo il sito della "Casa internazionale delle donne" di Roma: www.casainternazionaledelledonne.org
Segnaliamo il sito delle "Donne in rete contro la violenza": www.direcontrolaviolenza.it
Segnaliamo il sito de "Il paese delle donne on line": www.womenews.net
Segnaliamo il sito della "Libreria delle donne di Milano": www.libreriadelledonne.it
Segnaliamo il sito della "Libera universita' delle donne" di Milano: www.universitadelledonne.it
Segnaliamo il sito di "Noi donne": www.noidonne.org
Segnaliamo il sito di "Non una di meno": www.nonunadimeno.wordpress.com

7. REPETITA IUVANT. SOSTENIAMO IL COORDINAMENTO ITALIANO DI SOSTEGNO ALLE DONNE AFGHANE

Sosteniamo il Coordinamento Italiano di Sostegno alle Donne Afghane (CISDA).
Per contatti: e-mail: cisdaonlus at gmail.com, sito: www.cisda.it

8. REPETITA IUVANT. SOLIDALI CON LE DONNE IRANIANE NELLA LOTTA NONVIOLENTA PER I DIRITTI UMANI DI TUTTI GLI ESSERI UMANI

Siamo solidali con le donne iraniane nella lotta nonviolenta per i diritti umani di tutti gli esseri umani.
Scriviamo all'ambasciata dell'Iran in Italia per chiedere che cessi la repressione del movimento democratico e nonviolento delle donne - e degli uomini postisi alla loro sequela - che si riconosce nel motto "Donna, vita, liberta'", che siano liberate e liberati tutte le prigioniere e tutti i prigionieri politici, che cessi la violenza maschilista di stato, e che siano riconosciuti, rispettati e difesi tutti i diritti umani di tutti gli esseri umani.
Nessuna autorita' e' legittima se non rispetta la vita, la dignita' e i diritti di tutti gli esseri umani.

9. MATERIALI. ALCUNE RIGHE INTERROTTE TRA LUGLIO E DICEMBRE 2021

Riproponiamo i seguenti testi gia' apparsi su questo notiziario tra luglio e dicembre 2021

10. LA PESCA ANTIMIRACOLOSA

Affiorano gonfi di aria e di lebbra
carni che ormai sono legno bruciato
i cadaveri dei naufraghi

Giungono infine disfatti alle spiagge
ci recano notizie

Che l'orco li ha uccisi nel cuore del mare
dopo la fuga attraverso i deserti

Che li ha raggiunti la freccia avvelenata
scagliata dal dittatore Nembrotte

Che sarebbero ancora vivi
se noi non li avessimo abbandonati

11. RAFFAELLA CARRA'

E' deceduta Raffaella Carra'.
Credevo fosse immortale.

12. PASSATO QUALCHE GIORNO

I. Contagocce

Passato qualche giorno gia' del rogo
ogni memoria pubblica si e' persa
l'aria attoscata e' di bel nuovo tersa
i servi tornano all'usato giogo.

Che fine fa il cadavere del giovane arso vivo?
Che fine fa chi ha perso anche la misera baracca?

Spente le telecamere ecco tornano
i caporali coi pulmini e con i ferri.

Frattanto a Roma i pretoriani esultano
inneggiano alla pacchia che e' finita
che sia ben chiaro a tutti qual e' il posto
delle classi pericolose
delle razze inferiori
delle femmine fattrici e di conforto.

II. Statistica

Lo chiedo a mero fine di statistica:
quanta gente sara' morta annegata
stanotte nel Mediterraneo?
Qualcuno tiene il conto
degli stupri nei lager libici?
c'e' forse un punteggio
per ogni migrante torturato
a scorpioni e frustate nei campi
per ogni migrante resa schiava
sui cigli delle vie del belpaese
per ogni rosso giallo nero eliminato?

Lo chiedo a mero fine di statistica:
le decine, le centinaia, le migliaia
di persone inermi e innocenti
che il decreto per la sicurezza della razza
priva di tutti i diritti e scaraventa
nell'inferno schiavista negli artigli delle mafie
come faranno a sopravvivere?

III. Et a' bonnes moeurs dedie'

Mi chiedono gli amici perche' scrivo queste cose
e perche' le scrivo cosi'.

Perche' non parlo delle ingenti bellezze
della storia opima delle grazie della lingua
dei trovati della civilta'
e spreco il mio tempo nei ghetti e nei cimiteri.

Potessi saperlo avessi
un amico dottore che mi prescrivesse
la medicina che cancella la memoria
e rende ciechi e sordi e onnipotenti
adesso sarei come loro
come i ministri che si fanno i selfie
mentre banchettano a reti unificate
levando in alto i calici in cui ferve
il sangue delle vittime sgozzate.

Avessi ancora la mia giovinezza
non scriverei costi' queste tristezze
starei per strada a fare barricate.

13. LA SERA PRIMA DELL'INIZIO DELLO STERMINIO DEGLI HERERO

I.

L'ordine e' gia' arrivato, ma la truppa ancora lo ignora.
L'ordine non arriva con un messaggero a cavallo
non arriva dalla radio col telefono con tre squilli di tromba
col triplice cachinno con passo di minuetto
non arriva su carta intestata e neppure nel codice
dei giocatori di quartiglio dei tagliagole dei vicoli
col fischio del treno e le muse stupefatte
arriva e basta
a un certo punto ti accorgi che e' nell'aria
senti le lame che vengono affilate.

Basta un cenno e tutto e' detto
senza una parola senza uno sguardo d'intesa
basta trovare sul muro sotto casa
lo sgorbio nazista la scritta "morte al negro"
basta sapere che dietro la lavagna
gia' comincia il primo blocco del campo
basta guardare il piccolo duce che azzanna
pane e nutella e l'occhio gli scintilla
tutto e' gia' detto senza dire niente
la guarnigione dorme e gia' si sogna
le baionette che affondano nel tenero.

Nell'aria e' come un ronzio
nell'aria e' un silenzio di pietra
il cielo e' un incendio infinito
nero come la pece da abissi e calanchi solcato
voci di demoni invisibili
litaniano parole senza suono
parole dalle lunghe bave di fiele e di tosco
parole come rasoi
padroni a casa nostra
ruspe in azione
prima gli italiani
la pacchia e' finita
i primi manipoli gia' bivaccano in strada
la notte infetta pullula e ripullula
si scaldano intorno ai roghi
dell'arte degenerata
intorno ai roghi dei ghetti
si passano il bruciabudella
le parole d'ordine raschianti
la manovra del popolo
il governo del cambiamento
primavera di bellezza
la perfida Albione
la difesa della razza
dio riconoscera' i suoi.

E' solo la sera prima
o forse e' la sera dopo
il mare colore del vino
il mare colore del sangue.

II.

La giovane donna innocente che ti guarda e dice
io non capisco il mondo e quasi piange
e si vergogna del pianto e del mondo
tutte ha gia' conosciuto le angherie la disperazione
sente il soffio del diluvio di male che irrompe.

Il vecchio che guarda stupefatto
il ritorno dell'orda hitleriana
e pensa che quindi non basto'
non basto' tanto lottare tanto soffrire
a estinguere il mostro.

Si chiede cosa sia diventata la gioventu'
che spacca le teste come scatolette
che vomita parole pregne di Zyklon B
che cavalca draghi di coltan ridendo giuliva
masticando le carni succhiando le ossa
delle piccole mani dei bambini affogati
nella caverna del mare tra le terre
il mare colore del vino
il mare colore del sangue.

III.

Alla furia criminale e disumana
del governo razzista e golpista
opponiti tu.

Alla strage nel Mediterraneo
opponiti tu.

Ai lager libici e a chi riconsegna
agli aguzzini le vittime superstiti
opponiti tu.

Alle antileggi hitleriane
alle persecuzioni razziste
ai campi di concentramento e alle deportazioni
alla schiavitu' e all'apartheid in Italia
opponiti tu.

Sii tu la Rachele che salva Ismaele
sii tu a rispondere a Duccio Galimberti
che ti convoca a Madonna del Colletto
sii tu il buon samaritano
sii tu il cuore pensante della baracca
accorri tu all'appello di Anna e di Simona
accorri tu all'appello della Rosa Rossa e della Rosa Bianca.

Se non resisti tu chi resistera'?
Se non ti opponi tu chi si opporra'?
Ogni vittima ha il volto di Abele.
Salvare le vite e' il primo dovere.

14. L'ASSESSORE CON LA PISTOLA

Da se' stesse le armi hanno sete di sangue.
Proibire le armi salva le vite.

15. UN UOMO UCCISO A VOGHERA

Un uomo ucciso a Voghera
chi lo ricorda piu'?
Aveva bisogno di aiuto
e' stato ucciso.

Figura dell'umanita'
testimone del nudo vero
ci convoca ad abolire le armi
ci convoca a cessare di uccidere
ci convoca a salvare le vite
ci convoca ad essere una sola
umana famiglia
in cui ogni essere umano
sia di aiuto ad ogni essere umano.

Un uomo ucciso a Voghera
chi lo ricorda piu'?
Aveva bisogno di aiuto
e' stato ucciso.

16. ALCUNE PAROLE PER MARIANITA DE AMBROGIO

Era una donna in nero
che sono le donne che a tutte le violenze si oppongono
e non si arrendono mai.

Era una donna in nero
tutto l'orrore del mondo sapeva e sentiva
e contrastava sempre.

Era una donna in nero
quante lacrime aveva pianto
quante vittime aveva abbracciato
quante barricate di sguardi e di corpi e di parole
aveva costruito
e ancora restano.

Era una donna in nero
figura dell'umanita'
come dovrebbe essere
come sara'.

17. OVUNQUE TI VOLGI

Ovunque ti volgi tu vedi l'orrore

ragione di piu' per resistere al male
ragione di piu' per fare quel poco di bene che puoi

ragione di piu' per voler essere
almeno tu
l'umanita' come dovrebbe essere

non e' finito il mondo
finche' tu resisti

18. "NON SON COLUI, NON SON COLUI CHE CREDI"

- Sono solo un italiano.
- Sono solo un principe di sangue reale.
- Sono solo un produttore cinematografico.
- Sono solo lo zio che ti vuole tanto bene.
- Sono solo il fidanzato tuo che gli hai spezzato il cuore e mo' ti spezzo il collo cosi' impari.
- Sono solo tuo marito e adesso vedi.

19. LIBERO GRASSI

Il 29 agosto di trent'anni fa
Libero Grassi veniva assassinato

Trent'anni dopo ancora vive libero
ogni volta che una persona insorge
contro la violenza contro la menzogna

Non muoiono le persone buone
finche' tu resisti a tutte le oppressioni

Non muoiono le persone buone
finche' qualche essere umano si ricorda
del dovere di essere umano
del diritto di essere umano
di essere un essere umano
e cosi' tiene in vita l'umanita' intera.

20. 2.313 MILIARDI DI DOLLARI

2.313 miliardi di dollari
vent'anni di stragi
e questo e' il risultato:
la vittoria di Hitler.

21. I MORTI DEI NAUFRAGI

I morti dei naufragi
di cui a nessun governante europeo
gliene frega alcunche'.

Questo motto fatto proprio
come blasone da tutti i governi europei:
"Me ne frego"
mi ricorda qualcosa
ma cosa, cosa.

22. AH, SE BASTASSE

Ah, se bastasse
un colpo di spugna
a cancellare tutti gli orrori.

E invece.

23. ECCOMI ANCORA QUI, ORMAI VECCHIO

Eccomi ancora qui, ormai vecchio e accartocciato
al buio, infreddolito, solo e disperato
mezzo assopito e per meta' all'erta
a una fermata d'autobus lungo una via deserta
ad aspettare un pullman che non so se passera'.

24. FRAGILITA'

La persona di cui ti prendi cura
e che senza la tua cura non potrebbe
sopravvivere

e' figura
dell'intera umanita' che in dono ebbe
questo mondo questa luce questo vivere

25. TUTTE LE VITTIME

Tutte le vittime sono
nostre sorelle nostri fratelli

Tutte le vittime ci chiedono
di cessare di uccidere
di salvare le vite

26. I MORTI SUL LAVORO

E' una strage, ed ha un mandante.
Quando il lavoro uccide, era gia' una schiavitu'.
Salvare le vite e' il primo dovere.
*
Occorre rovesciare il mondo rovesciato.
Cessi il primato del profitto assassino.
Prevalga il diritto di ogni essere umano alla vita, alla dignita', alla solidarieta'.
*
Oppresse e oppressi di tutti i paesi, unitevi.

27. QUELLI CHE FESTEGGIANO LA NATO

Quelli che festeggiano la Nato.
Quelli che festeggiano il genocidio degli herero e degli armeni.
Quelli che festeggiano il Reich millenario.
Quelli che festeggiano il fardello dell'uomo bianco.
Quelli che festeggiano la mafia e l'eroina.
Quelli che festeggiano i roghi degli eretici.
Quelli che festeggiano lo sterminio degli indiani.
Quelli che festeggiano i fasti coloniali.
Quelli che festeggiano il complesso militare-industriale.
Quelli che festeggiano gli squadroni della morte.
Quelli che festeggiano il golpe in Cile.
Quelli che festeggiano il diritto di vita e di morte del pater familias.
Quelli che festeggiano il conte Dracula a Wall Street.
Quelli che festeggiano il napalm che profuma di vittoria.
Quelli che festeggiano la pandemia che ci fa un baffo.
Quelli che festeggiano la barbarie col telefonino.
Quelli che festeggiano la razza superiore.
Quelli che festeggiano il destino manifesto.
Quelli che festeggiano un dio maschio bianco e guerriero.
Quelli che festeggiano la schiavitu' e la carestia.
Quelli che festeggiano i lager e i gulag.
Quelli che festeggiano Bhopal e Chernobyl.
Quelli che festeggiano la guerra sola igiene del mondo.
Quelli che festeggiano mors tua vita mea.
Quelli che festeggiano si vis pacem para bellum.
Quelli che festeggiano taja ch'e' rosso.
Quelli che festeggiano 'ndo cojo cojo.
Quelli che festeggiano con la fibbia Gott mit uns.
Quelli che festeggiano l'apocalisse atomica.
Quelli ce festeggiano salmodiando Dio riconoscera' i suoi.
Quelli che festeggiano gridando me ne frego.
Quelli che festeggiano urlando viva la muerte.
Quelli che festeggiano la Nato.

28. DOPO LA MARCIA PERUGIA-ASSISI

Non si conclude nel pomeriggio di una domenica la marcia
che Aldo Capitini inizio' nel 1961
essa prosegue ogni giorno
finche' non cessera' ogni guerra
finche' non sara' libero ogni essere umano

Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita' dalla catastrofe
solo la nonviolenza a tutte le violenze si oppone

Oppresse e oppressi di tutti i paesi unitevi
condividere fra tutte e tutti tutto il bene e tutti i beni
salvare le vite e' il primo dovere

29. GLASGOVIA

Sono stato anch'io a Glasgovia trullallero
ho sentito pure io le cornamuse trullalla'

Gente ricca che ha ammazzato a mille a mille trullallero
ci spiegava quanto bene ci fara'
trullallero e trullalla'

Ragazzini e ragazzine di contorno trullallero
ripetevano bla bla bla bla bla bla
trullallero e trullalla'

Gli schiavisti e gli incendiari trullallero
tengon cattedra di stile e umanita'
trullallero e trullalla'

Sfruttatori e imperialisti trullallero
dan lezioni di bon ton e civilta'
trullallero e trullalla'

Telegenico e' il fascismo trullallero
gli stragisti son brillanti in societa'
trullallero e trullalla'

Sono stato anch'io a Glasgovia trullallero
notte e giorno ho vomitato trullalla'

30. UN FUNERALE

I. Un funerale

Il freddo la pioggia le maschere
sui volti di legno e di marmo
le frasi banali e crudeli le voci
impastate di stanchezza e di catarro

La bara di legno nel forno
il buio il raschiare del ferro
il fango il cemento e tenace
una stentata erba che ricresce
da mille crepe
che squarcia la pietra

Finira' l'umanita' finira' il mondo
tutto restera' vuoto e silenzioso
tutto tornera' polvere e cenere e nulla
tutto sara' stato inutile e vacuo e meschino
tutto sara' stato una grottesca furia

*

II. Lo stesso funerale

Siamo qui vecchi amici e compagni
siamo qui lontani parenti che non ci vediamo da mill'anni
ci guardiamo di sbieco con sguardi che chiedono chi siamo

Si fa buio presto tutto sara' consumato
torneremo ciascuno al cubicolo al mestiere all'antro suo
al proprio dolore che sanguina e morde
ad accendere il fuoco e fare quello che va fatto

Forse era da attendersi una luce
una parola era da aspettarsi
che non c'e' stata ed e' meglio cosi'

*

III. Per non concludere come non vuoi concludere

Se siamo colpevoli? E chi non lo e'?
Se abbiamo paura? E chi non ce l'ha?
Se siamo esausti? Certo che lo siamo

Ma abbiamo visto l'alba e il tramonto
abbiamo goduto del pane e del vino
il sole ci ha scaldato la notte ci ha protetto

Potessimo tornare a vivere ancora

Potessimo donare a tutti la vita

Potessimo dire nell'ultimo giorno
di essere di quelli che non hanno calpestato
il debole, di essere di quelli che hanno dato
aiuto all'offeso e all'umiliato,
di essere di quelli che se non l'hanno salvato
il mondo desolato e luminoso
almeno non lo hanno devastato

Sii di quelli che salvano le vite
sii di quelli che non cedono al male

31. L'OMBRA SENZA IL SUO VIANDANTE

E noi siamo le solite ombre
che voi non volete vedere

lavoriamo nei campi per voi
ci rompiamo la schiena perche' le vostre mense siano colme d'ogni bendidio
alloggiamo in tuguri infernali perche' voi abbiate palazzi ed elettrodomestici
non conosciamo un solo giorno di riposo perche' voi abbiate sempre feste e vacanze
del nostro dolore e' fatta ogni vostra gioia

vi guardiamo ed abbiamo pena di voi
della vostra crudelta' della vostra stupidita' della vostra infelicita'
della vostra infinita fame di morte

i nostri paesi non sono poveri
ma tutte le nostre ricchezze da secoli ce le rubate voi
nei nostri paesi le dittature
armate da voi che con voi fanno affari
ci succhiano il sangue ci tagliano le lingue
ci strappano gli occhi ne colmano ceste
di ogni vita di ogni bene fanno liquame e fumo
la vostra politica la vostra economia
le vostre armi la vostra tecnologia
la vostra arte che uccide il pensiero
la vostra pubblicita' che spegne le anime
sta distruggendo i nostri paesi
le nostre vite il mondo di tutti
ci costringete a lasciare le case
a morire nei deserti e nei mari
a morire bruciati dal sole dalla nafta
a subire violenze che non possono essere dette

vi guardiamo ed abbiamo pena di voi
della vostra frivola furia della vostra grassa infelicita'
della scabbia che vi divora

stupidi e avidi come siete
avete cominciato a bere il vostro stesso sangue
state bruciando le vostre stesse case
sordi siete ad ogni avvertimento
ubriachi di odio e disprezzo
desiderate solo godere del dolore altrui

vi guardiamo e proviamo un orrore infinito
del vostro potere del vostro vuoto
vi guardiamo e proviamo vergogna e vergogna
della vostra stoltezza e violenza
vi guardiamo e proviamo pieta'
della vostra protervia e vilta'
delle vostre esistenze senza luce

se potessimo vi salveremmo
ma voi non volete essere salvati
se potessimo vi cureremmo
ma voi non volete essere guariti
cerchiamo di avvisarvi dell'abisso
in cui state cadendo
cerchiamo di avvisarvi che vi state
mutando in spugne di fiele in fiato di draghi
ma voi non vedete e non sentite
solo volete bruciare e bruciare

vorremmo darvi un sorso di bene
un respiro di pace vorremmo donarvi
ma e' impossibile toccarvi il cuore
le vostre carni sono di sasso
le vostre menti coperte di croste
avete artigli al posto delle mani
invece degli occhi chiodi incandescenti
ruggite e ruggite e solo sognate
un infinito vuoto un infinito niente

il vostra pianto incessante
la vostra paura che uccide
vi guardiamo ed abbiamo pieta' di voi

siamo le solite ombre
che non riuscite a vedere

32. A POCHI PASSI DA DOVE MI TROVO

A pochi passi da dove mi trovo
poco prima che facesse buio
un uomo ha ucciso un bambino

Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita'
solo la nonviolenza
puo' salvare l'umanita'
solo la nonviolenza puo' salvare
l'umanita'

33. UNA CRONACA PAESANA

I.

Il paese adesso e' stato invaso
dai giornalisti assetati di sangue
fermano poveri cristi che nulla sanno
gli chiedono di dire cose stolte e perverse

"il pubblico ha i suoi diritti
gli diamo quello che vuole"
gli danno l'orrore che imbestia

II.

Tutto diventa racconto
e prima di tutto la morte
chi muore viene divorato da chi e' vivo
non una ma infinite volte
si serba memoria solo del male
e il male s'incista in ogni cuore

III.

Dagli schermi delle televisioni dei telefonini
vomitano negli occhi nelle menti di chi guarda
il male gli araldi del male
il mondo svanisce nell'abisso

IV.

Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita'
solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita'
solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita'

34. AL CONFINE

Al confine tra due stati
un altro confine corre
tra umanita' e disumanita'

chiunque non soccorre una sorella un fratello
quel fratello quella sorella uccide

chiunque accetta l'ordine armato del mondo
alla distruzione del mondo coopera

chiunque non condivide il pane
condanna a morire di fame

solo la nonviolenza
puo' salvare l'umanita'

35. ALCUNE COSE CHE SAREBBE URGENTE FARE

Soccorrere, accogliere, assistere ogni persona bisognosa di aiuto.
Abolire gli eserciti e le armi.
Vaccinare tutte le persone.
Riforestare il mondo.
Dismettere l'uso delle automobili.
Imparare di nuovo a parlare con gli altri animali.
Esercitare la virtu' dell'attenzione.
Essere presenti a se stessi.
Trattare gli altri come si vorrebbe che gli altri trattassero noi.
Condividere tutto il bene e tutti i beni.
Prendersi cura di chi di cura ha bisogno.
Salvare tutte le vite.

36. IL TITOLO DI UN QUOTIDIANO

Titola oggi un quotidiano: "Mille
sono i morti per lavoro
in dieci mesi".

Salvare le vite e' il primo dovere.
Oppresse e oppressi di tutti i paesi, unitevi.

37. NELLA GIORNATA INTERNAZIONALE PER L'ABOLIZIONE DELLA SCHIAVITU'

Nella Giornata internazionale per l'abolizione della schiavitu'
mi guardo intorno e mi dico
che sarebbe ora di abolire la schiavitu'
che invece cresce e cresce e cresce
e infetta e divora e sommerge il mondo.

Nella Giornata internazionale per l'abolizione della schiavitu'
mi guardo intorno e mi dico
che occorre ancora e ancora e ancora
insorgere nonviolentemente
per abolire tutte le guerre e tutte le dittature
per abolire tutti i regimi e i poteri schiavisti
per abolire il fascismo e il razzismo e il colonialismo
per abolire l'imperialismo la rapina lo sfruttamento
per abolire il maschilismo che e' la prima radice e il primo paradigma di ogni violenza.

Nella Giornata internazionale per l'abolizione della schiavitu'
mi guardo intorno e mi dico
che occorre ancora e ancora e ancora
insorgere nonviolentemente
e cercare di salvare quest'unico mondo vivente
e cercare di salvare tutte le vite
rovesciando tutti i poteri oppressivi e assassini
riconoscendo ad ogni essere umano il diritto alla vita alla dignita' alla solidarieta'
fra tutte e tutti condividendo tutto il bene e tutti i beni.

Salvare le vite e' il primo dovere.
Oppresse e oppressi di tutti i paesi unitevi.

38. DEL TUTTO E DI ALTRO ANCORA

I.

Dove guardi e anche piu' in la'
tutto e' odioso ed e' penoso
tutto e' vile e doloroso
e' appestato ed e' lebbroso
le passioni arse e spente
tutto e' triste e sofferente
tutto e' ombra fumo niente
tutto merita pieta'

Tutto e' morte e non lo sa
landa desolata e brulla
tutto svanira' nel nulla
una tomba e' gia' la culla
ogni nato vien distrutto
brutto e' bello e bello e' brutto
tutto tutto tutto tutto
e' affamato di bonta'

Vanita' di vanita'
miseranda schiera bruna
senza gioia o requie alcuna
qui nel pozzo senza luna
vaga oppressa dai tormenti
vaga tra paure e stenti
vaga e grida i suoi lamenti
cerca un gesto di amista'

Lampo tra due oscurita'
fonte presto inaridita
voce udita e gia' svanita
breve e fragile e' ogni vita
nel dolore disperato
ogni offeso ed umiliato
chiede di essere aiutato
chiede pace e liberta'

II.

Sii tu l'umanita' come dovrebbe essere
la solidarieta' adoperati a tessere
non spargere dolore nel corso del cammino
reca conforto e aiuto al debole e al meschino

Ad ogni abuso opponiti contrasta ogni violenza
resisti all'ingiustizia come all'indifferenza
combatti la menzogna e ogni dominazione
persisti nella lotta rinuncia a ogni illusione

Sappi ascoltare il misero e sappi parlar franco
resta vicino al povero e a chi e' piu' vecchio e stanco
il pane condividi con chi soffre la fame
ed il tuo cuore libera dai sogni e dalle brame

Nel campo degli oppressi tu pianta la tua tenda
in questa notte oscura il sonno non ti prenda
verra' l'ultima sera e ti troverai solo
accetta che finisca anche il tuo folle volo

39. LE VITTIME

Le vittime della strage di piazza Fontana
le vittime della strage fascista di piazza Fontana
le vittime della strage fascista di stato di piazza Fontana
tu non dimenticarle mai

tu non dimenticare mai le vittime di tutte le stragi
tu non dimenticare mai tutte le vittime

tu opponiti a tutte le guerre e le stragi
tu opponiti a tutte le uccisioni
tu opponiti a tutte le armi

pace disarmo smilitarizzazione
condivisione fra tutti gli esseri umani di tutto il bene e di tutti i beni
soccorrere accogliere assistere ogni persona bisognosa di aiuto
salvare le vite e' il primo dovere
solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita' dalla catastrofe
oppresse e oppressi di tutti i paesi unitevi

40. I BAMBINI AL ROGO

Vicino Foggia due bambini rom in un incendio muoiono arsi
in olocausto ancora ai poteri dominanti

Solo la nonviolenza puo' porre fine
a tanto orrore

41. NELLA GIORNATA INTERNAZIONALE PER I DIRITTI DEI MIGRANTI

Nella Giornata internazionale per i diritti dei migranti
continua la strage
continua la schiavitu'
continua il planetario fascismo
che nega alla stragrande maggioranza del'umanita'
una vita umana

Nella Giornata internazionale per i diritti dei migranti
occorre ripetere ancora
che ancora e ancora occorre insorgere nonviolentemente
per la liberazione dell'umanita'
per la condivisione di tutto il bene e di tutti i beni
per salvare tutte le vite

Oppresse e oppressi di tutti i paesi unitevi

*********************
DONNA, VITA, LIBERTA'
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A sostegno della lotta nonviolenta delle donne per la vita, la dignita' e i diritti di tutti gli esseri umani
a cura del "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo
Supplemento a "La nonviolenza e' in cammino" (anno XXIV)
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, e-mail: centropacevt at gmail.com
Numero 342 dell'8 dicembre 2023
*
Il "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo e' una struttura nonviolenta attiva dagli anni '70 del secolo scorso che ha sostenuto, promosso e coordinato varie campagne per il bene comune, locali, nazionali ed internazionali. E' la struttura nonviolenta che negli anni Ottanta ha coordinato per l'Italia la piu' ampia campagna di solidarieta' con Nelson Mandela, allora detenuto nelle prigioni del regime razzista sudafricano. Nel 1987 ha promosso il primo convegno nazionale di studi dedicato a Primo Levi. Dal 2000 pubblica il notiziario telematico quotidiano "La nonviolenza e' in cammino". Dal 2021 e' particolarmente impegnata nella campagna per la liberazione di Leonard Peltier, l'illustre attivista nativo americano difensore dei diritti umani di tutti gli esseri umani e dell'intero mondo vivente, da 47 anni prigioniero innocente.
*
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