[Nonviolenza] Donna, vita, liberta'. 148



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DONNA, VITA, LIBERTA'
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A sostegno della lotta nonviolenta delle donne per la vita, la dignita' e i diritti di tutti gli esseri umani
a cura del "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo
Supplemento a "La nonviolenza e' in cammino" (anno XXIV)
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: centropacevt at gmail.com
Numero 148 del 28 maggio 2023

In questo numero:
1. Fermare la guerra, fermare le stragi: con l'azione diretta nonviolenta
2. Quid agendum hic et nunc: opporsi alla guerra (e alle stragi e all'ecocidio di cui consiste) con l'azione diretta nonviolenta. Un appello a chi ha orecchie per intendere
3. Cosa possiamo (e dobbiamo) realmente fare contro la guerra in corso in Europa?
4. Amnesty International: Urge clemency for native american activist
5. Enrico Peyretti: La democrazia imperfettissima dentro imperiale fuori
6. Scriviamo all'ambasciata dell'Iran in Italia per chiedere che cessino persecuzioni ed uccisioni
7. Sosteniamo il Coordinamento Italiano di Sostegno alle Donne Afghane
8. Alcuni riferimenti utili
9. Tre tesi
10. Ripetiamo ancora una volta...
11. "Poetry Foundation": Profilo di M.L. Smoker
12. "Poetry Foundation": Profilo di Margo Tamez
13. "Poetry Foundation": Profilo di Luci Tapahonso
14. "Poetry Foundation": Profilo di Laura Tohe
15. "Poetry Foundation": Profilo di Marie Tozier
16. Omero Dellistorti: Il lettore
17. Omero Dellistorti: L'invito
18. Omero Dellistorti: I libri
29. Omero Dellistorti: Le parole vuote
20. Omero Dellistorti: Mi dispiace

1. L'ORA. FERMARE LA GUERRA, FERMARE LE STRAGI: CON L'AZIONE DIRETTA NONVIOLENTA

Insorgere nonviolentemente contro tutte le uccisioni.
Disarmare gli eserciti assassini.
Pace, disarmo, smilitarizzazione.
Salvare le vite e' il primo dovere.
Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita' dalla catastrofe.

2. REPETITA IUVANT. QUID AGENDUM HIC ET NUNC: OPPORSI ALLA GUERRA (E ALLE STRAGI E ALL'ECOCIDIO DI CUI CONSISTE) CON L'AZIONE DIRETTA NONVIOLENTA. UN APPELLO A CHI HA ORECCHIE PER INTENDERE

La guerra scatenata oltre un anno fa dal folle e criminale autocrate russo contro la popolazione ucraina inerme continua a mietere vittime innocenti.
E continua a provocare nel cuore d'Europa una catastrofe ambientale di proporzioni colossali, di cui pressoche' tutti i mezzi d'informazione tacciono.
E ogni giorno che passa avvicina il pericolo del suo evolvere nella guerra atomica che puo' porre fine alla civilta' umana e devastare irreversibilmente quest'unico mondo vivente che conosciamo.
L'intera umana famiglia dovrebbe prendere coscienza dell'immane tragedia e dell'abissale minaccia, e quindi agire per far cessare immediatamente la guerra imponendo la fine delle ostilita' e l'avvio di negoziati di pace a tutti i governi impazziti e scellerati che assurdamente la guerra alimentano.
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Mentre la parte migliore della popolazione russa continua ad opporsi alla guerra e al fascismo subendo da parte del regime una repressione brutale; e mentre la parte migliore della popolazione ucraina continua a resistere con la scelta della solidarieta' e della nonviolenza all'invasione e alla barbarie, alla guerra e al militarismo, adoperandosi per salvare le vite e difendendo la democrazia e i diritti umani nell'unico modo in cui e' possibile farlo, cioe' opponendosi alle uccisioni, alla militarizzazione e alla tirannia che ne consegue; tragicamente la parte migliore delle popolazioni degli altri paesi europei non riesce o non vuole o non sa contrastare la follia guerriera e riarmista, l'imbarbarimento e la fame di universale annientamento dei propri governi che invece di adoperarsi per la pace continuano ciecamente a fare di tutto affinche' la guerra, e le stragi, e l'ecocidio, continuino, si accrescano, si estendano oltre ogni limite.
La maggior parte delle molte iniziative per la pace che pure si sono svolte in questi mesi di guerra nei paesi dell'Unione Europea hanno avuto come implicito ma effettuale denominatore comune - e mi si stringe il cuore a dirlo - di "non disturbare il manovratore", ovvero di non mettere in reali difficolta' il governo golpista della banalita' del male che con l'invio di armi e la supina obbedienza alla Nato - l'organizzazione terrorista e stragista le cui criminali responsabilita' nell'alimentare la guerra in Europa sono flagranti - ha reso l'Italia compartecipe della guerra e quindi delle stragi di esseri umani e dell'ecocidio in corso in Ucraina, in flagrante violazione dell'articolo 11 della Costituzione repubblicana, articolo che si apre con parole di inequivocabile chiarezza: "L'Italia ripudia la guerra".
Invece disturbare il manovratore occorreva ed occorre; contrastare il governo belligeno e golpista occorreva ed occorre; bloccare l'illegale e criminale invio delle armi assassine occorreva ed occorre; contrastare l'azione scellerata della Nato occorreva ed occorre. Ma questo non e' stato fatto, e tante belle iniziative tanto spettacolari quanto ininfluenti, cosi' come le non molte benemerite e fin luminose azioni di solidarieta' concreta con le vittime che pure per fortuna ci sono state e sempre siano benedette, non bastano ad occultare questa dura realta'.
Eppure e' chiaro e semplice cio' che occorre fare: contrastare materialmente l'illegale e criminale partecipazione italiana alla guerra; contrastarla con l'azione diretta nonviolenta.
Occorre bloccare le fabbriche d'armi: circondandole e occludendone gli ingressi impedendo loro di produrre altri strumenti di morte.
Occorre bloccare i trasporti di armi: occupando e paralizzando i luoghi in cui transitano gli strumenti di morte.
Occorre bloccare le strutture militari: circondandole e occludendone gli ingressi impedendo loro di proseguire in ogni attivita' di preparazione e a sostegno della guerra.
Occorre bloccare le sedi e strutture in Italia della Nato come delle forze armate degli Stati Uniti d'America: circondandole e occludendone gli ingressi cosi' impedendo loro di continuare la guerra di cui sono palesemente "magna pars".
Occorre bloccare la Presidenza del Consiglio dei Ministri e i Ministeri coinvolti nella guerra: circondandoli e occludendone gli ingressi impedendo loro di proseguire nell'illegale sostegno alla guerra e alle stragi e all'ecocidio in corso in Ucraina, impedendo loro di proseguire nella flagrante violazione della Costituzione della Repubblica italiana cui pure tutti i membri del governo hanno giurato fedelta'.
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Beninteso: occorre anche continuare a dire e a fare le tante cose buone che gia' si dicono e si fanno, ed occorre sostenere le molte iniziative di pace nuove o reiterate in corso e in programma da parte di soggetti diversi, quali che siano i loro limiti e le loro fragilita', a condizione che siano iniziative rigorosamente per la pace e rigorosamente democratiche sia nel merito che nel metodo, ovvero orientate a salvare tutte le vite e realizzate in forme rigorosamente nonviolente.
Ripetiamo ancora una volta che si deve continuare a soccorrere, accogliere, assistere tutte le vittime; che si deve continuare a recare aiuti umanitari a tutte le vittime; che si deve continuare a denunciare la criminale follia di chi la guerra ha scatenato; che si deve continuare a denunciare la criminale follia dei governi che, invece di adoperarsi per far cessare la guerra e le stragi e le devastazioni di cui essa consiste, alimentano l'una e quindi le altre; che si deve continuare a denunciare il pericolo estremo e immediato che la guerra divenga mondiale e nucleare e distrugga l'intera umana famiglia riducendo a un deserto l'intero mondo vivente; che si deve continuare a denunciare che la guerra sempre e solo uccide gli esseri umani; che si deve continuare ad esortare chi nella guerra e' attivamente coinvolto a cessare di uccidere, a deporre le armi, a disertare gli eserciti, a obiettare a comandi scellerati, a rifiutarsi di diventare un assassino; che si deve continuare a ricordare che salvare le vite e' il primo dovere di tutti gli esseri umani e di tutti gli umani istituti.
Ma se non si passa all'azione diretta nonviolenta tutte queste cose non riusciranno a fermare la guerra. Solo l'azione diretta nonviolenta puo' riuscire ad avviare dal basso l'agire necessario, le decisioni indispensabili: la cessazione delle uccisioni, la costruzione della pace, la solidarieta' che ogni essere umano riconosce e raggiunge e difende e sostiene e conforta, la condivisione fra tutte e tutti di tutto il bene e tutti i beni, il rispetto per ogni vita.
Occorre proporre, iniziare, praticare e poi generalizzare l'azione diretta nonviolenta: cominciando con la forza preziosa dei piccoli gruppi delle persone gia' persuase della nonviolenza - le persone che Gandhi chiamava "satyagrahi", le persone persuase della "forza della verita'" - e poi con la forza dell'esempio, della testimonianza che educa al bene, della lotta nonviolenta concreta e coerente, allargare progressivamente la mobilitazione fino allo sciopero generale contro la guerra, se sara' necessario arrivare fino allo sciopero generale per imporre allo stolto e criminale governo italiano di tornare a rispettare non solo l'articolo 11 della Costituzione repubblicana, ma il diritto alla vita di ogni essere umano.
Poi, naturalmente, anche tutto cio' potrebbe non bastare; ma occorre almeno averlo detto, occorre almeno averlo tentato.
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Le circostanze particolari in cui vivo da anni mi impediscono di essere io stesso ad organizzare le azioni dirette nonviolente che mi sembrano possibili e necessarie (e che ho sommariamente elencato sopra); l'ho fatto piu' volte in passato, ma ora mi e' obiettivamente impossibile, e non e' l'ultimo dei miei crucci.
Cosicche', non potendo fare qui e adesso di piu' e di meglio, almeno ho voluto dirle queste cose, sperando che qualcuno le ascolti. E sapendo che questo mio scritto che invita ad opporsi alla guerra, alle stragi e all'ecocidio di cui essa consiste, che invita a contrastare i mercanti di morte e la fabbrica degli omicidi, che invita a difendere il diritto alla vita di ogni vivente, ebbene, e' possibile che venga tacciato dal governo belligeno e golpista e dal solerte suo apparato propagandistico di "istigazione a delinquere", mentre a me sembra che sia piuttosto una esortazione a non delinquere, poiche' dal modesto mio punto di vista - ma anche dal punto di vista della Costituzione repubblicana - a delinquere e' piuttosto chi fa e sostiene la guerra, chi uccide, fa uccidere, fornisce gli strumenti per uccidere, coopera a uccidere e lascia uccidere gli esseri umani, chi devasta e distrugge parti sempre crescenti di quest'unico mondo vivente, di quest'unica casa comune dell'intera umana famiglia.
Dixi, sed non salvavi animam meam.
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Ogni vittima ha il volto di Abele.
Pace, disarmo, smilitarizzazione.
Soccorrere, accogliere, assistere ogni persona bisognosa di aiuto.
Salvare le vite e' il primo dovere.
Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita' dalla catastrofe in corso.

3. REPETITA IUVANT. COSA POSSIAMO (E DOBBIAMO) REALMENTE FARE CONTRO LA GUERRA IN CORSO IN EUROPA?

Certo, continuare a soccorrere, accogliere, assistere tutte le vittime.
Certo, continuare a recare aiuti umanitari a tutte le vittime.
Certo, continuare a denunciare la criminale follia di chi la guerra ha scatenato.
Certo, continuare a denunciare la criminale follia dei governi che, invece di adoperarsi per far cessare la guerra e le stragi di cui essa consiste, alimentano l'una e quindi le altre.
Certo, continuare a denunciare il pericolo estremo e immediato che la guerra divenga mondiale e nucleare e distrugga l'intera umana famiglia riducendo a un deserto l'intero mondo vivente.
Certo, continuare a denunciare che la guerra sempre e solo uccide gli esseri umani,  sempre e solo uccide gli esseri umani,  sempre e solo uccide gli esseri umani.
Certo, continuare ad esortare chi nella guerra e' attivamente coinvolto a cessare di uccidere, a deporre le armi, a disertare gli eserciti, a obiettare a comandi scellerati, a rifiutarsi di diventare un assassino.
Certo, continuare a ricordare che salvare le vite e' il primo dovere di tutti gli esseri umani e di tutti gli umani istituti.
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Tutto cio' e' buono e giusto, ma non basta.
Occorre fare anche altre cose che solo noi qui in Europa occidentale possiamo e dobbiamo fare.
E le cose che possiamo e dobbiamo fare sono queste:
1. Con l'azione diretta nonviolenta fino allo sciopero generale contrastare anche qui la macchina bellica, l'industria armiera, i mercanti di morte, la follia militarista, i governanti stragisti: paralizzare i poteri assassini occorre.
2. Con l'azione diretta nonviolenta fino allo sciopero generale imporre ai governi europei di mettere il veto ad ogni iniziativa della Nato, l'organizzazione terrorista e stragista di cui i nostri paesi tragicamente fanno parte: paralizzare immediatamente i criminali della Nato occorre, e successivamente procedere allo scioglimento della scellerata organizzazione.
3. Con l'azione diretta nonviolenta fino allo sciopero generale imporre ai governi europei di cessare di armare ed alimentare la guerra e sostenere invece l'impegno per l'immediato cessate il fuoco ed immediate trattative di pace.
4. Con l'azione diretta nonviolenta fino allo sciopero generale imporre ai governi europei di restituire all'Onu la funzione e il potere di abolire il flagello della guerra.
5. Con l'azione diretta nonviolenta fino allo sciopero generale imporre ai governi europei la pace, il disarmo, la smilitarizzazione.
6. Con l'azione diretta nonviolenta fino allo sciopero generale imporre ai governi europei una politica della sicurezza comune dell'umanita' intera fondata sulla Difesa popolare nonviolenta, sui Corpi civili di pace, sulle concrete pratiche che inverino l'affermazione del diritto alla vita, alla dignita' e alla solidarieta' di tutti i popoli e di tutte le persone.
7. Con l'azione diretta nonviolenta fino allo sciopero generale imporre ai governi europei una politica comune di attiva difesa dell'intero mondo vivente prima che la catastrofe ambientale in corso sia irreversibile.
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E' questa la nostra opinione fin dall'inizio della tragedia in corso.
Ci sembra che senza queste azioni nonviolente la guerra, le stragi e le devastazioni non saranno fermate.
Troppi esseri umani sono gia' stati uccisi per la criminale follia dei governanti.
Oppresse e oppressi di tutti i paesi, unitevi per la salvezza comune dell'umanita' intera.
Sia massima universalmente condivisa la regola aurea che afferma: agisci nei confronti delle altre persone cosi' come vorresti che le altre persone agissero verso di te.
Salvare le vite e' il primo dovere.
Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita' dalla catastrofe.

4. INIZIATIVE. AMNESTY INTERNATIONAL: URGE CLEMENCY FOR NATIVE AMERICAN ACTIVIST
[Dal sito www.amnesty.org riprendiamo e diffondiamo questo appello del 3 aprile 2023]

3 April 2023
URGENT ACTION
URGE CLEMENCY FOR NATIVE AMERICAN ACTIVIST
Native American activist Leonard Peltier has been imprisoned in the USA for over 46 years, some of which was spent in solitary confinement, serving two life sentences for murder despite concerns over the fairness of his trial. He has always maintained his innocence. Now 78 years old, he contracted COVID-19 in 2022 and suffers from several chronic health ailments, including one that is potentially fatal. Not eligible for parole again until 2024, his lawyers submitted a new petition for clemency in 2021. President Biden must grant Leonard Peltier clemency on humanitarian grounds and as a matter of justice.
TAKE ACTION: WRITE AN APPEAL IN YOUR OWN WORDS OR USE THIS MODEL LETTER
President Joseph Biden
The White House
1600 Pennsylvania Ave NW
Washington, DC 20500
USA
White House Comment line: (202) 456-1111
Webform*: https://www.whitehouse.gov/contact/
* A US-based address is needed for the White House webform.
International action takers, please use AI USA's address when filling out:
Amnesty International USA
311 West 43rd St. 7th Floor,
New York, NY 10036 USA
Dear President Biden,
Leonard Peltier is a member of the American Indian Movement (AIM), which promotes Native American rights. In 1975, during a confrontation involving AIM members, two FBI agents were killed. Leonard Peltier was convicted of their murders but has always denied killing the agents.
There are serious concerns about the fairness of proceedings leading to his trial and conviction, including for example the prosecution's withholding of evidence that might have assisted Leonard Peltier's defence.
In light of these concerns, the former US Attorney who supervised the prosecution team post-trial, James Reynolds, has since called for clemency.
Leonard Peltier is now 78 years old, has spent more than 46 years in US prisons, and has been repeatedly denied parole. There are serious concerns about Leonard Peltier's deteriorating health, including potential re-exposure to COVID-19. His lawyers submitted a new petition for clemency in 2021.
I urge you to grant Leonard Peltier clemency on humanitarian grounds and as a matter of justice.
Yours sincerely,
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ADDITIONAL INFORMATION
Leonard Peltier, an Anishinaabe-Lakota Native American, was a member of the American Indian Movement (AIM), which promotes Native American rights. On 26 June 1975, during a confrontation involving AIM members on the Pine Ridge Indian reservation in South Dakota, FBI agents Ronald Williams and Jack Coler were shot dead. Leonard Peltier was convicted of their murders in 1977 and sentenced to two consecutive life sentences. Leonard Peltier has always denied killing the agents.
A key alleged eyewitness to the shootings was Myrtle Poor Bear, a Lakota Native woman who lived at Pine Ridge. Based on her statement that she saw Leonard Peltier kill both FBI agents, Leonard Peltier was extradited from Canada, where he had fled following the shootings. However, Myrtle Poor Bear later retracted her testimony. Although not called as a prosecution witness at trial, the trial judge refused to allow Leonard Peltier's attorneys to call Myrtle Poor Bear as a defense witness on the grounds that her testimony "could be highly prejudicial to the government". In 2000, Myrtle Poor Bear issued a public statement to say that her original testimony was a result of months of threats and harassment from FBI agents.
In 1980 documents were released to Leonard Peltier's lawyers as a result of a lawsuit under the Freedom of Information Act. The documents contained ballistics evidence which might have assisted Leonard Peltier's case, but which had been withheld by the prosecution at trial. However, in 1986, the U.S. Court of Appeal for the Eighth Circuit denied Leonard Peltier a retrial, stating that: "We recognize that there is some evidence in this record of improper conduct on the part of some FBI agents, but we are reluctant to impute even further improprieties to them."
The U.S. Parole Commission has always denied parole to Leonard Peltier on the grounds that he did not accept criminal responsibility for the murders of the two FBI agents. This is even though, after one such hearing, the Commission acknowledged that, "the prosecution has conceded the lack of any direct evidence that you personally participated in the executions of two FBI agents". Leonard Peltier would not be eligible for another parole hearing until 2024. Furthermore, James H. Reynolds, the US Attorney whose office handled the criminal case prosecution and appeal of Leonard Peltier, wrote that he supported clemency "in the best interest of Justice in considering the totality of all matters involved."
Leonard Peltier suffers from a variety of ailments, including kidney disease, Type 2 diabetes, high blood pressure, a heart condition, a degenerative joint disease, and constant shortness of breath and dizziness. A stroke in 1986 left him virtually blind in one eye. In January 2016, doctors diagnosed him with a life-threatening condition: a large and potentially fatal abdominal aortic aneurysm that could rupture at any time and would result in his death. He currently uses a walker due to limited mobility and contracted COVID-19 in 2022. He continues to be at risk of re-infection while in detention.
In 2015, several Nobel Peace Prize winners—including Archbishop Desmond Tutu—called for Leonard Peltier's release. The Standing Rock Sioux Tribe and the National Congress of American Indians have also called for his release. Leonard Peltier's attorney applied for clemency to President Biden in July 2021. President Biden committed to granting clemency on a rolling basis during his administration.
However, as of February 2023, no decision has been made on his application. He has previously sought clemency, most recently from President Obama in 2016, but his petition has been denied each time.
Due to the numerous issues at trial, the exhaustion of all his legal avenues for appeal, the amount of time he has already served, his continued maintenance of innocence along with his chronic health issues, Amnesty International supports calls for clemency for Leonard Peltier.
PREFERRED LANGUAGE TO ADDRESS TARGET: English
You can also write in your own language.
PLEASE TAKE ACTION AS SOON AS POSSIBLE UNTIL: 29 May 2023
Please check with the Amnesty office in your country if you wish to send appeals after the deadline.
NAME AND PRONOUN: Leonard Peltier - He/Him
LINK TO PREVIOUS UA: https://www.amnesty.org/en/documents/amr51/5208/2022/en/

5. L'ORA. ENRICO PEYRETTI: LA DEMOCRAZIA IMPERFETTISSIMA DENTRO IMPERIALE FUORI
[Dal sito di "Costituente Terra" riprendiamo e diffondiamo il seguente articolo dal titolo "La democrazia imperfettissima dentro imperiale fuori" e il sommario "La superpotenza unica e' piu' pericolosa del bipolarismo": un monito di Norberto Bobbio. Non c'e' un modello valido per tutti. Dopo il 1989 si e' tornati alla guerra come falsificazione e smobilitazione della politica".
Enrico Peyretti (1935) e' uno dei maestri della cultura e dell'impegno di pace e di nonviolenza; e' stato presidente della Fuci tra il 1959 e il 1961; nel periodo post-conciliare ha animato a Torino alcune realta' ecclesiali di base; ha insegnato nei licei storia e filosofia; ha fondato con altri, nel 1971, e diretto fino al 2001, il mensile torinese "il foglio", che esce tuttora regolarmente; e' ricercatore per la pace nel Centro Studi "Domenico Sereno Regis" di Torino, sede dell'Ipri (Italian Peace Research Institute); e' stato membro del comitato scientifico del Centro Interatenei Studi per la Pace delle Universita' piemontesi, e dell'analogo comitato della rivista "Quaderni Satyagraha", edita a Pisa in collaborazione col Centro Interdipartimentale Studi per la Pace; e' membro del Movimento Nonviolento e del Movimento Internazionale della Riconciliazione; collabora a varie prestigiose riviste. Tra le opere di Enrico Peyretti: (a cura di), Al di la' del "non uccidere", Cens, Liscate 1989; Dall'albero dei giorni, Servitium, Sotto il Monte 1998; La politica e' pace, Cittadella, Assisi 1998; Per perdere la guerra, Beppe Grande, Torino 1999; Dov'e' la vittoria?, Il segno dei Gabrielli, Negarine (Verona) 2005; Esperimenti con la verita'. Saggezza e politica di Gandhi, Pazzini, Villa Verucchio (Rimini) 2005; Il diritto di non uccidere. Schegge di speranza, Il Margine, Trento 2009; Dialoghi con Norberto Bobbio, Claudiana, Torino 2011; Il bene della pace. La via della nonviolenza, Cittadella, Assisi 2012; Elogio della gratitudine, Cittadella, Assisi 2015; e' disponibile nella rete telematica la sua fondamentale ricerca bibliografica Difesa senza guerra. Bibliografia storica delle lotte nonarmate e nonviolente, di seguito riprodotta, che e' stata piu' volte riproposta anche su questo foglio; vari suoi interventi (articoli, indici, bibliografie) sono anche nei siti: www.cssr-pas.org, www.ilfoglio.info e alla pagina web http://db.peacelink.org/tools/author.php?l=peyretti Un'ampia bibliografia (ormai da aggiornare) degli scritti di Enrico Peyretti e' in "Voci e volti della nonviolenza" n. 68]

Purtroppo, le guerre sono due: una e' quella di criminale aggressione, di Putin; l'altra e' quella, sorda e continua, che Usa-Nato conducono dal 1989-1991 contro cio' che non e' sotto controllo (cfr. un articolo chiaro, di Angelo Baracca, nella rivista di Pax Christi, Mosaico di Pace, marzo 2023).
Ma una delle trappole di questa maledetta guerra e' che se critichi qualcosa dell'Occidente e della Nato, sei filo-Putin. Se condanni Putin aggressore e autocrate dimentichi le responsabilita' e le guerre dell'Occidente. Purtroppo, il male non e' da una parte sola. Sarebbe piu' semplice. La volonta' di potenza e l'esercizio effettivo di potenza, del nostro Occidente, per imporre il proprio bene e la propria virtu', per "esportare la democrazia", e importare materie piu' desiderate, ha fatto molto male nel mondo, dalla storia lunga, fino ad oggi. E dal male nasce altro male. I meriti e valori dell'Occidente, che noi amiamo, sono altri, e possono correggere i mali della potenza, se volessimo. Gli Usa, capi politici anche di noi europei e italiani, hanno la pretesa dichiarata di non essere eguagliati, non diciamo superati, da nessuna altra potenza. Ora, da parte nostra, vale il principio che la verita', via via che si chiarisce, va detta anzitutto a chi ci condiziona e ci comanda, prima e piu' che all'avversario: "Dire la verità al potere", e' pensiero e regola di Gandhi, come di Vaclav Havel.
Abbiamo ricordato piu' volte di avere sentito direttamente Norberto Bobbio, la sera del 9 novembre 1989 (abbattimento del Muro di Berlino), avvertirci con grande preoccupazione: "Potrebbe essere la guerra!". Bobbio vedeva che il monopolarismo, la superpotenza unica, poteva essere piu' pericolosa del bipolarismo. Se nessun potere ha una volonta' di potenza superiore, e se nessuno si sente umiliato, si puo' andare verso un equilibrio, abbastanza sicuro per tutti, piu' dell'equilibrio del terrore, della deterrenza minacciosa. La condizione, che apparve possibile per qualche tempo, fu disarmo ed equilibrio, senza minacce. Si sciolse il Patto di Varsavia, ma non la Nato. La notte sul 17 gennaio 1991, la coalizione guidata da Washington diede avvio a una devastante offensiva aerea, navale e missilistica (Desert storm) contro gli obiettivi militari, le industrie, il sistema stradale e i centri urbani iracheni. Cominciavano le "nuove guerre". La politica giusta e pacifica, sia locale che planetaria, e' basata sul pluralismo, sull'accettazione delle differenze, non sull'imperialismo, neppure culturale, neppure "democratico", non sul monopolarismo, modello unico imposto. Certo, il comunismo imposto dall'Urss, e non maturato nella liberta', ha gettato i satelliti di Mosca nel mito del modello e dell'impero americano, fino ai nostri giorni, fino all'"abbaiare" della Nato (espressione di papa Francesco non ripresa da chi giustamente denuncia l'aggressione russa) sotto i confini russi.
Se, nel quadro della complessa e paurosa situazione attuale, si vede il male e il pericolo in Putin soltanto, si semplifica e si giustifica la "guerra alla guerra", mediante l'implementazione della guerra. La stampa conforme, e la politica allineata, senza vere iniziative di tregua, di trattativa per una pace possibile, sacrificano agli interessi di schieramento monopolare, e al capitalismo armaiolo, la vita di migliaia di combattenti gettati nel fuoco, da una parte come dall'altra, e la vivibilita' di citta', famiglie, bambini ogni giorno martoriati. Dopo il 1989 si e' tornati alla guerra come falsificazione e smobilitazione della politica, che e' la sapienza e l'arte di vivere, senza uccidersi, nella differenza. Se occorre, si puo' leggere lo svizzero Daniele Ganser, Le guerre illegali della Nato (Fazi): tredici guerre. Non facciamo gli occidentali puri, perche' non lo siamo. La "democrazia modello" e' gia' imperfettissima e precaria all'interno (razzismo; piu' armi che cittadini; diseguaglianze fortissime), e non puo' decidere di "ridurre alla condizione di paria" la potenza rivale. Anche una democrazia perfetta all'interno, se e' imperiale all'esterno oggi e' comunque falsa, non e' la forma oggi necessaria, perche' ormai la polis e' il pianeta.
La sorte umana e' unica. Nessuno si tira fuori da solo, o prima degli altri, dai grandi pericoli incombenti: "Non si e' mai visto un topo che fabbrica trappole per topi" (Einstein): noi siamo quel topo. Vogliamo rinsavire? Chi non vuole pace tra popoli, ma costruisce trappole-imperi (che sia Usa, Russia o Cina) e' non solo antidemocratico, ma antiumanitario, comunque lui si dica. La prospettiva giusta, per noi essenziale, e' quella di "Costituente Terra". Questa prospettiva, la sola possibilita' e promessa di pace, e' impedita e violata da ognuno dei grandi imperi, dai piu' armati e seminatori di armi, fino ai minuscoli gretti nazionalismi. Magari fosse solo Putin il violatore della legge di pace mondiale! Obbligo di tutti, per sopravvivere, e' la legge della vita: vivere insieme, nella differenza.

6. REPETITA IUVANT. SCRIVIAMO ALL'AMBASCIATA DELL'IRAN IN ITALIA PER CHIEDERE CHE CESSINO PERSECUZIONI ED UCCISIONI

Carissime e carissimi, gentilissime e gentilissimi,
vi proponiamo di scrivere all'ambasciata dell'Iran in Italia per chiedere al governo di quel paese che cessino le persecuzioni e le uccisioni.
Gli indirizzi di posta elettronica cui inviare le lettere sono i seguenti: iranemb.rom at mfa.gov.ir, iranconsulate.rom at mfa.gov.ir, rom.media at mfa.gov.ir
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Vi proponiamo un possibile testo essenziale:
Egregio ambasciatore,
le chiediamo di trasmettere al governo del suo Paese questa nostra richiesta che cessino le persecuzioni e le uccisioni.
E' dovere di ogni persona, di ogni societa', di ogni ordinamento giuridico rispettare la vita, la dignita' e i diritti di tutte le donne e di tutti gli uomini.
Tutti gli esseri umani sono eguali in dignita' e diritti, tutti gli esseri umani hanno diritto alla vita e alla liberta'.
Siamo solidali con le donne iraniane - e con gli uomini che si sono posti al loro ascolto e alla loro sequela - nell'impegno nonviolento per i diritti umani di tutti gli esseri umani.
Distinti saluti,
Nome e cognome, luogo e data, recapito di chi scrive.
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Carissime e carissimi, gentilissime e gentilissimi,
vi proponiamo anche di far circolare questa proposta.
Adoperiamoci affinche' tante persone, tante associazioni, tante istituzioni di tutto il mondo chiedano al governo iraniano che cessino persecuzioni e uccisioni.
Sosteniamo le donne iraniane - e gli uomini che si sono posti al loro ascolto e alla loro sequela - nell'impegno nonviolento per i diritti umani di tutti gli esseri umani.
Grazie di cuore per quanto vorrete fare.

7. REPETITA IUVANT. SOSTENIAMO IL COORDINAMENTO ITALIANO DI SOSTEGNO ALLE DONNE AFGHANE

Sosteniamo il Coordinamento Italiano di Sostegno alle Donne Afghane (CISDA).
Per contatti: e-mail: cisdaonlus at gmail.com, sito: www.cisda.it

8. PER SAPERE E PER AGIRE. ALCUNI RIFERIMENTI UTILI

Segnaliamo il sito della "Casa delle donne" di Milano: www.casadonnemilano.it
Segnaliamo il sito della "Casa internazionale delle donne" di Roma: www.casainternazionaledelledonne.org
Segnaliamo il sito delle "Donne in rete contro la violenza": www.direcontrolaviolenza.it
Segnaliamo il sito de "Il paese delle donne on line": www.womenews.net
Segnaliamo il sito della "Libreria delle donne di Milano": www.libreriadelledonne.it
Segnaliamo il sito della "Libera universita' delle donne" di Milano: www.universitadelledonne.it
Segnaliamo il sito di "Noi donne": www.noidonne.org
Segnaliamo il sito di "Non una di meno": www.nonunadimeno.wordpress.com

9. REPETITA IUVANT. TRE TESI

La guerra e il fascismo sono la stessa cosa. Solo la lotta di liberazione delle donne puo' difendere e liberare l'umanita'.
Salvare le vite e' il primo dovere.
Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita' dalla catastrofe.

10. REPETITA IUVANT. RIPETIAMO ANCORA UNA VOLTA...

... ripetiamo ancora una volta che occorre un'insurrezione nonviolenta delle coscienze e delle intelligenze per contrastare gli orrori piu' atroci ed infami che abbiamo di fronte, per affermare la legalita' che salva le vite, per richiamare ogni persona ed ogni umano istituto ai doveri inerenti all'umanita'.
Occorre opporsi al maschilismo, e nulla e' piu' importante, piu' necessario, piu' urgente che opporsi al maschilismo - all'ideologia, alle prassi, al sistema di potere, alla violenza strutturale e dispiegata del maschilismo: poiche' la prima radice di ogni altra violenza e oppressione e' la dominazione maschilista e patriarcale che spezza l'umanita' in due e nega piena dignita' e uguaglianza di diritti a meta' del genere umano e cosi' disumanizza l'umanita' intera; e solo abolendo la dominazione maschilista e patriarcale si puo' sconfiggere la violenza che opprime, dilania, denega l'umanita'; solo abolendo la dominazione maschilista e patriarcale l'umanita' puo' essere libera e solidale.
Occorre opporsi al razzismo, alla schiavitu', all'apartheid. Occorre far cessare la strage degli innocenti nel Mediterraneo ed annientare le mafie schiaviste dei trafficanti di esseri umani; semplicemente riconoscendo a tutti gli esseri umani in fuga da fame e guerre, da devastazioni e dittature, il diritto di giungere in salvo nel nostro paese e nel nostro continente in modo legale e sicuro. Occorre abolire la schiavitu' in Italia semplicemente riconoscendo a tutti gli esseri umani che in Italia si trovano tutti i diritti sociali, civili e politici, compreso il diritto di voto: la democrazia si regge sul principio "una persona, un voto"; un paese in cui un decimo degli effettivi abitanti e' privato di fondamentali diritti non e' piu' una democrazia. Occorre abrogare tutte le disposizioni razziste ed incostituzionali che scellerati e dementi governi razzisti hanno nel corso degli anni imposto nel nostro paese: si torni al rispetto della legalita' costituzionale, si torni al rispetto del diritto internazionale, si torni al rispetto dei diritti umani di tutti gli esseri umani. Occorre formare tutti i pubblici ufficiali e in modo particolare tutti gli appartenenti alle forze dell'ordine alla conoscenza e all'uso delle risorse della nonviolenza: poiche' compito delle forze dell'ordine e' proteggere la vita e i diritti di tutti gli esseri umani, la conoscenza della nonviolenza e' la piu' importante risorsa di cui hanno bisogno.
Occorre opporsi a tutte le uccisioni, a tutte le stragi, a tutte le guerre. Occorre cessare di produrre e vendere armi a tutti i regimi e i poteri assassini; abolire la produzione, il commercio, la disponibilita' di armi e' il primo necessario passo per salvare le vite e per costruire la pace, la giustizia, la civile convivenza, la salvezza comune dell'umanita' intera. Occorre abolire tutte le organizzazioni armate il cui fine e' uccidere. Occorre cessare immediatamente di dissipare scelleratamente ingentissime risorse pubbliche a fini di morte, ed utilizzarle invece per proteggere e promuovere la vita e il benessere dell'umanita' e dell'intero mondo vivente.
Occorre opporsi alla distruzione di quest'unico mondo vivente che e' la sola casa comune dell'umanita' intera, di cui siamo insieme parte e custodi. Non potremo salvare noi stessi se non rispetteremo e proteggeremo anche tutti gli altri esseri viventi, se non rispetteremo e proteggeremo ogni singolo ecosistema e l'intera biosfera.
Opporsi al male facendo il bene.
Opporsi alla violenza con la scelta nitida e intransigente della nonviolenza.
Oppresse e oppressi di tutti i paesi, unitevi nella lotta per la comune liberazione e la salvezza del'umanita' intera.
Salvare le vite e' il primo dovere.

11. MAESTRE. "POETRY FOUNDATION": PROFILO DI M.L. SMOKER
[Dal sito www.poetryfoundation.org riprendiamo e diffondiamo]

M.L. Smoker
A member of the Sioux and Assiniboine tribes, poet M.L. Smoker earned a BA at Pepperdine University and an MFA at the University of Montana, where she received the Richard Hugo Memorial Scholarship. Smoker also studied at UCLA, where she received the Arianna and Hannah Yellow Thunder Scholarship, and the University of Colorado, where she was a Battrick Fellow.
Influenced by John Steinbeck, James Welch, and Philip Levine, Smoker composes free verse poems that focus on personal struggle and identity and engage Native American history, language, and culture. As Smoker noted in a From the Fishouse audio recording, "[B]eing a poet allows me to interact and observe and be a witness to so many things that go on in the world around us, large things that go on in our community but also things that happen in our day-to-day lives, and I'm very honored to have the chance and the opportunity to slow down occasionally and pay attention to those things that can sometimes get lost in the greater scheme of things and in our lives."
Smoker is the author of the poetry collection Another Attempt at Rescue (2005). With Melissa Kwasny, she co-edited I Go to the Ruined Place: Contemporary Poems in Defense of Global Human Rights (2009). Smoker lives in Helena, Montana, where she works in the Indian Education Division of the Office of Public Instruction.

12. MAESTRE. "POETRY FOUNDATION": PROFILO DI MARGO TAMEZ
[Dal sito www.poetryfoundation.org riprendiamo e diffondiamo]

Margo Tamez
b. 1962
Of Lipan Apache, Jumano Apache, and Spanish heritage, Margo Tamez was born in Austin, Texas, and grew up in San Antonio. A teacher and activist, Tamez earned an MFA in creative writing from Arizona State University in 1997. Her collections of poetry include Raven Eye (2007), Naked Wanting (2003), and Alleys and Allies (1992).
Tamez's poetry is informed by an awareness of the culture of indigenous people, social inequities, colonization, sexual violence, women's labor, and the land; her poems refuse to accept romanticized notions of indigenous life. In a 2007 interview with Lisa Alvarado, she commented that "the spiritual aspect of 'words,' of 'language' is deeply rooted in memory, in the body's memory and story, in connection to pain of the heart and pain of the body at convergence."
Tamez's Raven Eye was nominated for a Pulitzer Prize by the University of Arizona Press. She received an Environmental Leadership Award, an International Exchange Award from the Tucson Pima Arts Council, and a Poetry Fellowship from the Arizona Commission on the Arts.
In 2004 Tamez and Joni Adamson organized the Symposium on Globalism and the Environmental Justice and Toxics Movement in Tucson, Arizona.

13. MAESTRE. "POETRY FOUNDATION": PROFILO DI LUCI TAPAHONSO
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Luci Tapahonso
Luci Tapahonso is professor of English Literature and Language at the University of New Mexico. In 2013, she was named the inaugural poet laureate of the Navajo Nation. She is the author of three children's books and six books of poetry, including A Radiant Curve, which was awarded the Arizona Book Award for Poetry in 2009.
Tapahonso's work has appeared in many print and media productions in the U.S. and internationally. Her poems have been translated into German, Italian and French. She was featured in Rhino Records' CDs, "In Their Own Voices: A Century of American Poetry" and "Poetry on Record: 98 American Poets Read Their Work" and in several PBS films.
Tapahonso received the 2006 Lifetime Achievement award from the Native Writers Circle of the Americas and a Spirit of the Eagle Leadership Award for her key role in establishing the Indigenous Studies Graduate Studies Program at the University of Kansas. The Native Writers Circle of the Americas named Tapahonso the 1999 Storyteller of the Year. She has also received a Kansas Governor's Art Award, and Distinguished Woman awards from the National Association of Women in Education and the Girl Scout Council of America. She was honored as Grand Marshal for the Northern Navajo Fair Parade (1991, 1999) in her hometown of Shiprock, New Mexico.

14. MAESTRE. "POETRY FOUNDATION": PROFILO DI LAURA TOHE
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Laura Tohe
www.lauratohe.com
Poet, writer, and librettist Laura Tohe grew up near the Chuska Mountains on the eastern border of the Dine'/Navajo homeland in New Mexico. She earned her BA from the University of New Mexico and her MA and PhD in Creative Writing and Literature from the University of Nebraska in Lincoln. Her work has been published in the journals Ploughshares, New Letters, Red Ink, World Literature Today, and many others.
The Moving Company in Omaha, Nebraska translated her chapbook of poetry, Making Friends with Water, into modern dance and music. Tohe wrote the commissioned libretto for Enemy Slayer: A Navajo Oratorio for the Phoenix Symphony's world premiere in February 2008 and is a soundtrack recording on the Naxos classical music label. Her book No Parole Today (1999) was named Poetry Book of the Year by the Wordcraft Circle of Native American Writers and Storytellers. Tseyi, Deep in the Rock (2005), a collaboration of poetry and photography by Stephen Strom, received the Arizona Book Association's Glyph Award for Best Poetry and Best Book. Tohe also coedited Sister Nations: Native American Women Writers on Community (2002) with Heid E. Erdrich. Her other awards include the Dan Schilling Public Scholar Award by the Arizona Humanities.
Tohe's most recent publication is Code Talker Stories (2012), an oral history of the Navajo Code Talkers. She teaches at Arizona State University and currently lives in Mesa, Arizona. In August 2015, she was named the Navajo Nation's second poet laureate.

15. MAESTRE. "POETRY FOUNDATION": PROFILO DI MARIE TOZIER
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Marie Tozier
Inupiaq poet Marie Tozier earned an MFA from the low-residency program at the University of Alaska Anchorage. She is the author of the poetry collection Open the Dark (2020), which illuminates elements of Inupiaq life in northwestern Alaska. Tozier has also written for the Anchorage Daily News.
She teaches at the University of Alaska Fairbanks Northwest Campus. As a participant in the university's Robert Wood Johnson Global Solutions Partnership, she traveled to Aotearoa (New Zealand) to study Maori education and culture.
Tozier has led sewing, quilting, knitting and qiviut processing, and writing classes. She lives in Nome, Alaska, with her family.

16. FRAMMENTI DELLA VITA SCADUTA. OMERO DELLISTORTI: IL LETTORE

- Vedo che legge.
- Eh gia'.
- Bravo, bravo.
- Grazie.
- E che legge di bello?
- Eh, questo libro qua.
- Ah, e e' interessante?
- Insomma.
- Da giovane ero pendolare, sa?
- Ah si'?
- Eh si', tutti i giorni due ore di treno ad andare e due di ritorno. Quattro ore, mica uno scherzo.
- Gia'.
- E allora leggevo, eccome se leggevo.
- E certo.
- Per forza.
- Eh.
- Leggevo tutto, sa?
- Si', eh?
- Sissi'. Libri, riviste, tutto.
- Eh beh.
- Eh si'.
- Eh gia'.
- Ero Obersturmerfuhrer, sa? Bei tempi, bei tempi.
- Eh, si era giovani.
- Giovani, e con gli ideali. Sissignore, con gli ideali: Dio, la patria, la famiglia.
- Non c'e' niente di meglio degli ideali.
- Sissignore, sissignore. Guardi invece la gioventu' di oggi.
- Non me ne parli.
- Per fortuna che adesso c'e' un governo con le idee chiare e gli ideali giusti, eh?
- Eccome.

17. FRAMMENTI DELLA VITA SCADUTA. OMERO DELLISTORTI: L'INVITO

- Suvvia, venga anche lei.
- No, guardi, non e' il caso.
- Non le fa mica male.
- No, no, non dico questo. E' che ho da fare.
- E cosa c'e' di piu' importante della salvezza dell'anima?
- Eh, il lavoro...
- A quest'ora il lavoro?
- Eh si', non si finisce mai...
- Magari puo' metterci mano dopo.
- E' che proprio non ho tempo, mi scusi.
- Insomma non vuole venire.
- E' che non posso.
- Sa che faccio allora? Preghero' io per lei.
- La ringrazio, la ringrazio di cuore. Lei e' molto gentile. Ma mi creda non c'e' bisogno...
- Si' che c'e' bisogno. C'e' sempre bisogno. Mica che niente niente lei sara' ateo e comunista, eh?
- Eh, veramente...
- Lo vede? Lo vede? Allora c'e' ancora piu' bisogno. Ma ci penso io, sa? non si preoccupi, ci penso io a pregare per lei. Lei deve soltanto smettere di peccare, senno' non serve a niente.
- Ma guardi, io la ringrazio, pero' veramente non c'e' bisogno...
- C'e' bisogno, c'e' bisogno, creda a me.

18. FRAMMENTI DELLA VITA SCADUTA. OMERO DELLISTORTI: I LIBRI

- E' uscito questo nuovo libro, sa.
- Ah si'?
- Sissignore. E ho deciso che voglio proprio comprarlo. Lei che dice?
- Dico che fa bene, se e' un libro che le interessa.
- E m'interessa si' che m'interessa; perche', a lei non interessa?
- E' che non lo conosco...
- Apposta deve leggerlo, no?
- Non saprei, ho tanti altri libri da leggere, sa. Non si fa mai in tempo. Li comincio, poi li lascio li' sul comodino...
- Eh, ma questo, questo parla di come si va in paradiso. Dico, spiega per filo e per segno come si fa ad andare in paradiso. Se non interessa come si va in paradiso...
- Certo, certo, e' un argomento importante.
- Importante? importantissimo. E l'autore c'e' stato, sa? Lo hanno pure intervistato alla televisione.
- Addirittura?
- Sissignore, in televisione.
- Ah, allora...

19. FRAMMENTI DELLA VITA SCADUTA. OMERO DELLISTORTI: LE PAROLE VUOTE

- Ma di che parla quello?
- E chi lo capisce?
- Pero' parla parla parla.
- Tanto nessuno lo capisce.
- Pero' quello parla e parla e parla e allora noi dobbiamo stare sempre zitti.
- Eh si'.
- Non e' mica giusto.
- Eh no.

20. FRAMMENTI DELLA VITA SCADUTA. OMERO DELLISTORTI: MI DISPIACE

- Mi dispiace, mi creda.
- Le credo, le credo.
- E' che non riesco piu' a sopportarlo tutto questo.
- La capisco, sa?
- E' troppo. E quando e' troppo e' troppo.
- E' proprio cosi'.
- Una volta non era cosi'.
- Eh no, una volta era diverso.
- C'erano i partiti della classe operaia, l'analisi concreta della situazione concreta, la lotta di classe...
- Eh, una volta.
- Che poi mica sono passati due secoli, no?
- Eh no.
- Qualche anno e' passato.
- Una ventina, una trentina.
- Si', suppergiu'.
- Suppergiu'.
- E il fascismo ha vinto e tutto e' in macerie. Macerie.
- Macerie, macerie.
- Mentre invece servirebbe...
- Servirebbe, servirebbe...
- Servirebbe un partito come quello nostro di allora.
- Eccome se servirebbe.
- Altroche' se servirebbe.
- Servirebbe, servirebbe.
- S'insorgerebbe contro la guerra.
- S'insorgerebbe si'.
. Contro la guerra e contro il fascismo.
- Di sicuro.
- 'Sto governo fascista e razzista e assassino non durerebbe due giorni.
- Che non l'ha manco votato nessuno. Quanti voti avra' preso? Si' e no un elettore su quattro, e pretendono di fare quel che gli pare a 'sti fascisti.
- La strage nel Mediterraneo, la schiavitu' nelle campagne, la demolizione della Costituzione antifascista, e l'invio delle armi per continuare a scannare i poveri cristi in Ucraina.
- E' proprio uno schifo.
- Insorgere si dovrebbe.
- Insorgere si'.

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DONNA, VITA, LIBERTA'
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A sostegno della lotta nonviolenta delle donne per la vita, la dignita' e i diritti di tutti gli esseri umani
a cura del "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo
Supplemento a "La nonviolenza e' in cammino" (anno XXIV)
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: centropacevt at gmail.com
Numero 148 del 28 maggio 2023
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Il "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo e' una struttura nonviolenta attiva dagli anni '70 del secolo scorso che ha sostenuto, promosso e coordinato varie campagne per il bene comune, locali, nazionali ed internazionali. E' la struttura nonviolenta che oltre trent'anni fa ha coordinato per l'Italia la piu' ampia campagna di solidarieta' con Nelson Mandela, allora detenuto nelle prigioni del regime razzista sudafricano. Nel 1987 ha promosso il primo convegno nazionale di studi dedicato a Primo Levi. Dal 2000 pubblica il notiziario telematico quotidiano "La nonviolenza e' in cammino". Dal 2021 e' particolarmente impegnata nella campagna per la liberazione di Leonard Peltier, l'illustre attivista nativo americano difensore dei diritti umani di tutti gli esseri umani e dell'intero mondo vivente, da 47 anni prigioniero innocente.
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