[Nonviolenza] Giobbe Santabarbara: Un ragionamento in tre righe, con tre conseguenze



GIOBBE SANTABARBARA: UN RAGIONAMENTO IN TRE RIGHE, CON TRE CONSEGUENZE

La guerra uccide gli esseri umani: in Ucraina ogni giorno porta nuove stragi, ma i governanti pensano solo a continuare la guerra e le stragi.
Per salvare le vite, per far cessare le stragi, occorre fermare la guerra.
Per fermare la guerra occorre cessare di fornire le armi con cui la guerra si fa.
E' tutto qui.
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Ne conseguono per chi vive nei paesi che forniscono le armi alla guerra alcuni semplici doveri:
1. bloccare con l'azione diretta nonviolenta le fabbriche, i depositi e i trasporti di armi assassine;
2. bloccare con l'azione diretta nonviolenta i centri decisionali e le strutture logistiche che ordinano e organizzano la produzione e l'invio di armi assassine;
3. cacciare i governanti stragisti che alla guerra partecipano e cooperano.
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Ogni vittima ha il volto di Abele.
Salvare le vite e' il primo dovere.
Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita'.

Giobbe Santabarbara, collaboratore del "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo

Viterbo, 26 maggio 2023

Mittente: "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo, strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, e-mail: centropacevt at gmail.com
Il "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo e' una struttura nonviolenta attiva dagli anni '70 del secolo scorso che ha sostenuto, promosso e coordinato varie campagne per il bene comune, locali, nazionali ed internazionali. E' la struttura nonviolenta che oltre trent'anni fa ha coordinato per l'Italia la piu' ampia campagna di solidarieta' con Nelson Mandela, allora detenuto nelle prigioni del regime razzista sudafricano. Nel 1987 ha promosso il primo convegno nazionale di studi dedicato a Primo Levi. Dal 2000 pubblica il notiziario telematico quotidiano "La nonviolenza e' in cammino". Dal 2021 e' particolarmente impegnata nella campagna per la liberazione di Leonard Peltier, l'illustre attivista nativo americano difensore dei diritti umani di tutti gli esseri umani e dell'intero mondo vivente, da 47 anni prigioniero innocente.

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