[News] Le guerre minacciano la libertà di informazione in Ucraina, in Russia e in Occidente



In Ucraina, la libertà d'informazione è sotto attacco, come evidenziato dalle recenti informazioni diffuse dal Fatto Quotidiano, che fa riferimento a un articolo del quotidiano Domani. Gli episodi di intimidazioni e dossieraggi ai danni di giornalisti critici verso il governo ucraino stanno sollevando preoccupazioni sulla situazione della stampa indipendente nel paese.


Le ultime notizie sulla situazione in Ucraina

Il quotidiano Domani riporta che l'ultimo episodio si è verificato mercoledì, quando un finto sito d'informazione ha pubblicato un video compromettente, mostrando alcuni giornalisti del portale investigativo Bihus.info durante un presunto uso di droghe durante una festa privata. Bihus.info aveva precedentemente pubblicato inchieste su personaggi vicini al presidente Volodymyr Zelensky.

Due giorni prima, il giornalista investigativo Yurii Nikolov è stato bersaglio di minacce. Nikolov, noto per le sue inchieste sulla corruzione all'interno del ministero della Difesa. Le accuse rivolte a Nikolov sono state supportate da un canale Telegram pro-governo. 

Questi episodi si inseriscono in una più ampia campagna di pressione contro la stampa indipendente orchestrata da ambienti vicini al presidente ucraino Zelensky. Quest'ultimo è stato costretto a intervenire definendo "inaccettabile" ogni forma di sorveglianza e intercettazione ai danni dei giornalisti. 

Il clima di intimidazione e gli attacchi alla stampa indipendente sollevano preoccupazioni. La guerra rischia di mettere a rischio la libertà di informazione in Ucraina.

Ne è ulteriore prova la persecuzione giudiziaria nei confronti di Yurii Sheliazhenko, segretario del movimento pacifista ucraino.


La situazione in Russia

Ma la situazione dei diritti umani in questo clima di guerra non è per nulla rosea neanche in Russia.

Il canale Telegram https://t.me/svobodnieslova informa sulle proteste per la condanna di Fail Alsynov condannato a quattro anni di carcere per "incitamento all'odio". Aveva portato avanti proteste contro l'estrazione dell'oro negli urali e contro la guerra in Ucraina.

Una condanna ancora più pesante è stata riservata a Marina Ovsyannikova, l'ex redattrice di Channel One nota per aver fatto irruzione durante un telegiornale con un cartello con le scritte "Fermate la guerra" e "Ti stanno mentendo". 

E' stata condannata in contumacia a otto anni di carcere.


La situazione negli stati occidentali

Infine è preoccupante il livello di addomesticamento dell'informazione di massa sulle questioni internazionali.

Particolarmente significativa è la dichiarazione di Amnesty International che denuncia "l'ipocrisia degli stati occidentali, che hanno reagito con forza all'aggressione russa ma hanno condonato, o ne sono stati complici, gravi violazioni dei diritti umani altrove”

Gaza docet.

Per non parlare del silenzio su Assange attualmente recluso nel Regno Unito e che rischia 175 anni di carcere per aver denunciato di crimini di guerra americani. 


Alessandro Marescotti

Altre info su https://www.peacelink.it/ucraina