[Disarmo] Ucraina. Valutate 360 mila perdite in un anno



Nei giorni scorsi erano apparse valutazioni militari francesi che ritenevano necessario l’arruolamento di 31 mila nuove reclute ogni mese per ripianare le perdite al fronte, cioè oltre 360 mila all’anno, in un contesto in cui da tempo gli ucraini cercano di sfuggire in ogni modo alla chiamata alle armi.

Il 20 marzo il ministro della Difesa russo Sergei Shoigu ha affermato che le perdite ucraine dall’inizio dell’anno hanno superato le 82 mila unità, cioè il triplo rispetto allo scorso anno, sempre secondo fonti russe.  Secondo il ministro russo “le forze armate ucraine non riusciranno a contenere le forze russe senza la mobilitazione di 250mila uomini”.

Il 21 marzo l’ammiraglio olandese Rob Bauer, presidente del Comitato Militare della NATO ha precisato che “non servono soltanto nuove granate, carri armati e veicoli blindati. Servono anche, purtroppo, nuovi soldati, perché i soldati muoiono e sono feriti. E poi si parla di mobilitazione, di coscrizione, di tutte le cose che si discutono e che sono difficili per una nazione. Lo capisco. Quindi non si tratta solo di materiale, non si tratta solo di denaro, ma di persone, di sostegno da parte della società. Non è un problema del capo della difesa o del ministro della Difesa difendere il Paese. È una responsabilità di tutti”, ha detto Bauer al Forum sulla sicurezza di Kiev. La NATO invita quindi ufficialmente gli ucraini, che da tempo disertano gli uffici di arruolamento, a “partire” per il fronte.

Gianandrea Gaiani 
Continua su
https://www.analisidifesa.it/2024/03/armiamoci-e-partite/