[Disarmo] Syrsky, il generale che obbedisce meglio a Zelensky



Militare esperto, Syrskyi è considerato uomo del presidente ma non godrebbe di molta considerazione tra i militari proprio perché non ha mai battuto ciglio (a differenza di Zaluzhny) di fronte agli ordini di Zelensky che hanno imposto di sacrificare molte brigate in inutili battaglie difensive e offensive nell’ultimo anno di guerra.

Zelensky ha spiegato che la strategia militare contro la Russia “deve cambiare e adattarsi. I compiti del 2022 sono diversi da quelli del 2024. Pertanto, tutti devono cambiare e adattarsi anche alle nuove realtà. Per vincere insieme”. Frase di circostanza forse ma che non spiega quali diversità siano emerse né come affrontarle.

Continua su

https://www.analisidifesa.it/2024/02/zelensky-rimuove-il-generale-zaluzhny-e-lo-rimpiazza-con-syrsky/ 


Con Zaluzhny verrebbero rimossi tutti i vertici militari a lui vicini: una “pulizia” iniziata già da tempo ma che sembrerebbe ora colpire il tenente generale Serhii Shaptala, capo dello staff di Zaluzhny secondo quanto riportava ieri la Ukrayinska Pravda.

Il rinnovamento imposto da Zelensky potrebbe avere l’obiettivo di utilizzare le figure rimosse come capri espiatori cui attribuire la responsabilità delle sconfitte di Bakhmut e Marynka, il sanguinoso fallimento della controffensiva e le attuali difficoltà militari lungo tutto il fronte e in particolare ad Avdiivka, la città del Donbass forse più fortificata in assoluto dalle truppe ucraine e in cui le forze russe sono penetrate in forze negli ultimi giorni dopo averla quasi circondata.

Un’ipotesi che spiegherebbe perché oggi Zelensky ammetta sconfitte, fallimenti e lo “stallo” nelle operazioni che fino a ieri negava redarguendo chiunque osasse parlarne.

Le rimozioni sembrano concretizzarsi subito dopo la visita a Kiev di Victoria Nuland. Il sottosegretario statunitense che ha gestito per le amministrazioni Obama e poi Biden tutti gli sviluppi decisivi per l’Ucraina, dalla rivoluzione/golpe del Maidan (memorabile all’epoca la sua espressione “L’Unione Europea si fotta!”) all’audizione al Congresso in cui nel 2016 ammise che gli USA controllavano direttamente il governo ucraino con propri consiglieri nei ministeri di Kiev  fino alle fasi cruciali dell’attuale conflitto.

Di certo l’iniziativa di Zelensky si presta a molti rischi e potrebbe forse rivelarsi azzardata poiché la rimozione di Zaluzhny e del suo staff rischiano di demoralizzare ulteriormente le già provate forze armate ucraine che soffrono crescenti carenze di truppe, mezzi, armi e munizioni e stanno gradualmente arretrando su quasi tutti i fronti sotto la costante e metodica progressione delle forze russe.

L’opinione pubblica ucraina, che lo stesso Zelensky riconosce ormai stanca della guerra, potrebbe far crollare ulteriormente il già indebolito consenso nei confronti del presidente specie dopo che, sempre ieri, Zelensky ha proposto al Parlamento di estendere la legge marziale e la mobilitazione generale in Ucraina, fino a maggio. Provvedimento necessario in guerra ma che cozza con le gravi difficoltà che Kiev incontra nel reclutare altri militari dopo le carneficine dei mesi scorsi.

Gianandrea Gaiani

Continua su Analisi Difesa

https://www.analisidifesa.it/2024/02/la-svolta-di-zelensky-cambiare-i-vertici-ucraini-per-restare-in-sella/