"Come l’America divenne un porto sicuro per gli uomini di Hitler"



Alla fine del secondo conflitto mondiale centinaia di nazisti – alcune fonti ritengono almeno un migliaio – invece di pagare per i loro crimini vennero salvati dai servizi segreti americani per essere successivamente utilizzati durante la Guerra Fredda” che di lì a poco sarebbe scoppiata con l’Unione Sovietica.
La questione, tutt’altro che nuova per gli storici, è stata recentemente ripresa grazie alla pubblicazione, nel 2014, del libro The Nazis next door: how America became a safe haven for Hitler’s men scritto da Eric Lichtblau, reporter del New York Times e Premio Pulitzer. Il testo, tradotto da Susanna Bourlot, è uscito in Italia nel 2017, edito da Bollati Boringhieri, con il titolo I nazisti della porta accanto. Come l’America divenne un porto sicuro per gli uomini di Hitler.
L’autore, dopo aver esaminato accuratamente la documentazione desecretata dell’FBI e della CIA, è giunto alla conclusione che ambedue le agenzie statunitensi ritennero essenziale la collaborazione di molti ex nazisti per la sicurezza interna e per lo spionaggio esterno nei confronti dell’URSS.
Tra i criminali nazisti reclutati figurano nomi quali Ivan Demjanuk, meglio noto ai sopravvissuti del campo di concentramento di Sobibor con il nome di Ivan il Terribile, Otto von Bolschwing, già ufficiale delle SS e stretto collaboratore di Adolf Eichmann, e infine Jakob Reimer, che aveva partecipato alla distruzione del ghetto di Varsavia.

Michele Strazza

Continua su
http://www.storiain.net/storia/i-criminali-nazisti-arruolati-dagli-usa/