La CIA finanziava il MSI e l'estrema destra. La strage di Piazza della Loggia a Brescia porta al Comando Nato di Verona



Da Piazza Fontana a Piazza della Loggia e alla stazione di Bologna: tanti gli elementi storici emersi di connessione tra gruppi neofascisti e ufficiali dell’Alleanza atlantica

Nella strategia stragista, il giudice Guido Salvini è arrivato a individuare i i servizi segreti militari USA (non la Cia), e soprattutto quelli di stanza nella base del comando FTASE di Verona, i quali attraverso i loro agenti italiani (Digilio, Minetto, Soffiatti) agivano in modo coordinato con le cellule neofasciste di Ordine Nuovo e con gli apparati dello stato italiano nella “guerra sul fronte interno” contro i comunisti, i sindacati e i settori della DC recalcitranti a trasformare la “guerra fredda in guerra civile”.

Il supervisore della rete degli uomini neri utilizzati nella strategia delle stragi ha un nome e un cognome: Joseph Luongo è l’ufficiale Usa che cooptò nella guerra di bassa intensità anche alcuni criminali nazisti come Karl Hass (con cui Luongo si fa fotografare insieme in un matrimonio). Il suo braccio destro era un altro ufficiale statunitense: Leo Joseph Pagnotta.

Gli “uomini neri” cioè gli autori delle stragi non erano più di venticinque/trenta persone organizzate su cinque cellule collocate una a Milano e quattro nel Nordest. Ma il perno del sistema operativo era proprio a Verona, lì dove tutto è cominciato ed è difficile dire che tutto sia finito.

La morte biologica o l’età avanzata di molti protagonisti non consente oggi di mettere tutte le caselle al loro posto e ricavarne una verità anche giudiziaria che renda giustizia su quanto accaduto nel nostro paese negli anni Settanta, ma che almeno si consenta, a chi ha coraggio di farlo, di affrontare la verità storica e politica, senza pagine rimosse o “maledette” che impediscano alle nuove generazioni di comprendere pienamente cosa e perché è accaduto.

Sergio Cararo

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La commissione Pike del Congresso Usa denunciò nel 1976 i finanziamenti illeciti della CIA alle attività anticomuniste in Italia. 800.000 dollari giunsero a Vito Miceli (capo del SID) e da lui ai gruppi dell’estrema destra e al Msi, come raccontò nel 1993 a «La Stampa» il missino Giulio Caradonna «I soldi del Dipartimento di Stato, che vennero attraverso il generale Miceli allora capo del Sid e quindi alta autorità della Nato, li portò Pierfrancesco Talenti direttamente ad Almirante».

Davide Conti

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La Nato e le stragi in Italia

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